Dropship: United Peace Force
di
Dopo molti mesi di relativa calma il mercato dei videogame per PlayStation 2 si é popolato di una serie di titoli adatti agli amanti delle simulazioni a sfondo bellico. Dopo l'arrivo dell'apprezzabile Thunderhawk: Operation Phoenix, infatti, altri videogame si affacciano all'orizzonte per soddisfare le manie dei giocatori più guerrafondai. Tra questi spiccano sicuramente il quarto capitolo della saga di Ace Combat (imminente il suo debuto in versione PAL) e questo nuovo Dropship: United Peace Force
PESSIMISMO ANTERIORE
L'attuale situazione mondiale é decisamente tranquilla se paragonata alle pessimistiche "previsioni" fatte dagli sviluppatori di Dropship: United Peace Force. Nel 2050, infatti, le tensioni politiche sul nostro pianeta saranno così aumentate di intensità da richiedere la formazione di una nuova forza di pace, un esercito internazionale in grado di sedare focolai di instabilità in ogni parte del mondo
Nasce così l'UPF, United Peacekeeping Force, il baluardo a difesa dei diritti dell'uomo: inutile dire che proprio il giocatore, in veste di eroe di turno, si ritroverà arruolato col rango di pilota in questa nuova struttura militare, pronto (si spera) a fronteggiare la minaccia rappresentata da una Cina improvvisamente belligerante, da una Colombia oramai governata dai signori della droga e da un Medio Oriente sempre più stravolto da guerre di religione
UN GIOCO "RISTRETTO"?
Presentato inizialmente come un rivoluzionario videogame bellico in grado di porre particolare enfasi sull'utilizzo di numerosi mezzi differenti (qualcuno ricorda Armour Geddon?) e sulla necessità di creare proprie strategie di gioco, Dropship: United Peace Force ha evidentemente subito numerosi rimaneggiamenti e evidenti tagli durante il suo sviluppo, giungendo nelle mani degli acquirenti come un videogioco abbastanza canonico. La stuttura di gioco si articola in una serie di missioni (venti per la precisione) da superare in sequenza, mettendosi di volta in volta alla guida di differenti mezzi aerei ed eventualmente terrestri
PESSIMISMO ANTERIORE
L'attuale situazione mondiale é decisamente tranquilla se paragonata alle pessimistiche "previsioni" fatte dagli sviluppatori di Dropship: United Peace Force. Nel 2050, infatti, le tensioni politiche sul nostro pianeta saranno così aumentate di intensità da richiedere la formazione di una nuova forza di pace, un esercito internazionale in grado di sedare focolai di instabilità in ogni parte del mondo
Nasce così l'UPF, United Peacekeeping Force, il baluardo a difesa dei diritti dell'uomo: inutile dire che proprio il giocatore, in veste di eroe di turno, si ritroverà arruolato col rango di pilota in questa nuova struttura militare, pronto (si spera) a fronteggiare la minaccia rappresentata da una Cina improvvisamente belligerante, da una Colombia oramai governata dai signori della droga e da un Medio Oriente sempre più stravolto da guerre di religione
UN GIOCO "RISTRETTO"?
Presentato inizialmente come un rivoluzionario videogame bellico in grado di porre particolare enfasi sull'utilizzo di numerosi mezzi differenti (qualcuno ricorda Armour Geddon?) e sulla necessità di creare proprie strategie di gioco, Dropship: United Peace Force ha evidentemente subito numerosi rimaneggiamenti e evidenti tagli durante il suo sviluppo, giungendo nelle mani degli acquirenti come un videogioco abbastanza canonico. La stuttura di gioco si articola in una serie di missioni (venti per la precisione) da superare in sequenza, mettendosi di volta in volta alla guida di differenti mezzi aerei ed eventualmente terrestri