Ecco the Dolphin: Defender of the Future
di
Redazione Gamesurf
Insomma, per tagliarla corta, si fa prima a descrivere in toto la struttura di gioco, piuttosto che azzardarsi in campi minati di tale specie. Nei panni di un giovane delfino, il giocatore guida Ecco per i fondali marini di isole e atolli tropicali, all'interno di misteriose caverne, in buie pozze d'acqua salmastra e fino nei meandri dell'ennesima Atlantide perduta, ma non é finita: civiltà passate e future, macchinari senza un nome e un'origine e tutto quanto ci sarà dato scoprire lungo i tanti livelli (circa 30) di cui é composto il gioco
Definire con esatezza il compito di Ecco é piuttosto difficile. La trama che sta alla base del gioco, scritta e adattata da David Brin, scrittore esperto in fantascienza e astrofisica (mica un Soletta qualsiasi quindi...), vede uomini, delfini e forze ultraterrene mischiarsi in un'intricata sequela di scontri per il possesso della Terra. Quel che se ne capisce é che i delfini (Ecco in particolare) dovranno salvare un po' tutta la baracca. A dirla tutta in più punti, perlomeno inizialmente, si ha la sensazione che si sta raschiando il barile oltre ogni decenza, ma poi dalla regia vengono a dire che quel David Brin é un Signor Scrittore e scienziato, quindi mica puoi metterti a discutere..
Idiozie a parte, basta effettivamente perseverare e raggiungere i livelli più avanzati del gioco per addentrarsi nel pieno svolgimento della trama del gioco, effettivamente intrigante e ottimamente curata. Ma la perseveranza del giocatore funge un po' da linea conduttrice per tutta l'esperienza di gioco che può offrire Ecco DotF. In che modo? Semplice: si prende in mano il pad, si comincia la prima partita e via, ci si ritrova in un mare azzurro e caldo, con qualche delfino a tenerci compagnia, alcuni squali a ricordarci l'ordine naturale delle cose e poco altro. Cosa diavolo devo fare? Domanda lecita
L'ultima produzione della Appaloosa non fornisce grandi appigli ai giocatori dell'ultim'ora o, perlomeno, a quei giocatori che preferiscono il rilassamento delle sinapsi agli sforzi della materia grigia. Si tratta a tutti gli effetti di un gioco di esplorazione e azione. Nei panni di Ecco occorre muoversi, nuotare in ogni anfratto, parlare (come? Vedremo tra poco) con ogni essere amico e combattere con tutti quelli nemici. Investigare sulle strutture dei livelli, scoprire passaggi nascosti e portare a termine i compiti che ci vengono affidati poco per volta. Ma prima di continuare oltre urge una spiegazione delle caratteristiche base del nostro simpaticissimo Flipp... ehr, Ecco
Definire con esatezza il compito di Ecco é piuttosto difficile. La trama che sta alla base del gioco, scritta e adattata da David Brin, scrittore esperto in fantascienza e astrofisica (mica un Soletta qualsiasi quindi...), vede uomini, delfini e forze ultraterrene mischiarsi in un'intricata sequela di scontri per il possesso della Terra. Quel che se ne capisce é che i delfini (Ecco in particolare) dovranno salvare un po' tutta la baracca. A dirla tutta in più punti, perlomeno inizialmente, si ha la sensazione che si sta raschiando il barile oltre ogni decenza, ma poi dalla regia vengono a dire che quel David Brin é un Signor Scrittore e scienziato, quindi mica puoi metterti a discutere..
Idiozie a parte, basta effettivamente perseverare e raggiungere i livelli più avanzati del gioco per addentrarsi nel pieno svolgimento della trama del gioco, effettivamente intrigante e ottimamente curata. Ma la perseveranza del giocatore funge un po' da linea conduttrice per tutta l'esperienza di gioco che può offrire Ecco DotF. In che modo? Semplice: si prende in mano il pad, si comincia la prima partita e via, ci si ritrova in un mare azzurro e caldo, con qualche delfino a tenerci compagnia, alcuni squali a ricordarci l'ordine naturale delle cose e poco altro. Cosa diavolo devo fare? Domanda lecita
L'ultima produzione della Appaloosa non fornisce grandi appigli ai giocatori dell'ultim'ora o, perlomeno, a quei giocatori che preferiscono il rilassamento delle sinapsi agli sforzi della materia grigia. Si tratta a tutti gli effetti di un gioco di esplorazione e azione. Nei panni di Ecco occorre muoversi, nuotare in ogni anfratto, parlare (come? Vedremo tra poco) con ogni essere amico e combattere con tutti quelli nemici. Investigare sulle strutture dei livelli, scoprire passaggi nascosti e portare a termine i compiti che ci vengono affidati poco per volta. Ma prima di continuare oltre urge una spiegazione delle caratteristiche base del nostro simpaticissimo Flipp... ehr, Ecco
Ecco the Dolphin: Defender of the Future
Ecco the Dolphin: Defender of the Future
Caldamente consigliato, come si dice nel testo principale, ma non senza riserve. Ecco DotF è sicuramente un gioco degno delle migliore onoreficenze: riesce nell'intento di portare alla mente le antiche esperienze di gioco degli anni '80 (da qui la dottissima citazione dell'occhiello), rivestendole con tuniche adatte alla nostra era, ma allo stesso tempo rappresenta veramente un osso duro per chiunque non possa considerarsi un giocatore di lunga data (e magari con un QI più alto di quello di un ragno sottovuoto). Insomma, frustrazione a piene mani, ma anche soddisfazioni oltre ogni umana compresione (si fa per dire), realizzazione tecnica che riesce poco per volta a stupire sempre più, commento sonoro di prim'ordine e originalità assolutamente fuori discussione. Ma attenzione: se non siete sicuri di avere tenacia o semplicemente la voglia di studiare a fondo il gioco, pensateci due volte prima di passare all'acquisto, la particolare difficoltà del gioco e l'utilizzo spropositato del cervello può allontanare una buona fetta di potenziali utenti. In questo caso, comunque, vi perdereste un'esperienza al di fuori del comune.