Dynasty Warriors Gundam 3

Dynasty Warriors Gundam 3
Quando Tecmo Koei e Namco Bandai unirono le forze per realizzare il primo Dynasty Warriors Gundam, probabilmente in pochi - soprattutto in occidente - si aspettavano che la serie sarebbe andata oltre quel primo cross-over da sapore particolarmente sperimentale. Il progetto però piacque: il concept di battaglie campali tanto caro al team Omega Force infatti riuscì immediatamente a rendere giustizia allo spirito stesso della serie animata, in cui effettivamente erano presenti in chiave fantascientifica gli stessi elementi delle leggende cinesi: eroi super-potenti che abbattono facilmente schiere di nemici minori fino allo scontro con gli eroi nemici.

Posizione d'onore per uno dei MS preferiti del TAZ: lo Hyaku Shiki
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La grafica in Cell-Shading rende i MS più affascinanti
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Sulla destra é possibile vedere la mappa di gioco con le nuove icone che differenziano i settori
Sulla destra é possibile vedere la mappa di gioco con le nuove icone che differenziano i settori


Dopo un secondo episodio che ha consacrato il progetto a vero e proprio brand, ecco arrivare Dynasty Warriors Gundam 3, il quale introduce svariate novità sia dal punto di vista tecnico sia sottoforma di gameplay. Il concept alla base é naturalmente sempre lo stesso: una volta selezionato il proprio pilota e il (MS) Mobile Suite da pilotare, ci si potrà lanciare in una serie di missioni in cui, come detto, centinaia di nemici minori fungeranno da barriera fino agli scontri con gli avversari veramente tosti.

Tralasciando per un attimo la sovrastruttura di menù, trame e potenziamenti e focalizzandoci sull'azione vera e propria, diremo che il giocatore ha a propria disposizione un tasto per l'attacco in corpo a corpo utilizzabile in sequenza, più uno per l'attacco caricato da usare al termine di una combo, oppure indipendentemente per sparare colpi a lunga distanza. A questi si aggiunge lo “scatto”, che volta per volta può assumere diversi utilizzi: tanto per cominciare, permette di muoversi a velocità più elevata, sebbene con curve piuttosto ampie, utile soprattutto quando dovete raggiungere in meno tempo possibile altre locazioni della mappa; alcuni MS (Z Gundam, ZZ Gundam, e così via) possono anche trasformarsi in astronavi premendo il tasto due volte in successione.

Nel mezzo della mischia, il tasto scatto può essere utilizzato in una combo per effettuare delle “cariche” (ma se le chiamate “spallate” non si offende nessuno), le quali tra l'altro permettono di concatenare ulteriori combo. Infine, il comando può essere utilizzato come “fuga d'emergenza” quando ci si ritrova sotto attacco nemico; in tutti questi usi, lo scatto é limitato dai propulsori, che comunque si ricaricano autonomamente col tempo. Novità della serie, anche l'indicatore dell'energia residua si ricaricherà col tempo, ma solo entro certi limiti: tutte le volte che subirete un attacco, infatti, circa un quinto del danno totale sarà effettivo, mentre tutto il resto sarà temporaneo. Ciò non toglie che quando l'indicatore andrà a zero il MS sarà distrutto (ma non sarà ancora game over, come vedremo tra un attimo), a prescindere da dal danno temporaneo in teoria rigenerabile.




Chiudono la parata dei controlli il “salto”, o meglio ancora la spinta verticale utile per eseguire mosse particolari, la parata e il canonico comando dell'attacco Speciale, ovvero la tecnica “definitiva” del MS capace di provocare ingenti danni e che lo rende temporaneamente invulnerabile; alcuni MS inoltre, tramite l'attacco SP accedono temporaneamente a degli stati potenziati. L'ultimo comando é quello dell'Attacco Amico, il quale richiama in battaglia un altro pilota, precedentemente selezionato, in modo che effettui un attacco devastante prima di ri-allontanarsi. Sia questa tecnica sia l'attacco speciale, ovviamente, sono soggetti alla limitazione degli appositi indicatori.

Abbiamo accennato al fatto che un MS distrutto non comporta la sconfitta. Un elemento di gioco piuttosto interessante introdotto é infatti il cosiddetto “indicatore battaglia”: una barra valevole per tutto lo schieramento che si riduce ogni volta che una delle zone della mappa, denominate “campi”, viene conquistata dal nemico, oppure ogni volta che un MS distrutto torna in gioco, compreso nel caso del giocatore. Quando l'indicatore battaglia scende sotto la metà le cose si stanno mettendo male: le difese del campo base si disattivano e diviene possibile attaccarlo; quando l'indicatore arriva a zero, nessuno MS di quello schieramento può entrare in campo, eccezion fatta per il leader (nel caso dei nemici) che tenterà un'ultima difesa. Il giocatore é sconfitto solo se viene abbattuto quando il proprio indicatore battaglia é già a zero.

Per rendere le cose ancora più interessanti, gli sviluppatori hanno differenziato i vari campi dello scenario: mentre alcuni saranno semplicemente delle regioni d'importanza strategica minore, altri saranno caratterizzati da specifiche icone e forniranno allo schieramento che li controlla dei vantaggi. Abbiamo pertanto catapulte in grado di lanciarci rapidamente in altri campi, postazioni missilistiche che bersagliano le basi avversarie, fabbriche di Mobile Suite che riparano i nostri alleati, e altro ancora. Talvolta alcuni campi sono bloccati da barriere: va da sé che per potervi accedere sarà prima necessario conquistare altre locazioni.

La natura cross-over del gioco permette ovviamente simili scontri
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I due Gundam "samurai" dei precedenti DWG saranno riproposti, am naturalemnte la novità sarà il Knight Gundam
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I Burning Gundam ha sempre un suo perché
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Dynasty Warriors Gundam 3
7.5

Voto

Redazione

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Dynasty Warriors Gundam 3

Dal punto di vista tecnico e di gameplay, Dynasty Warriors Gundam 3 compie diversi passi in avanti rispetto ai primi due capitoli - nonostante la scomparsa degli scenari in assenza di gravità - e l'aggiunta di nuovi personaggi e nuovi Mobile Suite rende indubbiamente il tutto più ricco e vario. É un vero peccato, però, che la trama cross-over proposta, sebbene organizzata sulla carta in maniera interessante, risulti confusa, raffazzonata e superficiale, mentre le trame originali sono relegate al semplice ruolo di sub-quest. Due passi avanti e uno indietro...