Empire Earth

Empire Earth
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Di Empire Earth abbiano avuto modo di parlare in più di un occasione, grazie soprattutto alla colossale campagna pubblicitaria promossa da Sierra Studios sin da quando il gioco stava ancora attraversando la pramatura fase di "alpha" e "beta". Sin dalle prime volte in cui abbiamo avuto l'occasione di ammirare il lavoro di Stainless Steel Studios in azione abbiamo capito che, nel bene e nel male, questo sarebbe stato un titolo importante, destinato a far parlare di sé per molto, molto tempo
Empire Earth
Ecco come ha fatto l'uomo a migliorare la propria intelligenza: il pesce!

Così é stato, e negli ultimi mesi le notizie riguardanti l'opera di Rick Goodman, il creatore del sempreverde Age of Empires, si sono susseguite senza sosta, fino a sbocciare nella tanto attesa pubblicazione. Finalmente, dopo tanti piccoli e stuzzicanti assaggi, abbiamo potuto provare il gioco nella sua versione definitiva, senza l'inevitabile confusione e frenesia fieristica. Quello che é emerso é una sostanziale conferma delle nostre previsioni: di Empire Earth si parlerà per molto tempo. Nel bene e nel male
IL BELLO DI POTER GIOCARE CON LA STORIA
L'idea alla base di Empire Earth é tanto semplice quanto ambiziosa: mettere il giocatore nelle condizioni di rivivere personalmente la storia dell'Uomo attraverso le sue tappe più importanti, dalla scoperta del fuoco alla nanotecnologia. Il modo migliore per godere di questo immenso scenario risiede nella modalità campagna che, assieme al multiplayer, rappresenta quanto di meglio il titolo di Goodman abbia da offrire
E' possibile cimentarsi in quattro diverse campagne (greca, tedesca, inglese e russa) divise a loro volta in missioni più piccole ispirate ognuna a importanti eventi del passato, come la conquista di Troia da parte dei Greci o la ben più ambiziosa conquista del mondo tentata da Adolf Hitler. Vestendo ora i panni di Agamennone, ora quelli della regina Elisabetta, il giocatore dovrà guidare alla vittoria il proprio popolo, dimostrando alle nazioni straniere la propria superiorità economica e militare
Per potere avere la meglio sul nemico é necessario seguire tre fondamentali passaggi, comuni a pressoché tutti i giochi strategici. Come prima cosa é necessario rifornire abbondantemente e costantemente di materie prime i propri magazzini. Legname, pietra, cibo, ferro e oro sono i materiali su cui si basa l'economia di Empire Earth; senza di essi non é possibile erigere nuovi edifici, addestrare nuove truppe e in particolar modo progedire tecnologicamente. Una volta instaurata una stabile economia é possibile dedicarsi alla formazione di un esercito, che avrà la duplice funzione di proteggere la propria base e di annientare gli avversari
Empire Earth
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Empire Earth

Se una telefonata allunga la vita c'è da sperare che anche una partita a Empire Earth abbia lo stesso effetto. Una volta installato il gioco e avviata la prima missione si entra in un mondo a parte, fatto di cavalieri, carri armati e giganteschi robot. Fuggire da questo universo parallelo è difficile e molto spesso impossibile: passeranno ore prima che vi ricordiate di controllare l'orologio e quando scoprirete che è ora di cena sarà già troppo tardi, un minuto dopo ed è già mezzanotte.
La perfezione si sa, non è di questo mondo, e il gioco di Rick Goodman non fa che ricordarcelo. Ciononostante imparerete ad amare Empire Earth, e i suoi difetti svaniranno di fronte alle immense potenzialità di un gameplay granitico: se amate la storia, le grandi battaglie e le grandi sfide Empire Earth è il miglior regalo di Natale che possiate desiderare.

Luca Cominelli

SECONDO COMMENTO
Guai a chiamarlo Civilization: Empire Earth si mostra per quello che è, un'evoluzione epica di Age of Empires, che condivide col titolo Firaxis solo l'impostazione storica. Uno strategico in tempo reale quindi, e probabilmente il migliore in circolazione insieme all'immortale Starcraft. Spettacolare, curato, appagante, Empire Earth è un gioco che dopo un impatto iniziale un po' incerto mostra tutto il suo carisma da "un'altra missione e poi smetto". Le quattro campagne in single player sono articolate e complesse, anche se a volte paiono missioni slegate fra loro. Il multiplayer è semplicemente eccellente. Unici nei, certi elementi nell'interfaccia da rifinire e l'intelligenza artificiale delle proprie unità, che tendono regolarmente a buttarsi nella mischia sul nemico sbagliato. Ma da Achille ci si aspetta questo e altro...

Filippo Caprioli