Dungeon Hunter Alliance

di Fabio Fundoni
Nuova avventura portatile
Nella line-up occidentale di PS Vita non poteva mancare il classico hack & slash mirato ad offrire all'utenza un'esperienza di gioco immediata e figlia di titoli come “king” Diablo e successori al seguito. Ecco dunque arrivare Dungeon Hunter Alliance, nuovo episodio di una saga creata dai ragazzi di Gameloft e già vista su piattaforme Apple e PlayStation 3 con risultati più che discreti. Impugniamo quindi la nostra piccola console portatile fresca di fabbrica per inoltrarci nel mondo fantasy di Gothicus, ovviamente in pericolo e sull'orlo del baratro a causa di una particolare situazione che unisce morte, amore, sete di potere e magia nera. A noi, altrettanto ovviamente, il compito di riportare tutto alla tranquillità e per farlo dovremo decidere, sin dalle prime battute, che classe di personaggio impersonare tra guerriero, mago e ladro. A ben vedere questa sarà la nostra unica possibilità di customizzare il protagonista, ma noterete subito come il tutto dipenda da necessità di trama che non vogliamo comunque svelarvi in questa sede.



Nonostante il mondo sia un luogo estremamente pericoloso non saremo del tutto soli, perché a farci compagnia troveremo delle simpatiche fatine, ognuna dotata di un potere che saprà rendersi utile nei combattimenti e, fidatevi, ne dovremo affrontare davvero tanti. Inizia in una catacomba la nostra avventura che ci vedrà impegnati nella classicissima sequela di battaglie contro orde inferocite di avversari, decisamente più propensi a tentare di sopraffarci per numero piuttosto che per la loro effettiva intelligenza artificiale. Come da tradizione del genere tutto si svolgere in maniera abbastanza lineare dove affronteremo molteplici dungeon e rare situazioni cittadine per dare addito alla formula “scovare una quest, portarla a termine, cercare una nuova quest...” e via dicendo.

Con una visuale isometrica vedremo passarci davanti tutti gli stilemi del genere, tra mostri vari, pozioni curative, magie e una marea di oggetti da scovare e utilizzare. Naturalmente in base alla classe scelta avremo un approccio all'azione leggermente diverso: il guerriero sarà il solito “tank” tutto muscoli, il ladro potrà contare su una velocità fuori dal comune e una spiccata abilità nelle armi da lancio e (come poteva essere diversamente?) il mago avrà un buon arsenale fatto di poteri occulti e simili. Secondo la scelta fatta andremo in giro a falcidiare nemici cercando di accumulare ricchezze, tesori e punti esperienza, ottimi per salire di livello e diventare sempre più forti grazie ad un sistema che ci permetterà di migliorare le nostre qualità base e di apprendere nuove skill.

La mia spada non é affilata...
Pare abbastanza chiaro che Dungeon Hunter Alliance, alla base, si ponga come un titolo che non offre nulla di nuovo agli amanti del genere. Un difetto? Non proprio, perché spesso che apprezza gli hack & slash riesce a divertirsi anche con prodotti non eccelsi ma onesti, magari beandosi di qualche buona idea e del piacere imperituro di passare a fil di spada centinaia di avversari. Già ad una prima occhiata, però, risulta chiaro che qualche cosa non é andata come si sperava. L'impatto grafico é abbastanza deludente, con una povertà di elementi che si nota sia dal punto di vista poligonale che da quello delle texture. I primi sono pochi, le seconde sono spesso piatte e slavate. Certo, possiamo anche passare sopra ad una realizzazione sotto la media, vista la giovinezza del sistema, ma un secondo mattone arriva immediatamente a colpirci esattamente dove ci eravamo appena fatti male. Tutto é quantomai scattoso, con un frame rate che molto spesso cala vertiginosamente, mostrando veri e propri stalli nell'azione.



Potevamo anche capire una grafica sottotono, ma proprio questa avrebbe dovuto offrirci un prodotto agevolmente gestito da Vita, mentre dobbiamo misurarci con risultati insoddisfacenti da entrambe le facce della medaglia. Quantomeno il sonoro pare tirarsi un po' su, ma anch'esso non manca di scattare in qualche occasione, sebbene molto meno raramente del comparto visivo. L'ottimizzazione del gioco é, insomma, ai minimi storici, tanto che l'utente sarà anche costretto a sopportare tempi di caricamento epici. Ogni volta che cambierete zona di gioco dovrete mettervi comodi e aspettare un lasso di tempo che, orologio alla mano, andrà dai 30 ai 40 secondi. Davvero troppi, soprattutto se portati in un contesto di gioco mobile.

Oltre ad essere un piccolo gioiello di tecnologia e potenza, PS Vita offre diverse novità riconducibili al gameplay, ma Dungeon Hunter Alliance non sembra aver colto la giusta occasione nemmeno da questo punto di vista. L'uso dei controlli tradizionali scorre via abbastanza agevolmente, ma lamenta un certa difficoltà nella gestione delle collisioni: più di una volta sarete sicuri di aver colpito il vostro nemico, mentre in realtà starete facendo male unicamente all'aria. Tasti e leve analogiche funzionano comunque bene, assegnando ad un pulsante il colpo principale e potendo scegliere le mosse speciali a cui adibire gli altri. Deludente invece l'uso del touch screen, sia che si tratti di quello frontale che di quello posteriore. Sullo schermo di gioco potremo avviare le magie delle fate con un rapido doppio tocco di dita, ma per farlo saremo necessariamente chiamati a staccare la mano dai comandi d'attacco o da quelli di movimento. Inutile dire che in un momento particolarmente concitato dove un aiuto sarebbe graditissimo, smettere di combattere rischia troppo spesso di rivelarsi un suicidio, motivo per cui si finisce per usare i poteri delle fate quando sono meno necessari.

Leva le mani dal mio posteriore!
Discorso un po' diverso per il touch screen posto nel retro di PS Vita, ma non per questo meno negativo. Sono sempre le fate le nostre protagoniste, questa volta però per quanto riguarda i loro movimenti. Tendenzialmente si limiteranno a seguirci, ma potremo muoverle autonomamente sia tramite l'analogico destro che il touch screen posteriore, appunto. La classica posizione mantenuta dalle mani per tenere la console porta il dito indice a toccare lo screen, motivo per cui, spessissimo, le fatine saranno in posizioni totalmente avulse dall'azione. Certo, forse basterà un po' d'esperienza nella presa, ma sinceramente il tutto ci pare abbastanza sacrificato. Problema della console? Forse, ma cosa costava inserire una opzione per rendere inutilizzabile il touch screen e muovere le fate unicamente con l'analogico? Si salva almeno il sensore di movimento che ci chiederà di scuotere forte PS Vita per risvegliarci quando avremo subito un colpo particolarmente forte e debilitante.

Insomma, il gioco sembra impegnarsi in ogni modo per allontanarci dal divertimento, nonostante la longevità si attesti su buoni livelli. Oltre all'avventura, lunga e con tante quest da portare a termine, avremo anche un livello di difficoltà da sbloccare una volta finito il gioco una prima volta, dove sarà innalzato il “lock” delle skill. Inizialmente ogni abilità potrà essere migliorata per un massimo di cinque volte, mentre alla seconda tornata potrete portarla sino a livello 10. Presente anche una modalità in stile “orda” dove resistere a ondate di nemici, ma potrete giocarci solo quando avrete un personaggi di almeno venticinquesimo livello. Contentino per l'utenza é il multiplayer che, quantomeno, riesce a portare un po' di divertimento in più. Sia che si tratti di una partita in locale o online tramite wi-fi, potrete partecipare alle avventure di altri giocatori o ospitare avventurieri da ogni parte del mondo. Darete così vita a team formati da un massimo di quattro eroi calcolando però che in questo caso, oltre ai rallentamenti basilari del gioco, dovrete mettere in conto anche i possibili problemi di lag.

Insomma, da qualsiasi lato lo si voglia guardare, Dungeon Hunter Alliance é un prodotto mediocre che riesce a peccare praticamente da ogni punto di vista. Potevamo avere tra le mani un buon clone di Diablo, ci ritroviamo invece una bocciatura ai danni di Gameloft che, se vorrà avere successo su PS Vita, dovrà fare ben di meglio. Aggiungiamo una nota: il gioco viene presentato a prezzo pieno, circa 40 euro, mentre la sua edizione per PlayStation 3 (decisamente migliore da ogni punto di vista) costa poco più di 10. Senza sforare nelle versioni per iPhone e iPad, assai più a buon mercato, qualche cosa ci sembra non quadrare... speriamo nella prossima avventura.