Empire Earth: The Art of Conquest

di Francesco 'Dahean' Podda

Inoltre alle ventuno civiltà già presenti nel primo Empire Earth, ne vengono aggiunte due, ovvero quelle che impersonificheremo nella modalità Single Player: i Giapponesi che affronteremo nella seconda campagna nel Pacifico, e i Coreani, che guideremo nella lotta per il potere Orbitale e la conquista di Marte.
Altre innovazioni sono quelle che di solito ci si aspetta per un disco di espansione di un gioco Strategico Storico, ovvero avremo a disposizione caterve di unità nuove da costruire, dai centurioni agli ingegneri spaziali, dai CyberNinja ai Caccia da combattimento Giapponesi Mitsubishi Zero; nuovissime strutture, come satelliti Spia, porti Spaziali e chi più ne a più ne metta!!!

Avremo a disposizione addirittura una nuova meraviglia: la Stazione Spaziale Orbitante che avrà come funzione di aumentare il morale delle truppe stanziate nelle sue vicinanze.

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Queste sono le innovazioni apportate al nostro vecchio e glorioso Empire Earth. Purtroppo, non sono stati corretti due errori di gestione delle unità che, a mio parere, avrebbero portato questo titolo ai gradini più alti del podio per i giochi di questo genere! Il primo errore è il modo in cui le Unità si dispongono in formazione, ovvero: è inutile che un gruppo di cavalieri venga disposto in linea di fronte ad una linea di lancieri, se non appena ci si muoverà o si farà accenno al combattimento, tutti quanti si muoveranno alla rinfusa e nel modo più disordinato possibile. Purtroppo quindi la possibilità di scegliere la formazione risulta essere inutile ed inefficace.

Altro punto dolente è purtroppo un aspetto dell'intelligenza artificiale: infatti, i nostri avversari si dimostreranno sempre estremamente scaltri, scegliendo sempre con arguzia chi o cosa attaccare per primo... e fino a qui non ci sarebbe nulla di male... il fastidio arriva quando le nostre unità attaccano senza nostro comando i primi nemici che gli capitano a tiro senza valutarne forza o dimensione. Ok... va bene non essere avvantaggiati, ma almeno non restare penalizzati non sarebbe stato chiedere tanto.
Comunque... in ogni buona opera d'arte c'è sempre qualche piccola imperfezione, queste presenti in Art of Conquest non compromettono affatto l'ottima realizzazione del prodotto. I programmatori devono essere (...e certamente lo saranno!) soddisfatti di quanto hanno concepito e noi, una volta gustato a pieno il titolo, saremo loro grati per averci nuovamente permesso di vestire i panni di Eroi e imperatori di ogni epoca!!!

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