Dynasty Warriors 4

Dynasty Warriors 4
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Dynasty Warriors 4

Il tempo accordato per portare a compimento la propria missione sarà variabile a seconda della missione intrapresa, comunque sempre attorno all'ora di gioco reale.
Saltuariamente verrà anche concessa la possibilità di ingaggiare un duello con i personaggi più rappresentativi tra le file nemiche. Nel caso si decida di accettare, si affronterà l'avversario in un duello one o one all'interno di un'arena circoscritta, da completare in un determinato lasso di tempo. Nell'eventualità (tutt'altro che recondita) che nessuno dei due contendenti cada prima dell'estinzione del countdown, il gioco riprenderà esattamente da dove era stato interrotto in precedenza.
La libertà concessa all'interno dell'area giocabile dagli sviluppatori è pressochè totale. Inoltre di tanto in tanto si sarà chiamati ad intervenire in zone specifiche in accordo con l'evoluzione della battaglia, per impedire una fuga, aiutare un alleato in difficoltà oppure tagliare una via di rifornimento al nemico, per interrompere il respawn dei suoi soldati. Nonostante una impostazione del genere possa dare adito a rilevanti risvolti sul piano strategico, e dunque donare una maggiore profondità al titolo, l'evidente predominanza del raggiungimento dell'obiettivo principale, ai fini della vittoria, distoglie l'attenzione del giocatore da questi elementi secondari e gli permette di procedere semplicemente grazie a una reiterata pressione del tasto X.

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Anche le tecniche a disposizione del playable character, (quattro, di cui solo due efficacemente implementate) dal canto loro non fanno nulla per elevare la tangibile ripetitività del gameplay. Le sessioni di gioco si riducono a un incessante scorazzare per l'area di gioco, alla ricerca del proprio bersaglio, mentre ci si adopera per uccidere meccanicamente qualsiasi cosa accenni a muoversi mediante la medesima combo, automatica, fino a riempira il power gauge denominato Musou e poter scatenare un'altra combo, anch'essa sempre uguale, anch'essa eseguibile in automatico con la semplice pressione di un tasto. Inoltre il gameplay viene colpevolmente inficiato da un fallace sistema per la gestione della telecamera che, essendo incapace di rimanere ancorata alle spalle del PG, costringe spesso ad affrontare avversari che stazionano dietro il campo visivo, esponendo ripetutamente ai fendenti inferti dagli avversari, e rendendo di fatto ciechi per diversi istanti, con drammatiche ripercussioni sulla permanenza potenziale del proprio alter ego, all'interno dell'area giocabile. Le routine di intelligenza artificiale implementate da Koei risultano essere assolutamente insufficienti a proporre una qualsivoglia sfida, che però è garantita, almeno in parte, dal numero spropositato da avversari con cui ci si trova ad avere a che fare, e dagli avversari di rango, decisamente più brillanti della media dei loro commilitoni. Banalmente, due soldati semplici posti uno di fronte all'altro non accennano a prendere l' iniziativa, e possono rimanere per ore in questa insensata fase di stallo.

E la situazione non migliora nel caso in cui decidano di incalzarvi in formazione. Vi raggiungeranno, si sparpaglieranno e basta. Sword fodder, insomma.
Tuttavia le cinquanta missioni disponibili di default, ed alcuni picchi in occasione di boss particolarmente coriacei, contribuiscono a stabilire un livello di difficolta' piuttosto altino. La miriade di personaggi sbloccabili, la campagna segreta ottenibile a seguito del completamento della modalità principale, la sezione in cui affrontare diversi sottogiochi, variazioni sul tema del classico picchiaduro, e il multiplayer (rigorosamente offline ma predisposto per dare modo di affrontare l' avventura in cooperative) garantiscono un elevato fattore di rigiocabilità a chi non è disposto a farsi scoraggiare dalla monotonia dell'azione. DW4 e' un prodotto che vive nella più assoluta mediocrità tecnoludica, sfruttando un gameplay semplice, generalmente frenetico, tuttavia tediosamente ripetitivo e senza troppe pretese cognitive. Tutto il resto è storia. E infatti il titolo Koei è, soprattutto, un eccellente tie in letterario. Assodate queste carenze a livello di game design infatti, si presenta come un prodotto ben confezionato, depositario di una grande cura riposta in fase di concept design, e rivolto soprattutto agli appassionati delle epiche gesta narrate nello Xiyouji (Il Romanzo dei Tre Regni), oppure a chiunque nutra il desiderio di avvicinarsi alle mirabolanti avventure che costituiscono questo singolare universo, concepito dal folklore orientale.

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Dynasty Warriors 4
6.5

Voto

Redazione

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Dynasty Warriors 4

Koei riporta sui nostri schermi la mitologia orientale con la conversione per il mercato occidentale del suo best-seller Shin Sangoku Musou, oramai giunto alla seconda incarnazione sulla console Microsoft. Scopriamo insieme, attraverso la recensione di Simone "C.D" Bianchini, in quale direzione omega force abbia voluto evolvere la sua saga con questo ennesimo capitolo e quali novità abbia da proporre rispetto alla recente controparte pubblicata su Playstation 2. Spade, magie, principesse, duelli all'ultimo sangue e battaglie campali. Ecco a voi Dynasty Warrior 4.

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