Earth Defense Force 6: la recensione dello shooter per difendere il pianeta Terra!
Earth Defense Force 6 è il nuovo episodio di una saga che da anni ci mette contro alieni a dir poco spaventosi!
Alieni Primer, maldetta stirpe abominevole!
Adesso smettetela di piangere rannicchiati in quell'angolo. Alzatevi subito e imbracciate le armi, perché quelli enormi insetti dall'aria famelica e irritata che stanno distruggendo le nostre città, non si ammazzeranno da soli, e se vogliamo rispedirli a calci sul loro pianeta avremo bisogno anche di voi. Quindi pancia in dentro, petto in fuori e preparatevi a ucciderli senza pietà e a leggere la recensione di Earth Defense Force 6! La saga di Earth Defense Force nasce nel lontano 2003 dalle fervide menti del team Sandlot, sotto la produzione di D3 Publisher, team da sempre specializzato in titoli low budget che proprio grazie al fatto di rappresentare un basso rischio d'impresa hanno, in alcuni casi, mostrato di puntare su una forte carica di inventiva e stravaganza. Celeberrime le catene dei "Simple" dove si potevano trovare i “Simple 2000”, i “Simple 1500” e così via, selezioni composte da titoli venduti, appunto, a 2000 yen (circa 15 euro, per capire il valore), 1500 eyen e via dicendo, che durante l'epoca d'oro di PlayStation 2 hanno imperversato in estremo oriente.
Come potete ben immaginare, la maggior parte della produzione “Simple” era avara di qualità, ma alcuni titoli riuscirono comunque a ritagliarsi una fetta di fan, tanto da meritare una serializzazione e persino interesse in occidente. Tra questi possiamo citare Onechanbara, la saga famosa per presentare bellissime ragazze poco vestite intente ad ammazzare zombie e il qui presente Earth Defense Force. Impossibile negare l'ispirazione da Starship Troopers, pellicola di fine anni ‘90 ispirata al romanzo “Fanteria dello spazio” di Robert Heilein, dove la razza umana veniva attaccata da degli alieni con le sembianze di enormi insetti intenzionati a distruggere il pianeta terra. In casa Sandlot devono aver pensato che l'idea era davvero troppo intrigante per non trarne una delle loro opere e da qui è nato questo frenetico shooter in cui, di capitolo in capitolo, combattiamo per cercare di contrastare una invasione su larghissima scala, per quanto i giganteschi insetti siano solo alcuni dei nemici scagliatici addosso dalla feroce razza dei Primer.
Dopo ben cinque capitoli principali e diversi spin off , eccoci pronti a imbracciare qualsiasi arma rimasta a disposizione della Earth Defense Force, l'istituzione che sembrava essere riuscita a rispedire i Primer a casa nello scorso capitolo, ma dopo soli tre anni (il gioco è ambientato nel 2027) si ritrova a dover sostenere un nuovo attacco di massa da parte dei feroci invasori alieni. Parlare di trama per Earth Defense Force 6 è abbastanza semplice, viste le premesse non certo profonde della narrazione, ma bisogna riconoscere che qualche spunto in stile b-movie sia presente e riesca a rendere più intrigante l'atmosfera. Detto questo a attrarre la nostra attenzione è sicuramente il gameplay che ci vedere affrontare una sequela di missioni che ci condurranno verso il finale, dopo circa trenta ore di gioco, per quanto il dato sia estremamente variabile.
Considerate che ogni missione è affrontabile sia in singolo che in multiplayer online per un massimo di quattro giocatori, ma è possibile anche giocare in co-op locale in compagnia di un amico sfruttando lo split screen, opzione sempre gradita per quanto ormai in disuso in molti giochi. Per quanto il gameplay sia il core di Earth Defense Force 6, anche in questo caso non servono discorsi troppo arzigogolati: si sceglie una delle quattro classi disponibili e si scende in campo a fare mattanza di alieni in un contesto in stile arcade, tanto che i cadaveri avversari lasceranno spesso coloratissimi bonus di punti vita, armatura e via dicendo che tanto ricordano i titoli di inizio anni 2000. Le classi a disposizione sono le stesse viste in passato: il classico soldato di fanteria armato di fucili e granate, il Wing Diver che sfrutta armi a impulsi energetici e un utilissimo jet pack per volare, l'Air Rider che combatte con mortali droni e può richiamare supporto aereo e il Fencer, lento ma dotato di armamenti pesanti e potenti attacchi corpo a corpo. Facciamo un plauso ai Sandlot, perché hanno chiaramente ritoccato e rivisto le specifiche di ogni classe, andandole a rendere più equilibrate, nonostante ancora una volta l'Air Rider e il Fencer necessitino di un po' di pratica per essere sfruttati al meglio.
La trama ci porta nel futuro, la grafica nel passato
Ogni personaggio ha a disposizione diversi comandi che, sebbene abbiano varianti in base alla classe, possono riassumersi tra scatti, attacchi con due armi disponibili (switchabili con la pressione di un apposito pulsante) e l'utilizzo di un'arma speciale. Di missione in missione andremo a sbloccare nuovi mezzi di distruzione e a potenziare quelli già in nostro possesso, in modo che prima di ogni nuova sortita potremo scegliere un nuovo equipaggiamento. Nonostante in questo caso il bilanciamento non sia perfetto, c'è un buono spazio alla customizzazione del proprio stile di gioco e con il passare delle ore scopriremo nuove armi talvolta anche sorprendenti e dal design quantomeno... esagerato! Chi ha già giocato ai precedenti episodi della saga non si meraviglierà poi troppo e va detto che avremmo gradito qualche novità in più, soprattutto dal punto di vista delle classi giocabili. Insomma, i Sandlot hanno puntato più al perfezionarsi che all'innovarsi.
"Perfezionarsi" è comunque un termine che va preso con le dovute misure, in quanto il gameplay rimane lontano anni luce dai prodotti di prima fascia e continua a mostrare animazioni legnose, problemi enormi di compenetrazione dei poligoni, una telecamera ampiamente rivedibile e tanti altri problemi assortiti che non possono essere ignorati. Per quanto si possa fare esperienza e prendere confidenza con i comandi, anche alla lunga dovremo combattere non solo contro i feroci Primer, ma anche con i comandi poco precisi. La poca varietà dei nemici, nonostante ci siano alcune novità rispetto al passato, contribuisce a rendere monotona l'azione e le missioni, ma non dimentichiamo che Earth Defense Force è sempre stato un titolo basato semplicemente sull'affrontare orde di nemici, al punto che potremmo quasi definirlo un musou in salsa shooter.
Ovviamente ci troviamo davanti a un titolo che anche dal punto di vista tecnico mostra il fianco da tanti lati, a partire da una grafica che sembra farci tornare indietro di quindici anni sia dal punto vi sita della qualità dell'immagina che del frame rate, con persino i menù che paiono come dei testi su schemi di personal computer anni '90. Insomma, se per voi la grafica è importante, Earth Defense Force 6 non fa assolutamente al caso vostro. Qualche passo avanti per il sonoro, dove alcuni temi si sono rivelati gradevoli e il doppiaggio, sia in inglese che giapponese (testi solo in inglese) presenta un tono caricaturale che fa il verso a pellicole come il già citato Starship Troopers che si sposa discretamente con le atmosfere di gioco, per quanto non si possa parlare di una resa di prima qualità. Come avrete capito, lo sviluppo segue ancora i dettami di quelli che negli anno 2000 erano i "Simple", cioè titoli di secondo piano e passatemi il termine "Tripla B" ricordandovi che ho sempre apprezzato diversi elementi presentii n questa saga.
I punti di forza sono l'atmosfera e le sensazioni che si provano durante gli assalti delle orde aliene che riescono a farci sentire tanto piccoli davanti a un simile dispiegamento di forze, quanto a esaltarci nel momento in cui impariamo a sfruttare le nostre armi e iniziamo a colorare quel che resta delle città del pianeta Terra col il sangue violaceo dei Primer. I difetti e le mancanze della produzione sono sotto il sole, ma allo stesso momento è evidente che se preso per quello che è, Earth Defense Force 6 riesce ancora una volta a regalare ore di divertimento spensierato, a patto di sapere bene a che tipo di titolo ci si sta approcciando. Il punto è che la saga continua a essere una produzione low budget, ma ormai viene presentata al pubblico praticamente allo stesso prezzo delle produzioni principali, andando a perdere uno dei suoi punti di forza. Anche chi ha sempre amato Earth Defense Force farà fatica a pagare prezzo pieno per questo ennesimo capitolo e magari troverà più interessante attendere i primi cali di prezzo. A margine mi sento di consigliare di tenere d'occhio il gioco dei Sandlot anche a chi non ha mai giocato la serie, ma è alla ricerca di un gioco "leggero", per quanto impegnativo (vedi i tanti livelli di difficoltà disponibili) con cui intervallare titoli più complessi. Piacevole, ma solo se preso con le giuste premesse.