Dynasty Warriors Gundam 3

di Tommaso Alisonno
Come negli altri DWG, anche in DWG3 la progressione avviene sui sentieri paralleli del pilota e del MS. Il primo guadagnerà semplicemente esperienza in battaglia: il suo livello stabilirà i valori di base di attacco e difesa, la lunghezza delle combo e la potenza massima dell'attacco speciale; ciascun pilota può inoltre acquistare ed equipaggiare fino a tre abilità speciali. Il MS andrà invece costruito partendo dai “progetti” ottenuti di tanto in tanto in battaglia: questi progetti stabiliranno i valori di base e quanti potenziamenti sarà possibile aggiungere, ma una volta riempiti tutti gli slot non ci sarà modo di “pompare” ulteriormente il MS, rendendo necessaria la ricerca di un nuovo progetto più potente. Ciascun pilota può pilotare immediatamente determinati MS, ma per gli altri sarà necessario prima acquistare l'apposita licenza.



Un'altra innovazione introdotta da DWG3 riguarda il comparto tecnico: per la prima volta la serie si presenta infatti in Cell-Shading. Inutile dire che il già considerevole dettaglio dei MS visto nei predecessori, a cui si aggiungono tutti i nuovi modelli, diventa particolarmente accattivante con il sistema d'illuminazione in stile anime. In linea col capitolo precedente gli ambienti, vale a dire abbastanza curati senza essere eccezionali; quello che é venuto a mancare sono gli scenari in assenza di gravità: adesso anche le battaglie ambientate nello spazio si svolgono su asteroidi o stazioni spaziali, o comunque in ambienti in cui i MS possano poggiare effettivamente i piedi. Per quanto questi scenari fossero affascinanti, infatti, la loro disposizione “aperta” probabilmente mal si sposava con la nuova concezione strategica dei campi. Qualche problema di inquadratura negli stretti tunnel che collegano le varie zone.

Dal punto di vista audio, segnaliamo con soddisfazione il ritorno delle voci originali Giapponesi, opzionali per chi non preferisce il doppiaggio Americano: questo banco, presente nel primo DWG, non era infatti stato incluso in DWG2. Tutti i testi su schermo sono disponibili in Italiano, ma dobbiamo purtroppo segnalare un'eccessiva leggerezza da parte dei revisori, i quali hanno lasciato passare un gran numero di errori, principalmente refusi di battitura (non si può leggere Judau esclamare “siamo ricci” anziché “siamo ricchi”...). Buone le musiche, in linea con le produzioni precedenti.
Prendere confidenza col sistema di controllo é piuttosto semplice, e soprattutto risultano utili le prime missioni, dei veri e propri tutorial, che si attivano automaticamente selezionando “nuova partita” dal menù principale. Superata questa breve (due missioni) introduzione, avrete finalmente a disposizione la selezione del pilota e delle missioni: é a questo punto che ci si rende conto della struttura portante delle missioni. Il gioco propone una trama in cui tutti i personaggi, nei rispettivi universi, vengono in contatto con un misterioso segnale: indagandone sulla fonte, si ritrovano in un universo sconosciuto e devono raggrupparsi più o meno come si incontrano per fare fronte alla difficoltà, generalmente causate dagli altri gruppi.

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Abbiamo quindi una struttura di trame parallele (“quelli che dubitano”, “quelli che passano”, e così via), le quali introdurranno volta per volta i vari personaggi e sfoceranno poi in altre trame (“per la vittoria”, “per la pace”) man mano che i gruppi si incontrano, si sfidano, si fondono o si sciolgono: ciascun pilota avrà pertanto accesso alle missioni relative alle trame sbloccate di cui fa parte, per quanto alcune siano affrontabili solo tramite apposite accoppiate pilota/MS. Molte altre missioni, necessarie per fare esperienza o accumulare denaro, rientrano in altre categorie, fino alle quest “speciali”, molto difficili ma anche renumerative.

E le trame “storiche”? Purtroppo, a differenza dei capitoli precedenti, queste non possiedono una sezione a parte ma sono inserite come “missioni flashback” alla stregua di sotto-quest esattamente come le altre. Questo significa anche che a livello di descrizione e di racconto, queste trame sono estremamente riassunte, ridotte a semplici missioni con giusto un filmato a sancire la fine delle saghe. Questa carenza sotto l'aspetto delle trame costituisce indubbiamente il più grande difetto di DWG3, perché anche la vicenda cross-over, sebbene accompagnata da numerosi dialoghi e occasionali filmati, risulta troppo confusa, raffazzonata, affrettata e superficiale da essere veramente interessante: l'unica cosa chiara é che fa capo al misterioso Knight Gundam, ma per il resto sembra veramente una scusa per mettere i vari personaggi l'uno contro l'altro...

D'altra parte, le ore di gioco sono decisamente numerose: per portare a compimento ciascuna delle varie trame, anche focalizzandosi su pochi personaggi, sono necessarie quelle 3-4 ore di gioco, comprensive della necessità di “pompare” un po' i piloti e i MS. Questo significa che per completare la storyline cross-over dovrete mettere in conto non meno di 12-15 ore, forse anche di più. A queste poi si aggiungono tutte le missioni secondarie, tra cui le flashback e le speciali, più la possibilità di pompare tutti gli alti numerosi piloti. Tutte le missioni sono inoltre giocabili in split-screen co-op, mentre per l'online sono presenti altri scenari, specifici per essere giocate fino in 3 giocatori, più difficili del normale ma anche con ricompense più rare.

Si può pertanto dire che Dynasty Warriros Gundam 3 compia due passi avanti e uno indietro rispetto ai due titoli che l'hanno preceduto. Laddove migliora nell'aspetto tecnico, con nuovi Mobile Suite e il tutto portato su Cell-Shading, e laddove presenta nuove interessanti soluzioni di gameplay per quanto concerne la struttura delle mappe e la progressione dei MS, dall'altra parte pecca nel proposito di proporre una trama interessante o, perlomeno, far rivivere ai fan le vicende epiche con il giusto pathos. Da provare, possibilmente con un amico.

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