...e non ne rimase nessuno
di
Simone Murtas
Il parco videoludico dedicato ai PC è sicuramente quello che più pullula di avventure ';punta e clicca'; vuoi perché il gioco nacque ufficialmente su questa piattaforma tanti e tanti anni or sono con il fantastico ';Maniac Mansion' di Lucas Arts, vuoi perché l'interfaccia hardware (mouse + tastiera) si presta ottimamente all'esperienza di gioco. Sta di fatto che se una persona si appassiona per la prima volta al genere sicuramente si può trovare a disposizione talmente tanti titoli che ne avrebbe da giocare per anni interi; c'è la scuola americana con i vari capolavori della Lucas (su tutte le saghe di Monkey Island, Indiana Jones e Sam & Max), c'è quella francese della Cryo (Atlantis, Egypt e altri), c'è la Microids (la saga di Syberia su tutti), c'è il colosso di Myst, ma ci sono anche tante compagnie minori che pubblicano i loro titoli. Sviluppati con la passione di chi è innamorato del genere, alcuni di questi sono piccole perle, altri sono dei titoli mediocri, altri ancora sono onesti in ciò che hanno da offrire.
A quest'ultima categoria appartiene senz'altro il tentativo da parte di AWE Games di rendere sotto forma di avventura per PC il racconto di Agatha Christie ';Dieci Piccoli Indiani'. Come nella storia originale, qui si narra di dieci persone che vengono invitate a una cena in un isolotto disperso da parte di una persona misteriosa. Pian piano questi muoiono, svelando le motivazioni del loro soggiorno sull'isola e facendo crescere una sempre maggiore tensione narrativa fino al culmine finale. Se nel libro però l'osservatore di tutto l'accaduto è semplicemente il lettore, in questo caso i programmatori si sono inventati un ';escamotage' narrativo creando un undicesimo personaggio da affiancare alla trama, ovvero il protagonista del gioco stesso. Questa trovata potrebbe indubbiamente risultare molto originale e simpatica, ma solo se sfruttata a dovere; purtroppo in questo caso il nostro eroe sarà per la maggiore un semplice spettatore e non una vera e propria parte integrante delle meccaniche di gioco.
Avremo sì a disposizione varie situazioni in cui solo la risoluzione di alcuni enigmi porterà avanti gli eventi, ma a parte l'altalenante difficoltà di questi, è proprio il loro esiguo numero che sarebbe dovuto essere maggiore. Controllare un personaggio in terza persona che, per la maggiore, non farà nulla di speciale durante tutto il gioco, non è tra le cose più esaltanti che al giorno d'oggi ci si possa aspettare da un videogioco di nuova generazione. Tanto meno se poi le cose che ci rimangono da fare sono le solite trite e ritrite, ovvero interrogare gli altri personaggi, raccogliere una valanga di oggetti (per poi farne ben poco), e camminare qua e la alla ricerca di uno scopo non sempre chiaro. A parte il gameplay a volte lacunoso, anche l'esperienza di gioco non è aiutata da una realizzazione tecnica non al passo con gli standard attuali; eppure tutto questo è strano, vista l'enorme quantità di librerie disponibili al giorno d'oggi per i programmatori del nostro vetusto PC. L'interfaccia utente invece è abbastanza intuitiva e agevole; in pratica faremo tutto con il mouse, e l'unica cosa che ci rimane da fare è semplicemente guardare il gioco che va avanti da sé.
Così facendo arriverete ben presto anche alla fine; insomma, sicuramente la longevità non è elevatissima, ma il gioco è comunque interessante ed è comunque da portare a termine, almeno per vedere il degno finale. Una nota a favore va spesa a favore delle musiche, davvero ben studiate e realizzate; un tocco di classe che comunque a volte stenta a risollevare le sorti di un titolo che onestamente poteva essere realizzato meglio. Ed è davvero un peccato perché se ci pensiamo una licenza dal peso letterario come questa andava sfruttata in una maniera senz'altro più efficace, e non realizzata in un modo così sbrigativo. Non dimentichiamo comunque che se siete degli appassionati del genere questo gioco rimane onesto, nella media, e soprattutto godibilissimo; consideratelo il libro virtuale del Natale 2005.
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A quest'ultima categoria appartiene senz'altro il tentativo da parte di AWE Games di rendere sotto forma di avventura per PC il racconto di Agatha Christie ';Dieci Piccoli Indiani'. Come nella storia originale, qui si narra di dieci persone che vengono invitate a una cena in un isolotto disperso da parte di una persona misteriosa. Pian piano questi muoiono, svelando le motivazioni del loro soggiorno sull'isola e facendo crescere una sempre maggiore tensione narrativa fino al culmine finale. Se nel libro però l'osservatore di tutto l'accaduto è semplicemente il lettore, in questo caso i programmatori si sono inventati un ';escamotage' narrativo creando un undicesimo personaggio da affiancare alla trama, ovvero il protagonista del gioco stesso. Questa trovata potrebbe indubbiamente risultare molto originale e simpatica, ma solo se sfruttata a dovere; purtroppo in questo caso il nostro eroe sarà per la maggiore un semplice spettatore e non una vera e propria parte integrante delle meccaniche di gioco.
Avremo sì a disposizione varie situazioni in cui solo la risoluzione di alcuni enigmi porterà avanti gli eventi, ma a parte l'altalenante difficoltà di questi, è proprio il loro esiguo numero che sarebbe dovuto essere maggiore. Controllare un personaggio in terza persona che, per la maggiore, non farà nulla di speciale durante tutto il gioco, non è tra le cose più esaltanti che al giorno d'oggi ci si possa aspettare da un videogioco di nuova generazione. Tanto meno se poi le cose che ci rimangono da fare sono le solite trite e ritrite, ovvero interrogare gli altri personaggi, raccogliere una valanga di oggetti (per poi farne ben poco), e camminare qua e la alla ricerca di uno scopo non sempre chiaro. A parte il gameplay a volte lacunoso, anche l'esperienza di gioco non è aiutata da una realizzazione tecnica non al passo con gli standard attuali; eppure tutto questo è strano, vista l'enorme quantità di librerie disponibili al giorno d'oggi per i programmatori del nostro vetusto PC. L'interfaccia utente invece è abbastanza intuitiva e agevole; in pratica faremo tutto con il mouse, e l'unica cosa che ci rimane da fare è semplicemente guardare il gioco che va avanti da sé.
Così facendo arriverete ben presto anche alla fine; insomma, sicuramente la longevità non è elevatissima, ma il gioco è comunque interessante ed è comunque da portare a termine, almeno per vedere il degno finale. Una nota a favore va spesa a favore delle musiche, davvero ben studiate e realizzate; un tocco di classe che comunque a volte stenta a risollevare le sorti di un titolo che onestamente poteva essere realizzato meglio. Ed è davvero un peccato perché se ci pensiamo una licenza dal peso letterario come questa andava sfruttata in una maniera senz'altro più efficace, e non realizzata in un modo così sbrigativo. Non dimentichiamo comunque che se siete degli appassionati del genere questo gioco rimane onesto, nella media, e soprattutto godibilissimo; consideratelo il libro virtuale del Natale 2005.
Agatha Christie: E Non Ne Rimase Nessuno
6.5
Voto
Redazione
Agatha Christie: E Non Ne Rimase Nessuno
Questa nuova avventura che approda sui nostri PC si dimostra in grado di intrattenere adeguatamente il giocatore, anche se a volte rivela preoccupanti limiti strutturali. Se da un lato il fascino di un'esperienza di gioco calma e riflessiva può attirare l'utente, dall'altro una realizzazione tecnica non eccellente, con dei modelli poligonali a tratti poco curati, potrebbe far diminuire la voglia di proseguire nel gioco. L'interazione con gli eventi narrati nel plot principale non è poi così massiccia ma se siete dei fans del genere non avrete certo problemi a godervi un gioco onesto e comunque ben fatto.