Ecco the Dolphin: Defender of the Future

di Redazione Gamesurf
In questo modo si arriva al punto focale del "discorso" riguardo a Ecco DotF: l'immediatezza (nulla e assoluta al tempo stesso) e il livello di difficoltà. Ecco é un gioco capace di donare subito grandi soddisfazioni con un nulla, semplicemente per il fatto che si sta nuotando liberamente in acque realizzate in maniera semplicemente sublime dal cuore al silicio del DC. Ma allo stesso modo occorre entrare nell'ottica di gioco di Ecco, esplorare ogni anfratto, pensare, pensare e ancora pensare a cosa si può fare per arrivare ad archiviare con successo l'obiettivo prefissato dalla missione. Ecco DotF non lascia scampo al giocatore occasionale o a chi vuole semplicemente divertisti una mezz'oretta, non regala appigli, aiutini, consigli di facile intuizione (anzi), insomma, é un vero osso duro. Le difficoltà si fanno vive non tanto nell'esecuzione vera e propria delle missioni (oddio, anche in quel campo...), ma anche e soprattutto nel capire cosa va fatto, come e dove

Nonostante questo, e grazie all'applicazione, si riescono a ottenere delle enormi soddisfazioni, specialmente con il proseguio del gioco nei livelli più avanzati (diciamo che se non avete visto almeno 10 livelli, non avete minimamente visto quanto il gioco ha da offrire)
La varietà delle missioni, l'intelligenza profusa nella concezione delle stesse, la realizzazione eccellente degli ambienti marini e la struttura stessa dei livelli, porta all'unica conclusione che Ecco DotF sia un gioco curatissimo e pensato alla stregua di un libro o di un film da vivere pagina per pagina, fino in fondo. Il ritmo offerto dal gioco si fa incalzante col passare dei livelli, con l'ampliarsi e l'evolversi della trama, con l'affinarsi delle capacità del giocatore, grazie al giocatore che, poco per volta, si adatta agli schemi mentali degli sviluppatori e il gioco finisce per trasformarsi in un romanzo sottomarino da vivere attraverso lunghe boccate
La realizzazione tecnica segue le stesse direttive dell'intero gioco, evolvendosi e scoprendo le sue vere carte in particolar modo con il proseguire dell'avventura. Se inizialmente l'aspetto grafico può meritarsi un'attestato di stima, con un ottimo utilizzo dei colori, delle texture e un motore grafico a tratti (molti tratti) incerto, con l'avanzamento nei livelli si assiste a dei veri e propri spettacoli visivi di rara bellezza. Le strutture dell'antica Atlantide, i macchinari umani ed extra umani abbandonati sott'acqua, sono semplicemente imponenti e di rara bellezza. Difficile non rimanere a bocca aperta davanti a delle costruzioni tanto ingengose e maestose. A render il tutto talmente accattivamente sono le texture (ancora una volta) d'altissima qualità, la definizione e la risoluzione di prim'ordine e un utilizzo semplicemente accademico di fonti di luce e riflessi vari e assortiti. Purtroppo i rallentamenti rimangono un problema fisso del gioco che, evidentemente, non gode di un motore grafico estremamente "veloce"