Driver
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Indubbiamente Driver é stato uno dei titoli "forti" della scorsa annata vendendo un gran numero di copie nella versione originale per PlayStation, senza contare poi il buon risultato della trasposizione per PC. I motivi del suo successo sono da ricercarsi soprattutto nella discreta originalità dello schema di gioco che permetteva di muoversi in città fedelmente ricostruite limitati solo dal tempo concesso per completare ogni missione. Nei panni di un poliziotto infiltratosi in un sindacato criminale era necessario compiere alcuni lavori sporchi per loro, in modo da guadagnarsi la fiducia del gruppo per poi infliggere un colpo mortale all'organizzazione. Alla guida di macchine di vario genere si dovevano compiere vari tipi di missione che spaziavano dal recuperare dei rapinatori davanti a una banca, alla guida con distruzione a sportellate come in Chase HQ della Taito per chi se lo ricorda. L'atmosfera fortemente anni 70' si faceva sentire anche dal punto di vista delle macchine disponibili, tanto che in alcune situazioni si era portati a pensare di trovarsi nel bel mezzo di un telefilm americano alla Starsky e Hutch
La presenza di danni visibili aggiungeva molto alla fisicità degli scontri con le altre macchine, dopotutto gli sviluppatori erano quelli della Reflections, team conosciuto dai tempi dei computer a 16 bit, che ha ideato la nota serie di Destruction Derby. L'idea di una versione di Driver per Game Boy potrebbe far storcere il naso a molti fan dell'originale in quanto alcune caratteristiche non possono essere riprodotte sul portatile della Nintendo, eppure le esperienze passate di conversioni ritenute impossibili, andate invece in porto tranquillamente, ci insegnano che con un buon team di programmazione alle spalle é possibile ottenere risultati insperabili. Salutati i poligoni dell'originale i programmatori della Crawfish Interactive hanno ripiegato sulla collaudata grafica bidimensionale scegliendo la visuale dall'alto (può ricordare Grand Theft Auto per certi versi) per rappresentare l'azione di gioco. Al contrario l'impostazione di base é rimasta più o meno la stessa, compresa quella libertà di movimento che tanto aveva influito nel portare il titolo della Reflections al successo di pubblico e critica
La presenza di danni visibili aggiungeva molto alla fisicità degli scontri con le altre macchine, dopotutto gli sviluppatori erano quelli della Reflections, team conosciuto dai tempi dei computer a 16 bit, che ha ideato la nota serie di Destruction Derby. L'idea di una versione di Driver per Game Boy potrebbe far storcere il naso a molti fan dell'originale in quanto alcune caratteristiche non possono essere riprodotte sul portatile della Nintendo, eppure le esperienze passate di conversioni ritenute impossibili, andate invece in porto tranquillamente, ci insegnano che con un buon team di programmazione alle spalle é possibile ottenere risultati insperabili. Salutati i poligoni dell'originale i programmatori della Crawfish Interactive hanno ripiegato sulla collaudata grafica bidimensionale scegliendo la visuale dall'alto (può ricordare Grand Theft Auto per certi versi) per rappresentare l'azione di gioco. Al contrario l'impostazione di base é rimasta più o meno la stessa, compresa quella libertà di movimento che tanto aveva influito nel portare il titolo della Reflections al successo di pubblico e critica