Dungeons 4 – Il Male non Dorme Mai – Recensione PC

Dungeons 4  Il Male non Dorme Mai  Recensione PC

Esistono serie che sono riuscite a sopravvivere al semplice scorrere del tempo. Alcune hanno mantenuto il loro DNA senza cambiarne in alcun modo la forma, mentre altre sono riuscite a adattarsi ai tempi, modificando parte della loro formula videoludica per risultare più appetibili al pubblico.

Non è un caso che la serie Dungeons, erede del famoso Dungeon Keeper del 1997 edito da Bullfrog Productions, abbia deciso di reinventarsi completamente. Pur mantenendo il suo nucleo come gestionale in visuale isometrica, ha inserito una parte strategica in tempo reale pensata con l’intenzione di aggiungere un po' di pepe al gameplay.

Ma ve lo ricordate Dungeon Keeper? Il titolo di Bullfrog Productions è stato un gioco innovativo che ha introdotto un'originale prospettiva invertita rispetto al tradizionale genere fantasy. Mentre molti giochi si concentravano sulle eroiche gesta del bene, Dungeon Keeper ha permesso ai giocatori di assumere il ruolo di un malvagio signore delle tenebre, incaricato di costruire e gestire un dungeon per difendersi dagli eroi che cercavano di invaderlo. Questa inversione di ruoli ha introdotto una freschezza e originalità che ha affascinato il pubblico.

Se prendiamo il cuore di Dungeon Keeper e lo uniamo alla naturale evoluzione della serie Dungeons, non sorprende che le cose siano riuscite a funzionare fino a oggi, garantendo agli sviluppatori la possibilità di produrre un quarto capitolo del franchise.

Dungeons 4 – Il Male non Dorme Mai – Recensione PC

Dungeons 4 – Ci Vuole una Buona Dose di Ironia

Se a Dungeon Keeper mancava tutta la parte narrativa, per ovvi motivi legati agli anni in cui era stato pubblicato, lo stesso non si può dire per Dungeons, che si è rivelata essere una serie capace di fare qualcosa di più del semplice compito per casa.

Oltre a offrire una parte gestionale di rilievo, lo scopo della serie era quello di acclimatare ancor di più i giocatori nel vestire i panni del cattivo. E quale migliore occasione, se non quella di seguire le gesta di un cattivo ma dall’animo dannatamente simpatico?

Ebbene, quello che vedrete in Dungeons 4 è principalmente questo: un bel momento di satira in cui i personaggi malvagi sono quasi caricaturali, divertenti e sregolati, qui persino accompagnati da un narratore d’eccezione, sempre pronto a fare riferimenti ad altre saghe famose transmediali o persino a ridere delle disavventure di protagonisti e antagonisti.

Il problema è che Thalya, l’elfa scura che abbiamo conosciuto nel terzo capitolo, è molto ambiziosa e vuole fare bella figura con il suo capo. Non appena trova una potente reliquia, stranamente identica al Guanto dell’Infinito di Thanos, cerca di dimostrare la sua ottima capacità nello schioccare le dita, finendo per distruggere le vesti corporee del suo capo.

Per uno scherzo del destino, Thalya diventa il capo dell’intero esercito del male, ma il suo momento di gloria durerà poco perché, in men che non si dica, e grazie alla sua completa disorganizzazione, finisce per essere imprigionata dal fratello Tristan.

Da questo momento in poi, sarà nostro compito tentare di salvarla, il tutto sperando ovviamente di garantire il ritorno corporeo del grande capo, che nel frattempo ci guiderà all’interno del gioco, illustrandoci missione dopo missione tutte le potenzialità che il nostro sotterraneo può offrirci.

Dungeons 4 – Il Male non Dorme Mai – Recensione PC

È interessante considerare che la maggior parte della narrazione procede senza intoppi missione dopo missione, il tutto coadiuvato da una buona regia alle spalle della produzione, che in qualche modo è riuscita a rendere il tono dell’impresa scherzoso e canzonatorio.

Sulla carta sembra tutto interessante, peccato però che vengano a mancare i giusti supporti visivi all’intera narrazione, rappresentati in questo caso da poche, ma buone, cutscene in stile cartoonesco. Sembra un controsenso scritto così, ma il problema è che sono veramente poche e non riescono a mantenere viva l’impronta proposta, risultando quasi come un piacevole contorno e poco più.

Dungeons 4 – Il Cuore del Dungeon

Sebbene inizialmente Dungeons 4 possa apparire ingannevolmente orientato verso uno strategico in tempo reale, procedendo nel gioco, emergono in modo tangibile gli elementi gestionali dedicati al dungeon e al core della serie.

Come accennato precedentemente, l'obiettivo iniziale del gioco è introdurci alle molteplici potenzialità offerte dal sotterraneo tramite un comodo tutorial. Nel frattempo, ci guida nella comprensione delle valute fondamentali presenti nel gioco, nonché nelle diverse opzioni disponibili nel caso decidessimo di optare per la costruzione di un esercito anziché di un altro.

È importante sottolineare che è possibile gestire tutte le attività in modo simultaneo, nessuna scelta esclude l’altra. Tuttavia, Dungeons 4 si distingue come un titolo impegnativo che, anche a difficoltà Normale, sfida il giocatore a superare i propri limiti, stimolandolo a pianificare attentamente ogni mossa per prevenire gli attacchi e garantire la sopravvivenza delle proprie unità.

È essenziale comprenderne l'ottica di gioco, seguendo attentamente il tutorial passo dopo passo. Ad esempio, acquisire consapevolezza sull'importanza di costruire e gestire efficientemente una tesoreria, assicurarsi che l'allevamento di pollami sia costantemente rifornito (fondamentale per nutrire le unità e prevenire lo sciopero), e scegliere saggiamente gli altari di costruzione dell’esercito, tenendo conto della possibilità di mantenere simultaneamente le tre diverse fazioni presenti nel gioco.

La corretta sequenza degli eventi ci richiede di dispiegare efficacemente unità in superficie per annientare i nemici. In alternativa, è possibile attenderli nella base, ma lo scopo resta quello di accumulare malvagità, un elemento imprescindibile per condurre tutte le ricerche necessarie allo sblocco e al potenziamento di edifici e unità.

Dungeons 4 – Il Male non Dorme Mai – Recensione PC

L'oro rappresenta la risorsa più agevole da acquisire, ma la sua importanza non va sottovalutata, poiché a intervalli regolari è necessario coprire gli stipendi delle nostre unità. Analogamente, il mana, reperibile tramite l'estrazione in specifici punti del dungeon, assume un ruolo cruciale perché è necessario per lanciare magie sul campo (tra cui molte AoE, ottime per pulire situazioni affollate). L'obiettivo di diversificare è evidente, tuttavia, procedendo attraverso le missioni proposte, emerge un livello di ripetitività difficile da non considerare.

Il problema non risiede tanto nel gameplay quanto nella trama stessa, la quale, indipendentemente dalla sua affabilità, si ritrova essenzialmente a presentare iterazioni molto simili: spostati in questa direzione, distruggi questo, incendia tutto.

Questa circostanza tende a penalizzare lievemente la produzione, e questo lascia soprattutto l’amaro in bocca considerando le innumerevoli potenzialità di Dungeons 4, soprattutto in relazione alle varie tipologie di nuovi edifici introdotte per l'occasione.

Il rischio di un "game over" è costantemente in agguato, soprattutto poiché i Nani o le forze nemiche effettuano incursioni frequenti nel dungeon, generando un'esperienza talvolta adrenalinica, dato che la gestione simultanea di due realtà diverse può risultare complessa. È accaduto più volte di trascurare la base a causa dell'impegno nelle fasi RTS, pertanto il consiglio cruciale è di pianificare accuratamente la propria strategia prima di intraprendere l'impresa.

Se poi vedete che il gioco non vale la candela, potete anche decidere di giocare ad una difficoltà più semplice, oppure sfidare la sorte a difficile. Insomma, sta a voi, ma poi non venite a lamentarvi da noi eh!

Dungeons 4 – Chi l’ha dura, la vince!

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, Dungeons 4 offre un notevole livello di intrattenimento visivo grazie all'accurata realizzazione delle unità e degli scenari. Questi ultimi si presentano non solo esteticamente piacevoli, ma anche arricchiti da una suggestiva effettistica, che si manifesta in affascinanti contrasti tra luci e ombre.

Indubbiamente, la componente visiva più affascinante è rappresentata dal dungeon, grazie alla struttura delle stanze, nonché al level design di ognuna di esse, questo perché sembrano uscite dalla caricatura comica di un dungeon di un qualsiasi gioco di ruolo più serioso. In questo contesto, le trappole costituiscono un incentivo significativo, offrendo un notevole divertimento anche solo nell'osservare gli sfortunati nani che ne diventano vittime.

L'ambiente esterno, al contrario, risulta essere piuttosto spoglio e relativamente privo di varietà, accentuato anche dalle unità nemiche che, inevitabilmente, mantengono sempre la stessa composizione. A compensare questa limitazione, entra in gioco la modalità co-op, supportata sia nella campagna che nelle schermaglie, aspetto lodevole che non solo incrementa il livello di rigiocabilità, ma facilita anche il completamento di alcuni achievements.

Il comparto audio ospita una serie di tracce che, seppur non particolarmente rilevanti nell’accompagnamento di ogni missione, trovano una certa luminosità grazie al doppiaggio in lingua inglese, eseguito con impegno e ben interpretato, specialmente nelle voci del narratore e di Thalya (sebbene meno convincente nel caso di Tristam, ma questa è una valutazione personale).

Sarebbe opportuno rivedere alcuni dettagli nel modo in cui è scritto il comportamento delle unità nell'ambito del gameplay RTS. Ciò poiché alcune di esse, dopo aver ricevuto l'ordine di attaccare un'unità nemica, si disperdono casualmente nell'area circostante, a volte ignorando completamente altre unità che possono infliggere danni indisturbate (fino a quando non ricevono nuovamente l'input del giocatore).  

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

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Dungeons 4 – Il Male non Dorme Mai – Recensione PC

Dungeons 4 rappresenta una coerente evoluzione di una serie molto apprezzata, mantenendo un gameplay funzionale che nel tempo è riuscito ad accattivarsi numerosi appassionati. Quello che abbiamo di fronte è il solito dungeon crawler lineare dal tono simpatico, caratterizzato da battute spesso al limite della simpatia che non si prendono troppo sul serio, andando persino a citare mostri sacri presi da altri medium di intrattenimento. Anche se l’esperienza di gioco risulta un po’ appesantita in alcuni casi, il titolo riesce a difendersi bene, senza limitarsi a fare il solito compito a casa.

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