Emio - L'uomo che sorride, l'ottimo ritorno della serie Famicom Detective Club
Dopo più di trent'anni, un nuovo capitolo rimette in gioco questa serie di nicchia
La serie Famicom Detective Club, composta da due capitoli, risale alla fine degli anni '80 e non è mai uscita dai confini del Giappone fino al 2021 quando un remake ha ricostruito entrambe le avventure da zero: il sistema di gioco è stato mantenuto identico mentre a livello estetico il revamp è stato completo, dando lustro a due thriller molto ben pensati.
Il successo deve essere stato sufficiente per spingere Nintendo, e l'autore originale Yoshio Sakamoto, a lavorare a un terzo capitolo: Emio - L'uomo che sorride. Inizia così una nuova indagine per il personaggio protagonista, dal nome personalizzabile, e la sua coetanea Ayumi Tachibana: entrambi sotto l'ala protettrice del detective privato Shunsuke Utsugi, proprietario dell'omonima agenzia investigativa e loro mentore, dovranno far luce su una leggenda metropolitana fattasi concreta. Quella dell'uomo che sorride, il cui obiettivo sembrano essere principalmente ragazzine e ragazze.
Una leggenda dalle vecchie radici
La storia comincia con il presunto omicidio di un ragazzo delle medie, Eisuke Sasaki, il cui corpo viene ritrovato nei pressi di un impianto idrico: la causa della morte è strangolamento ma non è questo il vero dettaglio a colpire il protagonista e il detective Usugi, bensì il fatto che in testa alla vittima sia stato messo un sacchetto di carta con un volto sorridente disegnato sopra. Non è solo inquietante ma, stando alle parole di Usugi, anche un collegamento non trascurabile con un caso di diciotto anni prima. Quello, appunto, dell'uomo che sorride. Inizia così un'indagine serrata da parte del protagonista e di Ayumi, divisa tra passato e presente per cercare punti in comune e soprattutto indizi che aiutino a capire chi sia Emio, se sia la stessa persona coinvolta nei passati omicidi e cosa lo muova.
Il sistema di gioco riprende, nel bene e nel male, la struttura dei precedenti. Siamo dunque di fronte a una visual novel nel corso della quale potremo portare avanti l'indagine soprattutto facendo domande in giro ma anche riflettendo su alcune dinamiche, osservando i dintorni e tenendo traccia di tutto nel nostro fido taccuino.
Un problema, se così possiamo dire, che affliggeva i precedenti capitoli era il fatto di ritrovarsi in più occasioni a dover esaurire ogni opzione possibile nella speranza di trovare quella giusta per proseguire: ne soffre anche questo terzo, sebbene in modo meno evidente. Il gioco di per sé suggerisce al giocatore cosa dover fare evidenziando in arancione parole chiave all'interno di un dialogo ma non è sempre così chiaro nel farsi capire, specie quando non dobbiamo fare domande ma ad esempio osservare l'interlocutore o semplicemente riflettere. In alcune situazioni può risultare frustrante, perché lascia la sensazione che certe interruzioni nei dialoghi potevano essere evitate a favore di scambi più omogenei senza comunque perdere l'alone di mistero o la sensazione di star svolgendo un'indagine.
Emio - L'uomo che sorride è suddiviso in diversi capitoli, al termine dei quali ci sarà chiesto di fare delle deduzioni sulla base di quanto raccolto durante la giornata sia nei panni del protagonista sia di Ayumi. Si tratta bene o male di un recap della situazione sotto forma di "quiz", durante il quale dovremo rispondere agli interrogativi che i ragazzi si pongono attraverso risposte multiple, inserendo manualmente la risposta oppure scegliendola dalle pagine del nostro taccuino.
Una scelta intelligente soprattutto per quanto riguarda dover scrivere le risposte, poiché spinge il giocatore a mantenere costantemente attiva l'attenzione, tuttavia c'è l'altro lato della medaglia: nonostante siano domande semplici a cui rispondere, non ci è dato modo di controllare gli appunti in questo caso dunque bisogna andare a memoria. In caso di errore si viene tranquillamente corretti da Ayumi, ciononostante c'è stato un caso particolare (l'unico invero in cui l'informazione da ricordare era più complessa e inaspettata) che mi ha portato in un loop poiché l'errore non mi veniva corretto e mi si invitava a riprovare senza poter fare altro. Fortunatamente il gioco dispone non solo del salvataggio manuale ma anche di tre automatici che mi hanno permesso di ricaricare la scena, velocizzare i dialoghi fino ad arrivare al punto incriminato e superarlo per poi continuare l'avventura. Resta comunque un intoppo fastidioso che si sarebbe potuto in qualche modo evitare.
Al di là di questo, quella di Emio - L'uomo che sorride è una storia che tratta temi delicati e lo fa bene, a volte perdendosi in sequenze inutilmente prolisse o irrilevanti sia per la trama sia per la costruzione dei personaggi ma nel complesso mettendo in piedi un thriller di tutto rispetto. La costruzione è lenta, si prende molto i suoi tempi e ha senso se consideriamo la sovrapposizione con un caso irrisolto avvenuto diciotto anni prima; impenna tra il penultimo e l'ultimo capitolo, dove tutto ci viene riversato in un finale sempre più in crescendo, eppure non risolve tutti gli interrogativi.
Questo perché dopo la storia principale avremo modo di chiarire alcuni punti rimasti volutamente in sospeso. Non si lesina, come dicevo, sui temi delicati e su alcune sequenze forti, tuttavia il modo in cui l'intreccio viene filato tiene incollati dall'inizio alla fine. Lascia una strana sensazione dietro di sé, quella di una tragedia che ne chiama altre di conseguenza, e una riflessione su quanto l'indifferenza umana possa giocare un fortissimo ruolo in alcune dinamiche.
Nel complesso siamo di fronte a un ottimo terzo capitolo, che avrebbe potuto limare ancora di più le imperfezioni dei precedenti ma sopperisce con una storia e un cast come sempre ben costruiti. A livello estetico, poi, è assolutamente pulito e molto bello a vedersi, con alcune occasionali animazioni che impreziosiscono il tutto; ne avevamo già avuto prova con i capitoli precedenti e nemmeno questo delude, mettendo sul piatto un thriller ben ragionato e coinvolgente.