Dungeons & Dragons: Daggerdale
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Creato nei lontani anni '70, Dungeons & Dragons é stato il primo gioco di ruolo cartaceo commerciale, ed ebbe talmente tanto successo da generare persino una serie animata a metà anni '80 e tantissimi videogames sulle piattaforme più disparate. Tra i più riusciti ricordiamo Baldur's Gate, Neverwinter Nights ed il vecchio Eye of the Beholder, mentre in ambito arcade ci tornano in mente gli storici picchiaduro di Capcom: Tower of Doom e Shadow over Mystara, evoluzioni del classico King of Dragons e tra i primi arcade “di mazzate” ad offrire una profondità di gioco notevole.
Il franchise latita da un po' presso i lidi digitali, ma ecco che Bedlam Games e Atari vengono in soccorso agli avventurieri nostalgici con questo Daggerdale, titolo che segue i dettami degli hack'n'slash, dungeon crawler, action-RPG e via di questo passo con un'altra vagonata di neologismi anglofoni. La trama piuttosto esigua ci vede avventurarci nella terribile Torre di Rezlus, luogo infernale pieno di creature letali e immensi tesori. Ingaggiati da una potente maga con il compito di sconfiggere il malvagio Rezlus, ci addentreremo nelle miniere dei Nani che si trovano alla base della torre, dove inizieremo già a raccattare oro ed a fare a fettine i nemici più deboli per poi risalire verso la cima dell'imponente costruzione. Per un gioco di ruolo la trama si presenta davvero misera, ma facciamoci coraggio ed imbracciamo comunque le nostre armi..
Già il primo impatto con la grafica non é dei migliori, con personaggi davvero poveri (in particolare i nani che ci forniscono le sidequest) e fondali appena decenti. Ma la parte peggiore é senza dubbio data dall'onnipresente tearing e dal continuo pop-up di elementi del fondale, che appaiono a pochi metri da noi mentre avanziamo o ruotiamo la telecamera. Il sonoro fortunatamente già é migliore, con l'inquietante vento che fischia tra i cunicoli ed il poderoso rumore metallico delle armi durante gli scontri.
Tornando alla sostanza del gioco, ci troviamo di fronte ad un classico hack'n'slash in cui sarà possibile scegliere uno fra i quattro personaggi disponibili: guerriero umano, mercenario elfico, chierico nano o mago halfling. Ognuno di questi é dotato di un attacco ravvicinato, uno a distanza, un'abilità specifica per la propria classe e diverse magie o attacchi speciali chiamati “poteri”. Le abilità specifiche dei personaggi variano dalle più ovvie (la parata per il guerriero) alle più originali (il teletrasporto del mago), così come i poteri utilizzabili dagli stessi nel corso del gioco. Il mago ad esempio é un personaggio votato principalmente all'offesa grazie alle sue potenti magie, mentre il guerriero risulta essere più adatto alla difesa data la sua possibilità di sostenere più danni e sfruttare per esempio il potere di rallentare i nemici. Queste differenze di approccio rendono piuttosto interessante il multiplayer cooperativo fino a 4 giocatori, visto che queste abilità risultano essere del tutto complementari e rendono più agevole l'avanzare nel gioco. Ma attenzione, perché anche giocando in singolo sarà possibile avanzare con qualsiasi personaggio, ed anzi l'esperienza nel gioco risulterà ben più importante di avere un party nutrito, vista anche l'opportunità di accumulare più pozioni lenitive e bonus.
Come in tutti i giochi di questo genere, il divertimento é generato più che altro dalla crescita del personaggio e dall'accumulo di ricchezze: a tal proposito i combattimenti sono semplici, veloci e divertenti, mentre la sensazione di accrescere la propria potenza é resa ancor più tangibile dalle armi sempre più letali che si troveranno nel corso del gioco. Il problema però é che certi scontri si protraggono eccessivamente a lungo, con nemici che vengono generati dal nulla a pochi metri di distanza e che quindi rendono anche impossibile pregustare il momento della fine della battaglia. Ma questo non é il solo difetto di game design: ad esempio certi nemici possono resuscitare i loro compagni caduti (come goblin o sciamani) ma visivamente si confondono tra i loro consimili e non sono facili da individuare e fermare. Un altro problema é che a volte gli avversari non possono avanzare oltre un certo limite, e quindi é facile “barare” bersagliandoli dalla distanza. Infine, tanto per chiudere in bellezza, quando si completa un obbiettivo é difficile capire dove andare per i successivi: anche se la mappa indica la direzione generale, spesso bisogna fare “il giro largo” andando da tutt'altra parte per raggiungerlo, e questo é piuttosto fastidioso.
Tutti questi difettucci sarebbero facilmente perdonabili se solo il multiplayer funzionasse a dovere. Se ad esempio volesismo unirci ad una partita, ci viene detto solo quanti giocatori ci sono ma non il loro livello di esperienza o a che punto della campagna si trovano. Il risultato é che una volta nel gioco si può avere la bruttissima sorpresa di vedere che il proprio personaggio é molto più forte degli altri o é una schiappa totale a confronto, il che ammazza il divertimento per i giocatori più deboli. O ancora che ci si trova in un livello già fatto decine di volte e ormai venuto a noia; per arginare questo si può creare una partita e decidere da dove partire, ma chi si unisce lo farà alla cieca come negli esempi di cui sopra. Ma non finisce qui: una volta nei dungeon si possono verificare una nutrita serie di bug: frecce degli obbiettivi che appaiono all'host ma non agli altri giocatori, l'azione di parlare ai PNG che sbatte fuori dai sotto-menu tutti gli altri giocatori per forzarli ad assistere al dialogo, mercanti che deliziano gli altri giocatori con tante merci ma che per voi non hanno una fava, o ancora l'improvvisa impossibilità di assegnare i poteri ai pulsanti. Se ci si concentra sul far fuori i nemici, il multiplayer é anche divertente, ma ci sono talmente tanti particolari fastidiosi che risultano difficili da ignorare. Giocando in locale con un amico alcuni di questi problemi spariscono, ma in questo caso é necessario stare abbastanza appiccicati a causa della mancanza di uno split-screen.
La longevità é ridotta a circa sei ore in single player, il che é piuttosto poco per un gioco di questo genere ed inoltre ci conduce ad un finale tutt'altro che conclusivo e ben poco appagante. Nonostante D&D sia un brand storico, il mercato é pieno di giochi hack'n'slash notevolmente superiori a questo sia per cura nella realizzazione che per gameplay e longevità. Inutile dirvi cosa é meglio fare: guardatevi intorno e troverete facilmente di meglio.
Il franchise latita da un po' presso i lidi digitali, ma ecco che Bedlam Games e Atari vengono in soccorso agli avventurieri nostalgici con questo Daggerdale, titolo che segue i dettami degli hack'n'slash, dungeon crawler, action-RPG e via di questo passo con un'altra vagonata di neologismi anglofoni. La trama piuttosto esigua ci vede avventurarci nella terribile Torre di Rezlus, luogo infernale pieno di creature letali e immensi tesori. Ingaggiati da una potente maga con il compito di sconfiggere il malvagio Rezlus, ci addentreremo nelle miniere dei Nani che si trovano alla base della torre, dove inizieremo già a raccattare oro ed a fare a fettine i nemici più deboli per poi risalire verso la cima dell'imponente costruzione. Per un gioco di ruolo la trama si presenta davvero misera, ma facciamoci coraggio ed imbracciamo comunque le nostre armi..
Già il primo impatto con la grafica non é dei migliori, con personaggi davvero poveri (in particolare i nani che ci forniscono le sidequest) e fondali appena decenti. Ma la parte peggiore é senza dubbio data dall'onnipresente tearing e dal continuo pop-up di elementi del fondale, che appaiono a pochi metri da noi mentre avanziamo o ruotiamo la telecamera. Il sonoro fortunatamente già é migliore, con l'inquietante vento che fischia tra i cunicoli ed il poderoso rumore metallico delle armi durante gli scontri.
Tornando alla sostanza del gioco, ci troviamo di fronte ad un classico hack'n'slash in cui sarà possibile scegliere uno fra i quattro personaggi disponibili: guerriero umano, mercenario elfico, chierico nano o mago halfling. Ognuno di questi é dotato di un attacco ravvicinato, uno a distanza, un'abilità specifica per la propria classe e diverse magie o attacchi speciali chiamati “poteri”. Le abilità specifiche dei personaggi variano dalle più ovvie (la parata per il guerriero) alle più originali (il teletrasporto del mago), così come i poteri utilizzabili dagli stessi nel corso del gioco. Il mago ad esempio é un personaggio votato principalmente all'offesa grazie alle sue potenti magie, mentre il guerriero risulta essere più adatto alla difesa data la sua possibilità di sostenere più danni e sfruttare per esempio il potere di rallentare i nemici. Queste differenze di approccio rendono piuttosto interessante il multiplayer cooperativo fino a 4 giocatori, visto che queste abilità risultano essere del tutto complementari e rendono più agevole l'avanzare nel gioco. Ma attenzione, perché anche giocando in singolo sarà possibile avanzare con qualsiasi personaggio, ed anzi l'esperienza nel gioco risulterà ben più importante di avere un party nutrito, vista anche l'opportunità di accumulare più pozioni lenitive e bonus.
Come in tutti i giochi di questo genere, il divertimento é generato più che altro dalla crescita del personaggio e dall'accumulo di ricchezze: a tal proposito i combattimenti sono semplici, veloci e divertenti, mentre la sensazione di accrescere la propria potenza é resa ancor più tangibile dalle armi sempre più letali che si troveranno nel corso del gioco. Il problema però é che certi scontri si protraggono eccessivamente a lungo, con nemici che vengono generati dal nulla a pochi metri di distanza e che quindi rendono anche impossibile pregustare il momento della fine della battaglia. Ma questo non é il solo difetto di game design: ad esempio certi nemici possono resuscitare i loro compagni caduti (come goblin o sciamani) ma visivamente si confondono tra i loro consimili e non sono facili da individuare e fermare. Un altro problema é che a volte gli avversari non possono avanzare oltre un certo limite, e quindi é facile “barare” bersagliandoli dalla distanza. Infine, tanto per chiudere in bellezza, quando si completa un obbiettivo é difficile capire dove andare per i successivi: anche se la mappa indica la direzione generale, spesso bisogna fare “il giro largo” andando da tutt'altra parte per raggiungerlo, e questo é piuttosto fastidioso.
Tutti questi difettucci sarebbero facilmente perdonabili se solo il multiplayer funzionasse a dovere. Se ad esempio volesismo unirci ad una partita, ci viene detto solo quanti giocatori ci sono ma non il loro livello di esperienza o a che punto della campagna si trovano. Il risultato é che una volta nel gioco si può avere la bruttissima sorpresa di vedere che il proprio personaggio é molto più forte degli altri o é una schiappa totale a confronto, il che ammazza il divertimento per i giocatori più deboli. O ancora che ci si trova in un livello già fatto decine di volte e ormai venuto a noia; per arginare questo si può creare una partita e decidere da dove partire, ma chi si unisce lo farà alla cieca come negli esempi di cui sopra. Ma non finisce qui: una volta nei dungeon si possono verificare una nutrita serie di bug: frecce degli obbiettivi che appaiono all'host ma non agli altri giocatori, l'azione di parlare ai PNG che sbatte fuori dai sotto-menu tutti gli altri giocatori per forzarli ad assistere al dialogo, mercanti che deliziano gli altri giocatori con tante merci ma che per voi non hanno una fava, o ancora l'improvvisa impossibilità di assegnare i poteri ai pulsanti. Se ci si concentra sul far fuori i nemici, il multiplayer é anche divertente, ma ci sono talmente tanti particolari fastidiosi che risultano difficili da ignorare. Giocando in locale con un amico alcuni di questi problemi spariscono, ma in questo caso é necessario stare abbastanza appiccicati a causa della mancanza di uno split-screen.
La longevità é ridotta a circa sei ore in single player, il che é piuttosto poco per un gioco di questo genere ed inoltre ci conduce ad un finale tutt'altro che conclusivo e ben poco appagante. Nonostante D&D sia un brand storico, il mercato é pieno di giochi hack'n'slash notevolmente superiori a questo sia per cura nella realizzazione che per gameplay e longevità. Inutile dirvi cosa é meglio fare: guardatevi intorno e troverete facilmente di meglio.