Dynasty Warriors 7

di Tommaso Alisonno
Nel 184 D.C. l'Impero della Cina, fino ad allora governato dai membri della Dinastia Imperiale Han, conobbe il primo focolaio di caos: i leader religiosi della setta dei Turbanti Gialli, esasperati dalla corruzione dilagante nella corte imperiale, sollevarono un'armata per detronizzare il sovrano. La rivolta fu sedata, ma era solo l'inizio della decadenza, degli scontri e delle guerre: i Signori locali cominciarono a scontrarsi, finché nell'anno 214 l'Impero non esisteva praticamente più, diviso nei regni di Wei, Wu e Shu, ciascuno dei quali rivendicava il titolo Imperiale. La Cina era entrata nel sanguinoso periodo detto dei “Tre Regni”.



Tecmo Koei e Omega Force festeggiano il decennale di Shin Sangokumusou realizzando con impegno e una certa dose di devozione questo Dynasty Warriors 7. La serie, per chi non lo sapesse, si può definire con una buona approssimazione un “picchiaduro contro eserciti”: interpretando uno dei generali o eroi del periodo dei Tre Regni, i giocatori sono chiamati a combattere delle battaglie contro migliaia di avversari per volta. Fedeli allo spirito epico della mitologia cinese, gli eroi in questione sono ampiamente in grado di eliminare interi gruppi di nemici con un singolo attacco, almeno fin quando non si trovano al cospetto di un eroe avversario.

Nello specifico, gli sviluppatori hanno scelto di realizzare l'episodio del decennale riprendendo in esame tutti gli elementi di gameplay proposti non solo nei capitoli precedenti, ma anche nei vari spin-off Empires, Xtreme Legends e Strikeforce (oltre che nella serie consorella Samurai Warriors), cercando di individuare gli elementi da salvaguardare o addirittura recuperare qualora precedentemente accantonati, quelli che hanno dimostrato potenzialità ma necessitavano di una revisione, e quelli che invece sarebbe stato meglio scartare del tutto.

Scartando, per esempio, il poco gradito (dai fan) sistema Renbou visto in DW6, ecco fare il suo ritorno la base classica del Combat System, vale a dire il Combo Charge Attack. Niente di più semplice: avrete a disposizione due comandi d'attacco, corrispondenti al colpo “nomale” e al colpo “brutale”. Potrete concatenare svariati colpi normali di seguito - con un massimo che andrà da quattro a sei a seconda di quanto avrete sviluppato il personaggio - ma l'utilizzo di un colpo brutale, salvo casi particolari, terminerà immediatamente la combo con una tecnica particolare. Altri comandi permettono di parare gli attacchi, di chiamare con un fischio la propria cavalcatura o di saltare: in aria é possibile effettuare attacchi normali, ma non brutali.



Dalla serie Strikeforce ecco arrivare, riveduta e corretta, la possibilità di cambiare arma in battaglia. In DW7 potrete assegnare due armi al personaggio in uso e passare rapidamente dall'una all'altra nel corso della battaglia: premendo il tasto “cambio” effettuerete un attacco con l'arma attualmente impugnata prima di passare all'altra, ed a secondo delle armi in questione sarà anche possibile effettuare in questo modo delle combo prolungate. Una cosa molto interessante é il fatto che non sarete obbligati a equipaggiare l'arma “preferita” del personaggio: se a Guan Yu, che di norma usa la Picca, volete equipaggiare una Spada e una Mazza, sarete liberi di farlo.

Semplicemente, quando un personaggio impugna un'arma della sua categoria specifica avrà a disposizione un attacco brutale extra in una specifica combo, e normalmente si tratta di una tecnica particolarmente efficace. L'arma “privata” del personaggio farà comunque la sua comparsa nelle sue mani nel momento in cui eseguirà l'attacco Musou, ovvero la tecnica speciale eseguibile dopo aver riempito l'apposito indicatore. In DW7, ogni personaggio avrà a disposizione due forme di attacco Musou: la prima sarà disponibile sin dall'inizio, mentre la seconda andrà sbloccata per ogni personaggio e sarà eseguibile in salto o tramite la pressione combinata del comando Cambio. Un terzo attacco Musou, comune a tutti, sarà eseguibile in sella alla cavalcatura.

A parte l'esaustivo Tutorial, inserito per la prima volta nella serie per trasmettere ai neofiti i fondamentali e dare modo alle vecchie volpi di discernere le novità, il gioco propone due modalità, intitolate Storia e Conquista. La prima é incentrata sulle battaglie dei regni di Wu, Wei, Shu e del neoaggiunto regno di Jin (il cosiddetto “Quarto dei Tre Regni”, in realtà un'evoluzione di quello di Wei): una volta scelta la dinastia in questione, si ripercorreranno le battaglie più importanti della sua (appunto) Storia, interpretando volta per volta un Eroe differente, o talvolta anche cambiandolo durante lo scenario.

Rispetto ai predecessori, infatti, il gioco non propone più le Storie dei singoli ufficiali, ma in questo garantisce un livello narrativo ben superiore, visto che le cutscene sono ora inserite nel contesto stesso della battaglia e non semplicemente “aggiunte” dopo uno stacco in nero.
In modalità Conquista ci troveremo invece al cospetto di una mappa della Cina divisa in Esagoni, ciascuno dei quali rappresenta una battaglia o una città. Le battaglie saranno di varia natura, andranno dal classico “assalto alla base/generale nemico” al “difendi il fortino” fino allo “scorta l'alleato fino all'uscita” e ricorderanno vagamente le missioni viste in DW6E; ciascuna battaglia fornirà come premio un'arma o un incremento di statistiche, e potrà essere ripetuta quante volte si vuole, anche se le armi potranno essere ricevute una sola volta e gli upgrade una volta per personaggio.