Dungeon Keeper 2
di
Redazione Gamesurf
Senza dubbio Dungeon Keeper può essere considerato uno dei giochi più innovativi degli ultimi anni. Pur collocandosi nel genere degli strategici, infatti, esso poneva il giocatore negli inediti panni di un Signore del Male che, costruendo, organizzando e gestendo il suo dungeon sotterraneo doveva riuscire a sottomettere un tranquillo e prospero regno. Per la prima volta, l'utente non era più l'eroe, buono e virtuoso, obbligato ad esplorare i pericolosi labirinti alla ricerca di tesori e principesse prigioniere, ma il crudele, malvagio "gestore" del tremendo regno del sottosuolo
Dungeon Keeper fu l'ultimo titolo sviluppato da Peter Molyneux in Bullfrog, con molta fatica e moltissimi problemi che lo fecero abbondantemente ritardare, ma il risultato fu comunque uno strepitoso successo
Sono passati due anni, ed adesso Bullfrog, senza più il suo fondatore, ha completato il seguito di un così originale titolo. Ma Dungeon Keeper 2 sarà in grado di reggere il confronto con il suo predecessore?
A questa domanda, solo in apparenza semplice, si dovrà dare una risposta piuttosto elaborata
Dopo aver installato e lanciato il gioco, parte l'immancabile presentazione che, come quella veramente entusiasmante del predecessore (una delle poche che dopo aver visto una volta, si desidera rivedere ancora), crea la giusta atmosfera. Dopo il filmato, si viene posti di fronte ad una vasta serie di opzioni. Oltre alle classiche opportunità di iniziare una campagna, riprenderne una già iniziata, o caricare una partita in corso, si ha adesso la possibilità di affrontare dei livelli singoli non solo in multiplayer con altri giocatori umani tramite una lan o internet, ma anche contro il computer (schermaglia). Inoltre é disponibile anche una nuova modalità di "Dungeon personalizzato" che permette di costruire e gestire senza limitazioni e senza l'affanno di dover raggiungere l'obiettivo del livello, il proprio regno sotterraneo "perfetto"
Iniziando una partita, chi ha giocato con Dungeon Keeper, noterà senza dubbio per prima cosa l'interfaccia, completamente rinnovata (un po' più piccola e posta nella parte bassa dello schermo), ma in grado di svolgere le stesse funzioni della vecchia in maniera molto simile. Sempre presente é comunque la "mano del male", il particolare puntatore grazie al quale si possono schiaffeggiare le creature e renderle più efficienti. Questa impressione di nuova "patina" sopra ad una collaudata struttura può essere estesa all'intero gioco: una nuova veste grafica, adesso completamente tridimensionale anche per quanto riguarda personaggi, e in grado di sfruttare pienamente gli acceleratori 3D, non nasconde la presenza, là sotto, del vecchio Dungeon Keeper: il gameplay é rimasto praticamente invariato
Dungeon Keeper fu l'ultimo titolo sviluppato da Peter Molyneux in Bullfrog, con molta fatica e moltissimi problemi che lo fecero abbondantemente ritardare, ma il risultato fu comunque uno strepitoso successo
Sono passati due anni, ed adesso Bullfrog, senza più il suo fondatore, ha completato il seguito di un così originale titolo. Ma Dungeon Keeper 2 sarà in grado di reggere il confronto con il suo predecessore?
A questa domanda, solo in apparenza semplice, si dovrà dare una risposta piuttosto elaborata
Dopo aver installato e lanciato il gioco, parte l'immancabile presentazione che, come quella veramente entusiasmante del predecessore (una delle poche che dopo aver visto una volta, si desidera rivedere ancora), crea la giusta atmosfera. Dopo il filmato, si viene posti di fronte ad una vasta serie di opzioni. Oltre alle classiche opportunità di iniziare una campagna, riprenderne una già iniziata, o caricare una partita in corso, si ha adesso la possibilità di affrontare dei livelli singoli non solo in multiplayer con altri giocatori umani tramite una lan o internet, ma anche contro il computer (schermaglia). Inoltre é disponibile anche una nuova modalità di "Dungeon personalizzato" che permette di costruire e gestire senza limitazioni e senza l'affanno di dover raggiungere l'obiettivo del livello, il proprio regno sotterraneo "perfetto"
Iniziando una partita, chi ha giocato con Dungeon Keeper, noterà senza dubbio per prima cosa l'interfaccia, completamente rinnovata (un po' più piccola e posta nella parte bassa dello schermo), ma in grado di svolgere le stesse funzioni della vecchia in maniera molto simile. Sempre presente é comunque la "mano del male", il particolare puntatore grazie al quale si possono schiaffeggiare le creature e renderle più efficienti. Questa impressione di nuova "patina" sopra ad una collaudata struttura può essere estesa all'intero gioco: una nuova veste grafica, adesso completamente tridimensionale anche per quanto riguarda personaggi, e in grado di sfruttare pienamente gli acceleratori 3D, non nasconde la presenza, là sotto, del vecchio Dungeon Keeper: il gameplay é rimasto praticamente invariato
Dungeon Keeper 2
Dungeon Keeper 2
Dunque, che profilo tracciare di Dungeon Keeper 2? Si tratta senza dubbio di un gran bel gioco, che rispetta in pieno lo spirito del predecessore. Il problema è che, forse, lo rispetta troppo. Potremmo considerarlo, infatti, come una versione, rivista e aggiornata alle tecniche moderne (internet ed acceleratori 3D), del vecchio Dungeon Keeper. Il gameplay è del tutto identico al mitico titolo che lo ha preceduto, e le nuove creature, le nuove stanze, le nuove modalità, non nascondono la chiara discendenza. Un pregio o un difetto? Come al solito, dipende... Infatti, chi ha amato il primo titolo, sarà contento di ritrovare tutti quegli elementi che lo hanno reso grande, e si divertirà senza dubbio un sacco con le nuove opzioni e la possibilità di sfruttare gli aggiornamenti che verranno via via messi a disposizione. Invece, quelli ai quali Dungeon Keeper non è piaciuto, farebbero bene ad evitare questo titolo, che ripropone in tutto e per tutto lo stesso feeling del predecessore. Chi, invece, Dungeon Keeper non l'ha mai provato, compri senza rimorso questo seguito, poiché avrà di che divertirsi.