Dying Light
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Dopo avervi intrattenuto, in quel di Dicembre, con la nostra anteprima della versione PC di Dying Light, siamo giunti finalmente al momento di poter saggiare, nella sua completezza, il titolo edito dai ragazzi di Techland. Volete sapere se siamo sopravvissuti?
Il titolo con cui abbiamo avuto a che fare prende spunto da prodotti della stessa risma, primo fra tutti il pluri-citato Dead Island, trasportandoci all'interno di una città abbastanza grande da esplorare che soffre di un piccolo problema di quarantena. Tagliando corto, la metropoli é invasa da zombie stile “World War Z”, ovvero individui in grado di muoversi un po' più agilmente dei canonici esseri senza-mente a cui siamo stati abituati in altri survival horror (ogni riferimento é puramente casuale).
Noi impersoniamo Crane, una spia che lavora per un'associazione chiamata G.R.E, impegnata nel recupero di file top-secret molto importanti, rubati tempo addietro da terze parti al fine di svelarne gli scomodi segreti. La storia, quindi, si sviluppa su una trama duale, cercando di farvi avvicinare da un lato ai drammi dei superstiti all'epidemia, divisi in bande molte volte in conflitto tra loro, mentre dall'altro cerca di non svelarci le vere intenzioni dei nostri mandatari per tenere alta l'attenzione per tutto il corso dell'avventura. In questo modo, é possibile accedere ad una serie di missioni primarie che compongono la storia, nonché ad una buonissima fetta di quest secondarie, pronte ad vivacizzare il vostro tempo in compagnia di splendidi zombie avvenenti e ben disposti ad un abbraccio cordiale.
Viene quasi automatico, di conseguenza, chiedersi cosa può darci Dying Light in più delle sue controparti dello stesso genere. Il vero accorgimento innovativo in termini di giocabilità, ruota intorno all'abilità atletica del nostro personaggio che, una volta presentato all'interno della Torre, impara le basi del parkour per diventare un runner e rimediare quanto più materiale possibile da dividere poi con gli altri sopravvissuti. Questo ottimo espediente permette al titolo di distinguersi in tutti i sensi, riuscendo, quindi, a sfruttare brillantemente la verticalit di una mappa molto estesa ed esplorabile, nonché invitando il giocatore a sfruttare al meglio i propri riflessi al fine di evitare il nemico piuttosto che combatterlo direttamente.
Con questa feature inedita viene fuori un buon comparto ruolistico, che ci permette di sviluppare le nostre abilità direttamente a seguito del loro utilizzo. Semplificandovi la questione, più salti e corse farete per i tetti, più si alzerà la vostra skill di Agilit, che sbloccherà prontamente un albero di abilità annesse pronte per farvi migliorare, e diversificare, il vostro roster di azioni disponibili. Lo stesso espediente sarà applicabile anche per la Forza, sviluppabile in combattimento, e la Sopravvivenza, che salirà completando le missioni oppure salvando qualche altro incauto runner in giro per la città. Tale stratagemma permette di eliminare il solito senso di frustrazione legato al semplice pve, aumentando in ugual misura il grado di soddisfazione dietro a un combattimento ben svolto (lo vedrete dal punteggio), esaltando al contempo il giocatore con buoni momenti di puro godimento.
Durante lo scorrere del tempo all'interno del gioco, sarete colti da un senso di inadeguatezza nel momento in cui calerà la notte, poiché in questo lasso di tempo la città pullulerà letteralmente di creature non-morte molto più potenti di quelle diurne, ma soprattutto in grado di nullificare i vostri sforzi ginnici data la loro capacità di inseguirvi ovunque. E' proprio in questa fase della giornata che viene fuori lo stile survival, dato che la difficoltà del gioco aumenterà parallelamente al vostro avanzamento, invitandovi quindi ad avere maggiore cautela nell'esplorare la città di notte. Fatto sta che, comunque, giocare in questo momento raddoppier l'acquisizione di punti esperienza, diventando così una ghiotta offerta per i runner di Harran più temerari.
Ad ogni buon conto, per venire incontro anche alle esigenze di un pubblico più smanettone, il gioco metterà a disposizione un ottimo pannello di crafting, che consentirà di costruire quanti più oggetti possibili ricavati da semplici componenti trovati in giro per la città. Dai kit di pronto soccorso, a dei semplici petardi per cogliere l'attenzione del nemico verso un punto distante da voi, potrete anche creare potenziamenti originali per le armi che troverete (principalmente oggetti da mischia), e che saranno addirittura interattivi con gli agenti atmosferici e gli elementi della mappa, visto che un arma munita di cavi elettrici reagirà molto meglio su zombie bagnati dalla pioggia.
Con nostra amara sorpresa, sotto il profilo tecnico abbiamo avuto a che fare con situazioni un po' frustranti, legate alla componente grafica, che ci hanno fatto letteralmente mettere le mani tra i capelli. Durante la nostra sessione di gioco abbiamo infatti notato alcune texture molto grossolane (vedesi l'immondezza, tanto per fare un esempio) nonché alcuni fenomeni decisamente rocamboleschi per quanto riguarda la fisica dei modelli dedicati ai mostri, che più di una volta sono sobbalzati all'indietro come spinti da una forza invisibile, oppure si sono bloccati nel nulla per poi morire senza motivo alcuno.
Attenzione, con questo non vogliamo dire che graficamente Dying Light si presenti male, ma ci siamo trovati di fronte ad alcuni eventi che stonano in giochi di ultima generazione. Bisogna ammettere però che, tolti gli elementi suddetti, il gioco sorprende per la cura dimostrata nella realizzazione dell'ambientazione, visto che la città di Harran vi sorprenderà per la ricchezza di particolari, misti ad abbellimenti estetici dello scenario che rendono l'esperienza molto più realistica ed avvolgente. Il tutto é ben coadiuvato dal cambio delle fasi della giornata, dove viene fuori un ottimo gioco d'illuminazione veramente notevole.
Alla fine, tirando le somme, bisogna ammettere che nel complesso il titolo é veramente molto divertente da giocare e rappresenta un ottimo passatempo, ancor meglio se affrontato in compagnia grazie alla modalità multi-player fino a quattro giocatori. Sotto a chi tocca dunque, ne vedrete delle belle.
Zombies eat the world
Il titolo con cui abbiamo avuto a che fare prende spunto da prodotti della stessa risma, primo fra tutti il pluri-citato Dead Island, trasportandoci all'interno di una città abbastanza grande da esplorare che soffre di un piccolo problema di quarantena. Tagliando corto, la metropoli é invasa da zombie stile “World War Z”, ovvero individui in grado di muoversi un po' più agilmente dei canonici esseri senza-mente a cui siamo stati abituati in altri survival horror (ogni riferimento é puramente casuale).
Noi impersoniamo Crane, una spia che lavora per un'associazione chiamata G.R.E, impegnata nel recupero di file top-secret molto importanti, rubati tempo addietro da terze parti al fine di svelarne gli scomodi segreti. La storia, quindi, si sviluppa su una trama duale, cercando di farvi avvicinare da un lato ai drammi dei superstiti all'epidemia, divisi in bande molte volte in conflitto tra loro, mentre dall'altro cerca di non svelarci le vere intenzioni dei nostri mandatari per tenere alta l'attenzione per tutto il corso dell'avventura. In questo modo, é possibile accedere ad una serie di missioni primarie che compongono la storia, nonché ad una buonissima fetta di quest secondarie, pronte ad vivacizzare il vostro tempo in compagnia di splendidi zombie avvenenti e ben disposti ad un abbraccio cordiale.
Viene quasi automatico, di conseguenza, chiedersi cosa può darci Dying Light in più delle sue controparti dello stesso genere. Il vero accorgimento innovativo in termini di giocabilità, ruota intorno all'abilità atletica del nostro personaggio che, una volta presentato all'interno della Torre, impara le basi del parkour per diventare un runner e rimediare quanto più materiale possibile da dividere poi con gli altri sopravvissuti. Questo ottimo espediente permette al titolo di distinguersi in tutti i sensi, riuscendo, quindi, a sfruttare brillantemente la verticalit di una mappa molto estesa ed esplorabile, nonché invitando il giocatore a sfruttare al meglio i propri riflessi al fine di evitare il nemico piuttosto che combatterlo direttamente.
Con questa feature inedita viene fuori un buon comparto ruolistico, che ci permette di sviluppare le nostre abilità direttamente a seguito del loro utilizzo. Semplificandovi la questione, più salti e corse farete per i tetti, più si alzerà la vostra skill di Agilit, che sbloccherà prontamente un albero di abilità annesse pronte per farvi migliorare, e diversificare, il vostro roster di azioni disponibili. Lo stesso espediente sarà applicabile anche per la Forza, sviluppabile in combattimento, e la Sopravvivenza, che salirà completando le missioni oppure salvando qualche altro incauto runner in giro per la città. Tale stratagemma permette di eliminare il solito senso di frustrazione legato al semplice pve, aumentando in ugual misura il grado di soddisfazione dietro a un combattimento ben svolto (lo vedrete dal punteggio), esaltando al contempo il giocatore con buoni momenti di puro godimento.
Qualcuno ha paura del buio?
Durante lo scorrere del tempo all'interno del gioco, sarete colti da un senso di inadeguatezza nel momento in cui calerà la notte, poiché in questo lasso di tempo la città pullulerà letteralmente di creature non-morte molto più potenti di quelle diurne, ma soprattutto in grado di nullificare i vostri sforzi ginnici data la loro capacità di inseguirvi ovunque. E' proprio in questa fase della giornata che viene fuori lo stile survival, dato che la difficoltà del gioco aumenterà parallelamente al vostro avanzamento, invitandovi quindi ad avere maggiore cautela nell'esplorare la città di notte. Fatto sta che, comunque, giocare in questo momento raddoppier l'acquisizione di punti esperienza, diventando così una ghiotta offerta per i runner di Harran più temerari.
Ad ogni buon conto, per venire incontro anche alle esigenze di un pubblico più smanettone, il gioco metterà a disposizione un ottimo pannello di crafting, che consentirà di costruire quanti più oggetti possibili ricavati da semplici componenti trovati in giro per la città. Dai kit di pronto soccorso, a dei semplici petardi per cogliere l'attenzione del nemico verso un punto distante da voi, potrete anche creare potenziamenti originali per le armi che troverete (principalmente oggetti da mischia), e che saranno addirittura interattivi con gli agenti atmosferici e gli elementi della mappa, visto che un arma munita di cavi elettrici reagirà molto meglio su zombie bagnati dalla pioggia.
Ma lo zombie ogni tanto ci burla
Con nostra amara sorpresa, sotto il profilo tecnico abbiamo avuto a che fare con situazioni un po' frustranti, legate alla componente grafica, che ci hanno fatto letteralmente mettere le mani tra i capelli. Durante la nostra sessione di gioco abbiamo infatti notato alcune texture molto grossolane (vedesi l'immondezza, tanto per fare un esempio) nonché alcuni fenomeni decisamente rocamboleschi per quanto riguarda la fisica dei modelli dedicati ai mostri, che più di una volta sono sobbalzati all'indietro come spinti da una forza invisibile, oppure si sono bloccati nel nulla per poi morire senza motivo alcuno.
Attenzione, con questo non vogliamo dire che graficamente Dying Light si presenti male, ma ci siamo trovati di fronte ad alcuni eventi che stonano in giochi di ultima generazione. Bisogna ammettere però che, tolti gli elementi suddetti, il gioco sorprende per la cura dimostrata nella realizzazione dell'ambientazione, visto che la città di Harran vi sorprenderà per la ricchezza di particolari, misti ad abbellimenti estetici dello scenario che rendono l'esperienza molto più realistica ed avvolgente. Il tutto é ben coadiuvato dal cambio delle fasi della giornata, dove viene fuori un ottimo gioco d'illuminazione veramente notevole.
Alla fine, tirando le somme, bisogna ammettere che nel complesso il titolo é veramente molto divertente da giocare e rappresenta un ottimo passatempo, ancor meglio se affrontato in compagnia grazie alla modalità multi-player fino a quattro giocatori. Sotto a chi tocca dunque, ne vedrete delle belle.