Dungeons The Dark Lord

di Alessandro Cossu
A quanto pare, sfogliando virtualmente il Profondo Blu e i suoi segreti, non si può parlare di “Dungeons” e del suo seguito oggi sotto esame “The Dark Lord”, senza fare riferimento anche a “Dungeons Keeper”, classe 1997 e capostipite di quella nicchia di videogames dove non é richiesto di vestire i panni dell'eroe senza macchia e senza paura, ma del Cattivo con tante macchie e che la paura la infonde. Indubbiamente, l'opera di Molyneux ha ispirato in più d'un modo i signori della Kalypso Media ed é grazie a loro se oggi possiamo tornare nelle profondità dell'Inframondo e cambiare ancora una volta le carte in tavola. Tuttavia, come da consolidata tradizione, cominciamo dall'inizio che é sempre la cosa migliore.



Il titolo proposto da FX Interactive si propone a noi nella consueta scatola stile DVD,all'interno della quale troveremo,oltre al corposo manuale in Italiano (che come spesso accade ci guiderà per mano nei primi minuti di gioco),il dvd di installazione. Dopo aver concluso il processo di setup e aver settato i consueti parametri quali audio,video et similia, ci troveremo di fronte alla prima vera scelta del gioco,ovvero iniziare immediatamente la campagna oppure dedicarsi al corposo e lunghissimo tutorial (in pieno stile Windows, diciamo : Scelta Consigliata,ndAleNet). Quale che sia la nostra scelta, il filmato iniziale ci svelerà subito i primi dettagli della trama, dettagli che poi si dipaneranno nel corso del gioco, ma senza particolari colpi di scena. Per chi ha giocato il primo volume fino alla fine, é cosa nota che il Signore Oscuro, bramoso di conquistare il mondo (sic!), inizia una campagna di morte e distruzione : per ottenere il potere, il nostro malvagio protagonista attira nelle sue grotte eroi e avventurieri per succhiar via loro l'energia spirituale. Le cose paiono andare per il meglio fin quando Calypso, affascinante e prosperosa demonessa, non decide di sfilare il trono da sotto il fondoschiena del Signore Oscuro, ordendo una sordida cospirazione.

Le cose non andranno bene per lei però e,non a caso, “The Dark Lord” inizia con la nostra procace protagonista in galera...mentre Calipso soffre le sue pene in carcere,meditando vendetta, il Boss é al lavoro in fucina, intento alla creazione di un potente artefatto che gli permetterà di sbaragliare chiunque si ponga sul suo cammino ; un oggetto di tale potenza che nessuno potrà mai più mettere i bastoni fra le ruote dei piani di conquista del Signore Oscuro. Tale oggetto, come potrete vedere nelle foto qui attorno é...una paperella di plastica, di quelle che emettono un sibilo buffo quando premute! Naturalmente,non é questo l'oggetto del contendere, ma serve fin da subito a far capire che l'aria che si respirerà durante l'intero match sarà decisamente leggera e scanzonata. Ispirandosi all'opera di Tolkien, il signore oscuro, novello Sauron, forgerà invece un “Altro Anello” e, finché questo sarà intatto, il Boss non potrà crepare in nessun modo. Sfruttando l'ingenuità di un goblin che passerà casualmente vicino alla cella di Calypso, lei riuscirà a liberarsi e,dal quel momento,entreremo in scena noi.



Nei panni della bella diavola (!), dovremo creare,ampliare,arredare e potenziare i nostri dungeons, per far si che gli avventurieri che verranno a cercar fortuna nelle nostre terre siano paghi delle loro imprese; questo farà salire la loro “energia spirituale” che saremo quindi chiamati ad accaparrarci uccidendoli in malo modo. Tale energia spirituale é,per certi versi,il “denaro” del gioco, che dovrà quindi essere spero per potenziare i mostri che evocheremo,le trappole che piazzeremo e,in generale, per il restauro dei dungeons che dovranno essere sempre molto appetibili e zeppi di tesori e libri, così da attirare il massimo numero di...visitatori. Inoltre, dovremo fare in modo di creare avventure “sfiziose”, che attirino quanta più gente possibile, così da far aumentare i nostri punti “prestigio” che serviranno ad ottenere fama e infrastrutture. Sfortunatamente questo é quanto : il titolo oggi sotto esame,così come il predecessore, non offre molto altro, se non una lunga sequela di “piazzalatrappola/mettiilmostro/faidivertireleroe/ammazzaleroe”.

Tuttavia, la sagace ironia che permea l'intera produzione, qualche buona idea e la possibilità di comandare - a tratti contemporaneamente, Calipso, il Re degli Zombi e il Minotauro Minos dona una discreta varietà ad un gameplay altrimenti troppo simile a se stesso. La campagna in singolo dura circa otto ore e,in linea generale,possiamo affermare che le missioni sono leggermente più variegate rispetto a “Dungeons”; il difficile, in queste missioni, sarà riuscire ad accoppare tutti gli eroi presenti prima che i nostri stessi mostri facciano loro la festa, privandoci quindi della possibilità di possedere la loro energia spirituale. Questo perché, in linea di massima, la IA non brilla per efficienza ne per eleganza, tanto per i nostri “minions”, quanto per gli Eroi in cerca di denaro e potere. Questi Eroi, che abbiamo citato più volte nel corso della recensione, si dividono in classi, come é quasi giusto che sia in un gioco di questo filone. Troveremo quindi Avventurieri, Apprendisti e Assassini, passando per Ladri, Guerrieri e Paladini e finendo con Maghi, Sacerdotesse e Negromanti; ogni classe vanterà abilità d'offesa e di difesa speciali e specifiche e spetterà a noi trovare il modo migliore di deliziarli prima e affrontarli poi, magari sbattendoli in cella e torturarli per spremere via fino all'ultima goccia della loro energia spirituale.

Quello che non si riesce a fare in singolo, teoricamente, si potrebbe fare in multigiocatore - componente che mancava ingiustificatamente nel primo episodio e che ora vanta invece tre modalità. “Re della Collina”, é una sorta di battaglia all'ultimo sangue durante la quale dovremo mantenere il possesso di una posizione per un tempo prefissato. “Si salvi chi può”, altro non é che una variante del “Last Man Standing” di un qualsiasi FPS, dove saremo chiamati a sopravvivere a tutti gli altri. In ultimo, la modalità “Pignata”, che ci vedrà obbligati a raggiungere un certo numero di punti “Prestigio” entro un tempo limite, uccidendo quanti più eroi possibile.
Sul fronte strettamenente tecnico,non possiamo non sottolineare il buon lavoro di doppiaggio in Italiano, dal parlato ai menù, così come possiamo dire che, pur non brillando particolarmente, il comparto grafico fa il suo lavoro dignitosamente,anche su computer non estrapolati dalla Voyager. Buona anche la risposta ai comandi, in ogni situazione.