Emperor
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Ogni scenario all'interno di una singola campagna possiede determinati obiettivi da conseguire, solitamente stimati nel raggiungimento di una determinata quota di popolazione, nella produzione di un prefissato quantitativo di mercanzie o nell'edificazione di un monumento storico. Raggiunti questi obiettivi, si passa allo scenario successivo, ma la città rimane la stessa di così come l'abbiamo lasciata! Fate bene attenzione pertanto a non compiere errori gravi, perché ve li portereste appresso sino alla fine della campagna.
Com'è facile intuire, per questo motivo non è possibile "continuare lo scenario" una volta raggiunti gli obiettivi richiesti: questa opzione è disponibile solo nelle partite "aperte" o nell'ultimo scenario della campagna, quando eventuali successive modifiche non andrebbero ad influenzare la campagna successiva (che è indipendente).Per far si che sia semplice prendere confidenza col gioco, gli sviluppatori hanno avuto l'ottima idea di implementare ben 5 livelli di difficoltà, da "molto facile" a "molto difficile". Direi pertanto che la sfida è piuttosto interessante sia per i principianti assoluti sia per i maghi della gestione.
Il gioco supporta persino il MultiPlayer: sino ad otto giocatori possono confrontarsi sia su LAN sia attraverso i server della Sierra.
Le partite in MultiPlayer sono in tutto e per tutto delle partite "libere", con l'unica differenza che le città "avversarie", anziché essere gestite dall'IA e solo nei fattori principali, sono gestite dagli altri giocatori. È pertanto possibilissimo sfidarsi senza stabilire mai nessun tipo di rapporto, sia questo commerciale o militare, cercando solo di raggiungere per primi l'obiettivo prefissato... ma io direi che piuttosto che giungere a questa scelta, considerando soprattutto la non indifferente durata delle partite, tanto varrebbe giocare per i fatti propri con un cronometro di fianco: la cosa più bella è la sfida, la possibilità di ostacolarsi a vicenda (tramite l'invio di truppe) o di essere obbligati a richiedere rotte commerciali quando avrete esubero di certe risorse e scarsità di altre.
Come già detto, il gioco è interamente realizzato in bidimensionale isometrico, ma credetemi sulla parola quando dico che è un bidimensionale isometrico davvero molto bello e soprattutto molto dettagliato: giocando alla risoluzione di 1024x768, infatti (la minima è 800x600), nonostante manchi lo zoom non ho mai sentito la necessità di "ingrandire l'immagine", e ciononostante ho gustato appieno lo splendore delle strutture e delle animazioni. È comunque evidente uno studio dei modelli 3D poi riportato in rendering.
Il sonoro è altrettanto bello: gli effetti sonori sono ottimi, e anche i doppiaggi in italiano sono più che azzeccati, per non parlare delle musiche, poi, che sono veramente belle, ricche d'atmosfera e capaci di teletrasportarci attraverso i secoli sino al vero impero Cinese.
Direi che c'è piuttosto poco da dire: il gioco è immediato, coinvolgente, curato, dettagliato e in due parole splendidamente giocabile; le campagne sono numerose e composte da scenari decisamente lunghetti, c'è il MultiPlayer e ci sono cinque livelli di difficoltà, fattori che implicano una grossa longevità, specie se siete degli appassionati. L'unica cosa che non mi ha convinto è la gestione delle guerre, che richiede il vostro intervento come stratega solo in difesa (vale a dire quando le truppe nemiche sconfinano nella vostra città), mentre in attacco vi limiterete a stabilire quante truppe mandare all'attacco e che strategia di massima far loro assumere, mentre al resto penserà l'IA. da questo punto di vista il gioco è decisamente limitato, ma è pur vero che non pretende di essere un RTS, e che pertanto la possibilità di "muovere guerra" deve pertanto essere vista come un "qualcosa in più" che non fa mai male (grasso che cola).