Ecks V Sever

di Redazione Gamesurf
A differenza di Doom, Ecks vs. Sever non si adagia troppo sull'input di base "dal punto X raggiungi il punto Y"... ma propone per ognuna delle dodici missioni disponibili per entrambi i personaggi una variegata proposta di obiettivi, che costringono spesso ad esplorare tutto il livello e a ritornare più di una volta sui propri passi. Ad ogni modo, la filosofia di gioco rimane invariata rispetto al passato: si parte con una modesta dotazione di armi e si é obbligati a far breccia fra le fila nemica, traendo vantaggio dalle armi e munizioni disseminate lungo il cammino e, all'atto pratico, abbattendo tutto quanto si muova su schermo. Crawfish é riuscita però a spezzare la monotonia dell'azione con un paio di missioni alternative allo schema classico... in alcune di esse si ha a disposizione solo una manciata di minuti per guadagnare una via di fuga utile prima della detonazione di una pericolosa bomba: in questi casi si é costretti a sparare e decidere velocemente la strada da imboccare, magari ignorando i nemici in luogo di una più frenetica fuga

Le missioni tradizionali hanno comunque il pregio di presentare un ottimo tasso di sfida: a scapito di una certa facilità riscontrata nei primi livelli, con le ambientazioni di gioco più avanzate le cose si fanno esponenzialmente difficili
Le munizioni a disposizione non sono mai abbondanti, se non addirittura contate, e i bonus curativi non si incontrano con la stessa frequenza riscontrata nel capolavoro id Software; in aggiunta, addentrandosi negli uffici della NSA o dell'FBI, é inevitabile imbattersi nelle squadre d'elite che, oltre a scatenare un potenziale di fuoco impressionante, sono ostiche e durature da abbattere. In queste situazioni Ecks vs. Sever sfoggia una componente strategica non comune per questo genere di giochi: se si é presi fra due fuochi, é necessario accostarsi il più possibile al muro per rendere sicuro un angolo di tiro e concentrarsi sul cecchino rimanente
Alcune zone infestate da particolari nemici possono essere affrontate con maggior sicurezza solo girovagando un poco per trovare una posizione di tiro ottimale, magari all'interno di qualche condotto di aerazione... e in certi frangenti, se si é braccati da numerosi agenti, é meglio non mantenere una posizione statica ma muoversi velocemente per cogliere di sorpresa i singoli membri di una squadra. Questo tipo d'approccio viene incentivato anche dalla stretta conformazione dei livelli, ricca di angoli ciechi e di varie ramificazioni, che deve la sua natura alla predominanza di scenari urbani e cittadini, spesso ambientati all'interno di palazzi, alberghi ed uffici, e dalla presenza di un paio di gingilli direttamente provenienti dagli "stealth game": il fucile da cecchino e gli occhiali a rilevazione calorica saranno, infatti, fedeli compagni per più di una missione