Dynasty Warriors 7 Empires
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Arriva anche in Europa Dynasty Warriors 7 Empires, secondo spin-off dell'ultimo capitolo della saga di battaglie per la conquista della Cina che rappresenta per Omega Force un vero e proprio cavallo di battaglia (anche se dovremmo forse dire “penultimo” visto che in Giappone é ormai in dirittura d'arrivo DW8). La serie Empires, che il brand ha conosciuto nei capitoli 4 e 6 (oltre che in Samurai), presenta la caratteristica peculiare di non proporre uno storyboard lineare che ripercorra le vicende di uno specifico generale o di un regno, ma bensì di porre il giocatore di fronte a una mappa della Cina suddivisa nei vari territori, lasciandogli la libertà di decidere le proprie mosse come in uno strategico/gestionale – fermo restando che le battaglie saranno poi combattute con la formula classica di DW, riveduta e corretta.
Andando con ordine, all'inizio della partita sarà necessario selezionare lo “Scenario”, ossia la situazione politica da cui iniziare la nostra conquista del Celeste Impero: si può per esempio optare per partire dalla “Rivolta dei Turbanti Gialli” e da un territorio diviso tra molti governanti, oppure avere già la mappa divisa negli storici “Tre Regni”, o ancora vivere le fasi finali della guerra tra il neo auto-eletto imperatore Jin e le forze residue di Wu. Non ultimo, é possibile selezionare lo scenario “libero” in cui potrete (su una base casuale) stabilire la locazione e il ruolo iniziale di ciascun ufficiale – compresi quelli creati tramite l'editor.
La scelta dell'ufficiale da impersonare, immediatamente successiva, sarà ancora più importante di quella dello scenario: se é vero che, di riffa o di raffa, lo scopo del gioco consisterà nel conquistare tutti i territori, é maggiormente vero che al fin della fiera sarà questa scelta a comportare la parte action del gameplay. L'ufficiale – o il “personaggio”, se preferite – potrà rivestire diversi ruoli, una novità già introdotta, sebbene in maniera più blanda, in DW6E: potrete infatti interpretare un capitano mercenario “girovago” senza padrone, mettervi al servizio di un signore o interpretare voi stessi il regnante. Ovviamente, negli scenari storici tutte le posizioni saranno pre-impostate, ma non dimenticate la presenza dello scenario libero – per esempio se volete guidare un generale minore come (per dirne uno) Gongsun Zan alla conquista dell'intero Impero.
A prescindere dal ruolo rivestito, la campagna si svolgerà mese per mese: tramite il vostro quartier-generale potrete scegliere l'azione da compiere tra quelle disponibili, tenendo conto che naturalmente queste cresceranno di numero man mano che il vostro personaggio acquisterà esperienza, potere e seguaci, ed é altresì palese che alcune differiscano a seconda del vostro ruolo. Potrete per esempio investire le vostre risorse (denaro, informazioni o provviste) per ottenere un reddito dalle province, oppure nell'addestramento delle truppe, o ancora nello sviluppo di armi più potenti, fino alle azioni diplomatiche coi regni circostanti, mirate a temporanee alleanze.
Nel corso della vostra carriera il vostro ruolo potrà cambiare, così come il vostro entourage: anche come ufficiale girovago potrete attirare (o convincere) altri generali al vostro seguito, magari con l'intento di “sollevare un vessillo” e dichiararvi regnante ex-novo, ma potreste anche entrare nelle grazie di un Signore già affermato e da lì scalare i gradini gerarchici, ambendo a cariche come prefetto, maresciallo o stratega. Queste promozioni, soprattutto, dipenderanno dalle Stat che svilupperete e che caratterizzeranno il vostro alter ego: doti come saggezza, coraggio, affluenza, gentilezza, disciplina e persino malvagità.
Presto o tardi, naturalmente, dovrete calcare le sabbie del campo di battaglia. Gli scenari si suddividono in due tipologie, ossia le “Scaramucce” e le battaglie vere e proprie; le prime sono missioni che qualsiasi personaggio può svolgere nei territori confinanti, e vanno dal guidare dei genieri al sabotaggio delle basi nemiche, alla scorta o al salvataggio di generali in difficoltà, fino all'aggressione delle truppe contadine. Le scaramucce sono sempre scenari brevi da svolgere in pochi minuti (massimo 10), mirati tendenzialmente ad incrementare una specifica caratteristica del personaggio, oltre che a danneggiare il territorio in questione in vista di una invasione.
Le battaglie vere e proprie, che siano di invasione o di difesa, rispecchiano invece il canonico stile della serie Empires. Il campo di battaglia sarà suddiviso in “basi” collegate tra loro e difese dalle truppe di uno o dell'altro schieramento: scopo dello scenario sarà quello di conquistare il campo-base avversario, operazione possibile solo dopo aver tracciato un collegamento ininterrotto tra i due campi-base conquistando le postazioni intermedie. Ovviamente anche l'avversario cercherà di fare altrettanto, ed in questo senso il difensore godrà di un certo vantaggio: il tempo. Allo scadere del tempo limite, infatti, si considererà l'invasione fallita (e dunque la vittoria andrà al difensore).
Particolarmente importante é segnalare il fatto che durante le battaglie la sconfitta del personaggio interpretato potrebbe non causare immediatamente la sconfitta: come già avveniva in DWNext per PS Vita, infatti, tutto gli ufficiali – COMPRESO quello del giocatore – possono tornare in campo un certo numero di volte prima di essere considerati definitivamente sconfitti, sebbene questa possibilità possa essere preclusa quando si verificano determinate condizioni – come ad esempio la cattura. Ciò non toglie che avere delle “vite” di scorta può tornare comodo nelle battaglie più impegnative.
Il sistema di gioco di base sarà quello canonico pluri-proposto da Omega Force, basato sul concetto che il personaggio guidato sia un eroe di abilità incredibilmente più elevate rispetto ai soldati comuni, i quali muoiono a manciate sotto i suoi colpi – almeno finché non si trova al cospetto di un avversario di pari grado. Non essendo presente una progressione di “livello” vera e propria, le caratteristiche di attacco-difesa dipenderanno principalmente dall'equipaggiamento e dal grado di addestramento delle proprie truppe: tutti i personaggi avranno inoltre accesso all'intera gamma delle mosse, compresi attacchi concatenati e due tipi di Musou (supermossa).
Novità del capitolo riguarda l'uso delle cosiddette “Strategie”: dopo averle appositamente equipaggiate nel menù del Briefing di battaglia, infatti, sarà possibile cercare di variare le sorti dello scontro mettendo in campo delle azioni particolari. Potrete per esempio comandare la chiusura delle porte delle basi, oppure di causare una frana che blocca un passaggio, o ancora di potenziare una base in modo che catapulti macigni sulle basi avversarie; altre strategie vi permetteranno di mettere in campo delle truppe di elite, mentre altre ancora avranno invece effetto sul personaggio, donandogli per esempio una limitata invulnerabilità.
Dal punto di vista tecnico, il gioco condivide praticamente la totalità delle risorse nate in DW7 e poi cresciute in DW7XL: l'impatto grafico é dunque pressoché identico ai due predecessori – dopotutto stiamo parlando di uno spin-off – sebbene non possiamo fare a meno di segnalare più di una situazione di calo di frame-rate in corrispondenza di situazioni molto caotiche, specie quando nella stessa area si assiepano numerosi generali – con le relative truppe. Ad ogni modo i rallentamenti non sono tali da compromettere il gameplay. Anche il sonoro ripropone musiche e suoni tratti dai precedenti capitoli, sebbene non manchino nuovi dialoghi per le varie situazioni: il banco audio é esclusivamente in Giapponese (con buona pace degli Anglofoni) coi testi in Inglese (con buona pace di un po' tutti gli altri).
Dando per assunto che abbiate già un'infarinatura (o più) del sistema di gioco della serie Musou, impiegherete comunque una manciata di ore a prendere confidenza con i menù e le varie opzioni disponibili mese per mese, ruolo per ruolo. Ad ogni modo, il gioco offre dei tutorial riassuntivi ogni qual volta vi trovate al cospetto di una “novità”, più una corposa sezione apposita tra le opzioni in cui eviscerare ogni possibile dubbio; per i neofiti totali sono naturalmente presenti le difficoltà più basse (Principiante e Facile), ma le “vecchie volpi” dei Tre Regni non dovrebbero avere problemi ai livelli Normale e Difficile – per il Chaos é suggeribile però aver prima sbloccato Item e armi “pompate”.
Particolare flessibilità presenta la nuova versione dell'editor, decisamente rimodernato rispetto a quello di DW6E e migliorato anche rispetto a quello di DWNext che ne costituisce di fatto un prototipo. A livello estetico, potrete intervenire su un gran numero di parametri del personaggio, come altezza, peso, massa muscolare, proporzioni degli arti e del capo, elementi specifici del viso, oltre ad avere a disposizione una palette dei colori per capelli e occhi. Anche a livello di vestiario c'é parecchia scelta, molti capi possono essere sbloccati in-game e altri arriveranno sottoforma di DLC. Ma la cosa più importante é la possibilità di assegnare al personaggio lo stile di combattimento e i due attacchi Musou scegliendoli separatamente: potrete per esempio scegliere lo stile di Guan Yu ma utilizzare il primo Musou di Lu Bu e il secondo di Sun Shanxiang, se lo desiderate.
La singola campagna, a seconda della situazione politica iniziale, dal livello di difficoltà é dalla vostra propensione all'aggressività piuttosto che alla pianificazione può durare tra le 3-4 e le 7-8 ore. Certo é che la serie Empires non é ideata per giocare una sola campagna ma bensì numerose partite con personaggi differenti, partendo da regni differenti, con differenti alleati e puntando a differenti finali, oltre che a differenti livelli di difficoltà. Da questo punto di vista, il gioco é in grado di fornire un quantitativo di ore certamente interessante.
Concludendo, Dynasty Warriors 7 Empires prosegue e conclude egregiamente il ciclo di uno dei capitoli più acclamati della saga regina di Omega Force, offrendo nuove interessanti soluzioni sia dal punto di vista manageriale, sia dal punto di vista delle strategie da usare in gioco, senza scordare una corposa crescita dell'editor. Certamente un must per i fan della serie, ma forse non indicatissimo per i neofiti, i quali – sempre secondo i loro gusti – potrebbero piuttosto trovare più affascinante seguire una storia “ordinata” nelle campagne di DW7 e DW7XL. Un gioco di nicchia nella nicchia? Probabilmente si, ma certamente ben studiato e più vario di quanto non possa sembrare a primo acchito.
In appendice, un appunto riguardante il MultiPlayer, disponibile per due giocatori sia in locale (Split Screen) sia via internet. Come di consueto, la presenza di un amico rende più semplici determinati scenari, rendendo anche più accessibili le difficoltà superiori, ma rimane il fatto che l'esperienza di gioco rimane tendenzialmente studiata per il singolo giocatore. La conseguenza é che soltanto le battaglie vere e proprie potranno essere giocate in due – le scaramucce sono per il singolo solitario – ed anche in queste il secondo giocatore può scendere in campo solo se sono presenti degli ufficiali con cui il “protagonista” ha un forte rapporto. La scelta migliore, volendo giocare in due, é quella di gettarsi sullo scenario libero e scegliere il ruolo di regnante (che ha forte rapporto con tutti i suoi ufficiali), ma é innegabile che si tratti di una soluzione perlomeno limitante…
Andando con ordine, all'inizio della partita sarà necessario selezionare lo “Scenario”, ossia la situazione politica da cui iniziare la nostra conquista del Celeste Impero: si può per esempio optare per partire dalla “Rivolta dei Turbanti Gialli” e da un territorio diviso tra molti governanti, oppure avere già la mappa divisa negli storici “Tre Regni”, o ancora vivere le fasi finali della guerra tra il neo auto-eletto imperatore Jin e le forze residue di Wu. Non ultimo, é possibile selezionare lo scenario “libero” in cui potrete (su una base casuale) stabilire la locazione e il ruolo iniziale di ciascun ufficiale – compresi quelli creati tramite l'editor.
La scelta dell'ufficiale da impersonare, immediatamente successiva, sarà ancora più importante di quella dello scenario: se é vero che, di riffa o di raffa, lo scopo del gioco consisterà nel conquistare tutti i territori, é maggiormente vero che al fin della fiera sarà questa scelta a comportare la parte action del gameplay. L'ufficiale – o il “personaggio”, se preferite – potrà rivestire diversi ruoli, una novità già introdotta, sebbene in maniera più blanda, in DW6E: potrete infatti interpretare un capitano mercenario “girovago” senza padrone, mettervi al servizio di un signore o interpretare voi stessi il regnante. Ovviamente, negli scenari storici tutte le posizioni saranno pre-impostate, ma non dimenticate la presenza dello scenario libero – per esempio se volete guidare un generale minore come (per dirne uno) Gongsun Zan alla conquista dell'intero Impero.
A prescindere dal ruolo rivestito, la campagna si svolgerà mese per mese: tramite il vostro quartier-generale potrete scegliere l'azione da compiere tra quelle disponibili, tenendo conto che naturalmente queste cresceranno di numero man mano che il vostro personaggio acquisterà esperienza, potere e seguaci, ed é altresì palese che alcune differiscano a seconda del vostro ruolo. Potrete per esempio investire le vostre risorse (denaro, informazioni o provviste) per ottenere un reddito dalle province, oppure nell'addestramento delle truppe, o ancora nello sviluppo di armi più potenti, fino alle azioni diplomatiche coi regni circostanti, mirate a temporanee alleanze.
Nel corso della vostra carriera il vostro ruolo potrà cambiare, così come il vostro entourage: anche come ufficiale girovago potrete attirare (o convincere) altri generali al vostro seguito, magari con l'intento di “sollevare un vessillo” e dichiararvi regnante ex-novo, ma potreste anche entrare nelle grazie di un Signore già affermato e da lì scalare i gradini gerarchici, ambendo a cariche come prefetto, maresciallo o stratega. Queste promozioni, soprattutto, dipenderanno dalle Stat che svilupperete e che caratterizzeranno il vostro alter ego: doti come saggezza, coraggio, affluenza, gentilezza, disciplina e persino malvagità.
Presto o tardi, naturalmente, dovrete calcare le sabbie del campo di battaglia. Gli scenari si suddividono in due tipologie, ossia le “Scaramucce” e le battaglie vere e proprie; le prime sono missioni che qualsiasi personaggio può svolgere nei territori confinanti, e vanno dal guidare dei genieri al sabotaggio delle basi nemiche, alla scorta o al salvataggio di generali in difficoltà, fino all'aggressione delle truppe contadine. Le scaramucce sono sempre scenari brevi da svolgere in pochi minuti (massimo 10), mirati tendenzialmente ad incrementare una specifica caratteristica del personaggio, oltre che a danneggiare il territorio in questione in vista di una invasione.
Le battaglie vere e proprie, che siano di invasione o di difesa, rispecchiano invece il canonico stile della serie Empires. Il campo di battaglia sarà suddiviso in “basi” collegate tra loro e difese dalle truppe di uno o dell'altro schieramento: scopo dello scenario sarà quello di conquistare il campo-base avversario, operazione possibile solo dopo aver tracciato un collegamento ininterrotto tra i due campi-base conquistando le postazioni intermedie. Ovviamente anche l'avversario cercherà di fare altrettanto, ed in questo senso il difensore godrà di un certo vantaggio: il tempo. Allo scadere del tempo limite, infatti, si considererà l'invasione fallita (e dunque la vittoria andrà al difensore).
Particolarmente importante é segnalare il fatto che durante le battaglie la sconfitta del personaggio interpretato potrebbe non causare immediatamente la sconfitta: come già avveniva in DWNext per PS Vita, infatti, tutto gli ufficiali – COMPRESO quello del giocatore – possono tornare in campo un certo numero di volte prima di essere considerati definitivamente sconfitti, sebbene questa possibilità possa essere preclusa quando si verificano determinate condizioni – come ad esempio la cattura. Ciò non toglie che avere delle “vite” di scorta può tornare comodo nelle battaglie più impegnative.
Il sistema di gioco di base sarà quello canonico pluri-proposto da Omega Force, basato sul concetto che il personaggio guidato sia un eroe di abilità incredibilmente più elevate rispetto ai soldati comuni, i quali muoiono a manciate sotto i suoi colpi – almeno finché non si trova al cospetto di un avversario di pari grado. Non essendo presente una progressione di “livello” vera e propria, le caratteristiche di attacco-difesa dipenderanno principalmente dall'equipaggiamento e dal grado di addestramento delle proprie truppe: tutti i personaggi avranno inoltre accesso all'intera gamma delle mosse, compresi attacchi concatenati e due tipi di Musou (supermossa).
Novità del capitolo riguarda l'uso delle cosiddette “Strategie”: dopo averle appositamente equipaggiate nel menù del Briefing di battaglia, infatti, sarà possibile cercare di variare le sorti dello scontro mettendo in campo delle azioni particolari. Potrete per esempio comandare la chiusura delle porte delle basi, oppure di causare una frana che blocca un passaggio, o ancora di potenziare una base in modo che catapulti macigni sulle basi avversarie; altre strategie vi permetteranno di mettere in campo delle truppe di elite, mentre altre ancora avranno invece effetto sul personaggio, donandogli per esempio una limitata invulnerabilità.
Dal punto di vista tecnico, il gioco condivide praticamente la totalità delle risorse nate in DW7 e poi cresciute in DW7XL: l'impatto grafico é dunque pressoché identico ai due predecessori – dopotutto stiamo parlando di uno spin-off – sebbene non possiamo fare a meno di segnalare più di una situazione di calo di frame-rate in corrispondenza di situazioni molto caotiche, specie quando nella stessa area si assiepano numerosi generali – con le relative truppe. Ad ogni modo i rallentamenti non sono tali da compromettere il gameplay. Anche il sonoro ripropone musiche e suoni tratti dai precedenti capitoli, sebbene non manchino nuovi dialoghi per le varie situazioni: il banco audio é esclusivamente in Giapponese (con buona pace degli Anglofoni) coi testi in Inglese (con buona pace di un po' tutti gli altri).
Dando per assunto che abbiate già un'infarinatura (o più) del sistema di gioco della serie Musou, impiegherete comunque una manciata di ore a prendere confidenza con i menù e le varie opzioni disponibili mese per mese, ruolo per ruolo. Ad ogni modo, il gioco offre dei tutorial riassuntivi ogni qual volta vi trovate al cospetto di una “novità”, più una corposa sezione apposita tra le opzioni in cui eviscerare ogni possibile dubbio; per i neofiti totali sono naturalmente presenti le difficoltà più basse (Principiante e Facile), ma le “vecchie volpi” dei Tre Regni non dovrebbero avere problemi ai livelli Normale e Difficile – per il Chaos é suggeribile però aver prima sbloccato Item e armi “pompate”.
Particolare flessibilità presenta la nuova versione dell'editor, decisamente rimodernato rispetto a quello di DW6E e migliorato anche rispetto a quello di DWNext che ne costituisce di fatto un prototipo. A livello estetico, potrete intervenire su un gran numero di parametri del personaggio, come altezza, peso, massa muscolare, proporzioni degli arti e del capo, elementi specifici del viso, oltre ad avere a disposizione una palette dei colori per capelli e occhi. Anche a livello di vestiario c'é parecchia scelta, molti capi possono essere sbloccati in-game e altri arriveranno sottoforma di DLC. Ma la cosa più importante é la possibilità di assegnare al personaggio lo stile di combattimento e i due attacchi Musou scegliendoli separatamente: potrete per esempio scegliere lo stile di Guan Yu ma utilizzare il primo Musou di Lu Bu e il secondo di Sun Shanxiang, se lo desiderate.
La singola campagna, a seconda della situazione politica iniziale, dal livello di difficoltà é dalla vostra propensione all'aggressività piuttosto che alla pianificazione può durare tra le 3-4 e le 7-8 ore. Certo é che la serie Empires non é ideata per giocare una sola campagna ma bensì numerose partite con personaggi differenti, partendo da regni differenti, con differenti alleati e puntando a differenti finali, oltre che a differenti livelli di difficoltà. Da questo punto di vista, il gioco é in grado di fornire un quantitativo di ore certamente interessante.
Concludendo, Dynasty Warriors 7 Empires prosegue e conclude egregiamente il ciclo di uno dei capitoli più acclamati della saga regina di Omega Force, offrendo nuove interessanti soluzioni sia dal punto di vista manageriale, sia dal punto di vista delle strategie da usare in gioco, senza scordare una corposa crescita dell'editor. Certamente un must per i fan della serie, ma forse non indicatissimo per i neofiti, i quali – sempre secondo i loro gusti – potrebbero piuttosto trovare più affascinante seguire una storia “ordinata” nelle campagne di DW7 e DW7XL. Un gioco di nicchia nella nicchia? Probabilmente si, ma certamente ben studiato e più vario di quanto non possa sembrare a primo acchito.
In appendice, un appunto riguardante il MultiPlayer, disponibile per due giocatori sia in locale (Split Screen) sia via internet. Come di consueto, la presenza di un amico rende più semplici determinati scenari, rendendo anche più accessibili le difficoltà superiori, ma rimane il fatto che l'esperienza di gioco rimane tendenzialmente studiata per il singolo giocatore. La conseguenza é che soltanto le battaglie vere e proprie potranno essere giocate in due – le scaramucce sono per il singolo solitario – ed anche in queste il secondo giocatore può scendere in campo solo se sono presenti degli ufficiali con cui il “protagonista” ha un forte rapporto. La scelta migliore, volendo giocare in due, é quella di gettarsi sullo scenario libero e scegliere il ruolo di regnante (che ha forte rapporto con tutti i suoi ufficiali), ma é innegabile che si tratti di una soluzione perlomeno limitante…