REALIZZAZIONE TECNICA La prima cosa che salta all'occhio guardando DW4E e paragonandolo ai precedenti lavori Koei è che la grafica, sebbene estremamente simile a quella già vista in DW4, sia stata ancora una volta affinata e perfezionata: i modelli hanno un aspetto sempre più dettagliato, morbido e reale, così come le animazioni sono sempre più fluide, studiate, e gradevoli allo sguardo. Una cura particolare è stata posta, naturalmente, nei modelli degli eroi, ma anche il più semplice soldato ha la sua peculiare fisionomia che vi permetterà, dopo qualche missione, di distinguere tra loro quelli più "scarsi" da quelli più combattivi. Gli sfondi, una volta estremamente scarni, sono stati un po' "rimpinguiti": niente di trascendentale (è ancora vivida la sensazione di un nulla circostante, ed il fogging impera), ma perlomeno c'è la buona volontà da parte degli sviluppatori di migliorare costantemente, e la si nota nei tramonti o in altri sfondi molto suggestivi. Gli ambienti sono stati riempiti di modelli "statici", alcuni molto belli come le strutture all'interno dei castelli, altri meno come i piccoli gruppi di bambù o le erbe alte delle paludi. Ottimo lo studio anche degli animali, ed eccellente l'uso degli effetti speciali come fiammate, fulmini et similia.
314 I filmati sono quasi assenti (l'unico è quello d'introduzione), ma sono numerose le cinematiche, ed in un gioco in cui si ha un'elasticità notevole di personaggi è il minimo che ci si potesse aspettare (certo non potevamo pretendere un filmato per ogni combinazione di due-tre personaggi che partecipano ad un dialogo, per non parlare di quelli editati...). Il sonoro è sicuramente meno eclatante della grafica: le musiche sono carine, ben adatte alle battaglie e realizzate in maniera da ricordare vagamente dei temi orientaleggianti; purtroppo i brani sono pochi e non eccessivamente lunghi, e con missioni che possono durare alle volte più di venti minuti diventano presto ripetitive. Gli effetti sonori sono quasi tutti molti ben realizzati (in effetti, l'unico scadente è il barrito degli elefanti), ma le voci lasciano un po' il tempo che trovano... c'è da chiedersi se non sarebbe stato meglio lasciare direttamente quelle in giapponese.
GIOCABILITA' E LONGEVITA' DW4E è un gioco con cui si prende confidenza subito, immediatamente, alla prima partita: i comandi sono pochi, semplici e abbastanza intuitivi, le prime missioni più che abbordabili e le prime scelte strategiche molto user-friendly. Andando avanti le cose si fanno più serie: man mano che i generali nemici si fanno più agguerriti gli scontri non saranno più solo un menare all'impazzata ma richiederanno uno studio più accurato del territorio e degli avversari. la componente strategica si farà più importante, di pari passo con il farsi più aggressivo dei comandanti nemici, ed anche la lotta sul campo sarà più delicata quando oltre ad avanzare verso il nemico dovrete fare estrema attenzione alla dislocazione del grosso delle sue truppe e soprattutto di tutti i generali (accedendo spesso alla mappa), onde evitare che mentre voi avanzate loro vi sventrino le linee e vi annientino il Campo Base. Scordatevi, pertanto, di poter aggredire la roccaforte di un avversario potente senza le truppe e l'equipaggiamento giusto.
Certo, è indubbio che il sistema di gioco possa risultare alla lunga estremamente ripetitivo: dopotutto, tolti tutti i fronzoli strategici, comunque ci si riduce a scendere in campo e fracassare quante più vite possibile nel tentativo di espugnare una base o difendere la propria. Inoltre, certe situazioni di Caos con decine e decine di truppe su schermo possono portare talvolta all'esasperazione, così come certe "dimenticanze" dei programmatori, quali ad esempio il fatto che dopo l'atterramento non c'è neanche un istante di invulnerabilità, con la conseguenza che può capitare di essere colpiti una volta e poi macellati fino alla morte senza aver modo di reagire. È però vero che rispetto ai capitoli precedenti si è fatto un notevole balzo in avanti, e per la prima volta la sensazione di far parte, o meglio ancora di controllare, una nazione impegnata in una guerra è veramente vivida e piena. Per questo motivo la longevità non può essere da meno: il gioco si presta ad essere giocato più volte, provando generali diversi, tanto in modalità Storica quanto in Fittizia, e se affrontando la sfida alla difficoltà minima impiegherete si e no sette-dieci giorni a trionfare, le cose si fanno molto più impegnative già al livello intermedio.
CONCLUSIONI Dynasty Warriors 4 Empire non è semplicemente l'ennesimo gioco al massacro della Koei: le migliorie strategiche rispetto agli altri capitoli della saga ed agli spin-off sono notevoli, l'aspetto tecnico ancora migliorato e le possibilità di gioco incrementate abbastanza da appassionare e portare il giocatore a rigiocarlo diverse volte. Fatta eccezione per la scarsità dei filamti, pertanto, sicuramente il titolo più vario della saga, che esce tra l'altro in Europa in concomitanza (sicuramente casuale) del film Hero che ha uno spirito molto simile, non potrà fare a meno di piacere ai vecchi estimatori, e probabilmente non mancherà di crearne di nuovi.
Lo spin-off del quarto capitolo della saga dei guerrieri dinastici si presenta immediatamente come il più curato tecnicamente tra tutti i giochi della serie, compresi titoli similari come Samurai Warriors o Mystic Heroes, pescando a piene mani da tutti i precedenti lavori Koei in modo da offrire tutte quelle features che abbiamo avuto modo di apprezzare altrove, più altre nuove. La componente principale che gli permette di spiccare dal mucchio è l'implementazione, finalmente, di una componente strategica al posto di missioni successive, per quanto alla lunga le battaglie possano ancora apparire ripetitive. A prescindere da tutto ciò, comunque, sicuramente il miglior lavoro della saga.
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