ELEX

di Andrea Casetti

La storia di Elex inizia con il classico scenario post apocalittico: siamo sul pianeta Magalan, un corpo celeste in tutto e per tutto simile alla Terra, con vegetazione pressoché identica e animali ispirati ai dinosauri che, per fortuna, il genere umano noi non abbiamo avuto modo di conoscere direttamente.

Il pianeta era florido e ricco di specie viventi, nonché una folta colonia umana, fino al momento dell’impatto di una cometa sul suolo che, oltre ad avere causato la decimazione delle specie viventi, e ha portato con sé l’Elex, un cristallo che ha cominciato a infestare il territorio mutando gli animali e rendendoli ulteriormente aggressivi.La presenza del minerale ha inoltre diviso i pochi superstiti umani in differenti fazioni portandole a una deleteria lotta intestina. La prima è quella dei Berserk, i quali vorrebbero distruggere i cristalli alieni perché convinti che siano dannosi. Il loro stile di vita è votato alla natura e sono equipaggiati con armi bianche. I Chierici, invece, sono ipertecnologici, armati con fucili laser, i quali sono ispirati da una religione che sfrutta i poteri psionici. Questi utilizzano l’Elex per fini tecnologici. Ai confini del deserto vivono i Fuorilegge, i quali vivono nell’assoluta libertà e utilizzano l’Elex come se fosse una droga. Gli Albe, infine, sono soldati armati fino ai denti che utilizzano l’Elex per sopprimere le emozioni.

Rinnegato

Il gioco vi catapulta nei panni di Jax, un importante gerarca dell’armata degli Albe, che però nello svolgere la sua missione viene abbattuto dalla sua stessa gente, che tenta anche di ucciderlo, senza riuscirci. Jax si troverà così ferito e in fin di vita, privo di equipaggiamento in terreno nemico (dei Berserk, per essere precisi). All’inizio della storia dovrete quindi cercare di sopravvivere alla meno peggio alle minacce di qualsiasi nemico (tra cui anche banali elementi della fauna, specialmente se contaminati dall’Elex), finché non troverete il modo di procurarvi l’equipaggiamento e le armi con cui districarvi con maggior disinvoltura. Tale impresa non si rivelerà comunque semplice in quanto proprio reperire elementi dell’equipaggiamento si rivelerà uno dei maggiori challenge del gioco.

Questo è il preambolo di Elex, titolo annunciato inizialmente nel 2015 e che finalmente è approdato sul mercato a seguito di ritardi, il quale riesce nell’intento di avvicinare il giocatore grazie alla vastità e alla varietà dell’ambientazione, interamente esplorabile sin dall’inizio a patto di riuscire a districarsi tra i numerosi pericoli, e per l’interesse di apprendere tutto riguardo alle fazioni tramite i dialoghi con i vari personaggi sparsi per l’ambientazione.

Curiosità iniziale

L’impatto iniziale è quindi molto positivo, con una struttura che si rifà in tutto e per tutto ai vari titoli delle serie Gothic e Risen con cui gli sviluppatori si sono fatti conoscere in passato. Dai titoli appena citati il gioco eredita la struttura di gioco, con un personaggio che può evolvere in stile GdR, in questo caso attraverso lo sviluppo delle abilità di astuzia, costituzione, destrezza, forza e intelligenza. Il tutto è gestito in modo discreto, con una discreta ampiezza dell’albero di evoluzione del personaggio, anche se non mostra nulla in più rispetto alla concorrenza attualmente sul mercato.

Purtroppo man mano che ci si addentra nell’evoluzione del gioco emergono i lati negativi del gameplay: il sistema di combattimento, in primis, il quale privilegia il corpo a corpo (in quanto le armi a distanza sono pressoché inutilizzabili), anche se a dire il vero è minato pesantemente dal consumo della barra della stamina, la quale risente dell’impiego delle armi tradizionali e in modo  molto pesante dall’utilizzo della schivata, costringendovi di fatto a fuggire da qualsiasi minaccia.

Un altro elemento destabilizzante è la telecamera, la quale aggancia prontamente un nemico durante le fasi di combattimento, ma che tende a dimenticarsi degli altri nel momento in cui sarete accerchiati da più di un avversario, esponendovi così a rischi eccessivi.

Punti deboli

Per vostra fortuna i nemici sono caratterizzati da una AI che rasenta lo zero assoluto, in quanto si limiteranno a inseguirvi rimanendo spesso e volentieri bloccati da scalini alti anche pochi centimetri, ma questa mancanza di intelligenza a lungo andare minerà l’esperienza di gioco, in quanto impedisce di apprezzare il challenge che ci si sarebbe aspettati da un titolo di questo tipo. Anche i compagni che di tanto in tanto vi affiaancheranno si rivelano a tratti inutili, in quanto a volte vi aiuteranno levandovi d’impiccio, ma altre volte se ne staranno immobili mentre rischiate di perire a suon di pericolose pizze in faccia.

Un altro punto debole è rappresentato dalla morfologia dei terreni, che stacca rispetto al passato in quanto in questo Elex si eleva verticalmente, impedendo però molto spesso al vostro impacciato personaggio di proseguire a causa di sconnessioni anche poco pronunciate. Verrà in vostro aiuto il jetpack (fortemente limitato nell’autonomia), il quale più verrà utilizzato, più darà la sensazione che sia stato incluso nel gameplay proprio per risolvere le situazioni in cui il vostro personaggio è impedito a procedere a causa di mancanza di animazioni per salire un gradino. Peccato, perché una migliore gestione delle capacità del personaggio avrebbe portato a un netto passo in avanti nel gameplay.

Comparto tecnico

Concludiamo con il comparto tecnico, il quale si rivela del tutto insufficiente se confrontato con altri titoli simili contemporanei, a causa di un motore grafico che evidentemente non riesce più a completare il suo lavoro: animazioni scarse e legnose dei personaggi, ambientazioni povere di poligoni e caratterizzate da textures sbiadite e un frame rate normalmente già basso che si esibisce in ulteriori picchi verso il basso che minano il gameplay stesso. Il gioco si salva solo per una discreta alternanza giorno/notte ma nulla più.

Chiudiamo l’analisi del comparto tecnico con un sonoro discreto con dialoghi tradotti in inglese, ma con sottotitoli in italiano, i quali non riescono ad elevare la qualità a causa di errori ortografici.