Empire of the Ants è un microcosmo tutto da scoprire! - Recensione PC
Tower Five raccoglie l’eredità di Werber e porta il giocatore nel cuore di un microcosmo che sfugge all’occhio umano
La letteratura di Bernard Werber ci ha spesso introdotto a mondi nascosti, universi paralleli alla vita quotidiana che rivelano la straordinaria complessità delle creature più piccole. Tra i suoi lavori più famosi, Empire of the Ants (1991) ha offerto un’immersione profonda nella vita di una colonia di formiche, descrivendo con accuratezza scientifica e talento narrativo la loro gerarchia, le strategie di sopravvivenza e i legami sociali. Quest’opera, un classico tradotto in oltre 30 lingue, intreccia realtà scientifica e fantasia, aprendo una finestra su un mondo che, per molti, è tanto alieno quanto affascinante.
L’omonimo videogioco, sviluppato da Tower Five e pubblicato da Microids, raccoglie l’eredità di Werber e porta il giocatore nel cuore di un microcosmo che sfugge all’occhio umano, ma in cui ogni dettaglio assume proporzioni epiche, un po’ come accadeva in Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (ma ve lo ricordate il film di Joe Johnston?). Nei panni di una formica guerriera, siamo chiamati a difendere la colonia, esplorare territori sconosciuti e combattere contro minacce esterne.
Empire of the Ants sarà capace di tradurre la visione del romanzo in un’esperienza di gioco altrettanto affascinante e coinvolgente? Scopriamo come, tra luci e ombre, questo titolo prova a unire il rigore scientifico all’intrattenimento in un mondo minuscolo, ma sorprendentemente complesso.
Essere una formica è un duro lavoro!
Il cuore di Empire of the Ants ruota attorno alla vita della colonia e ai compiti della formica 103.683, il personaggio che il giocatore impersona in un viaggio lungo una decina di ore, a meno che non vogliate a tutti i costi esplorare ogni mappa da cima a fondo (e parlare con gli altri insetti sul percorso). Nei panni di un membro della colonia di Bel-O-Kan, il giocatore si avventura in un territorio vasto e pericoloso, rispondendo alle richieste di aiuto delle colonie alleate della Federazione delle formiche rosse. La nostra protagonista è chiamata a esplorare il territorio, recuperare risorse, difendere il formicaio e affrontare predatori naturali, seguendo una progressione lineare che la condurrà fino ai confini del territorio conosciuto.
La narrazione si sviluppa attraverso missioni che alternano obiettivi di difesa, esplorazione e conquista, ma l’esperienza, nonostante l’originalità, tende a mostrare alcuni segni di ripetitività. Sebbene gli incarichi iniziali siano coinvolgenti, offrendo varietà tra esplorazione e strategia, man mano che si avanza, alcune missioni iniziano a risultare prevedibili, con pochi cambiamenti nelle dinamiche di gioco e negli obiettivi. Questo può rendere il viaggio di 103.683 a tratti meno stimolante, soprattutto quando ci si ritrova a compiere azioni simili per diverse colonie della Federazione.
Nonostante questa ripetitività, il gioco riesce comunque a catturare l’attenzione grazie alla ricchezza del microcosmo e alla cura nella rappresentazione della vita delle formiche. Con una struttura narrativa che intreccia esplorazione e battaglia, Empire of the Ants guida il giocatore attraverso un’esperienza immersiva, dove ogni decisione conta e ogni missione contribuisce a rafforzare l’alleanza tra le colonie.
Viaggiare con gli occhi di una formica
In Empire of the Ants, l’esplorazione rappresenta uno degli aspetti più coinvolgenti dell’esperienza. Nei panni di una formica, il giocatore ha l’opportunità di attraversare un mondo dettagliato, in cui ogni elemento assume proporzioni epiche: dalle foglie agli steli d’erba, fino agli oggetti lasciati dall’uomo, come lattine e barattoli, che diventano veri e propri ostacoli da superare. L’esplorazione è resa ancora più immersiva dalla possibilità di scalare superfici, saltare tra i rami e attraversare specchi d’acqua che, per la protagonista, appaiono come veri e propri oceani.
Le missioni esplorative richiedono al giocatore di trovare risorse, localizzare altri membri della colonia e affrontare pericoli naturali. In questi momenti, Empire of the Ants introduce anche un elemento educativo: durante l’avventura, è possibile catalogare le diverse specie incontrate e approfondire le proprie conoscenze attraverso un’enciclopedia entomologica virtuale. Quest’aspetto aggiunge una dimensione educativa all’esplorazione, permettendo ai giocatori di immergersi nel mondo degli insetti con una prospettiva scientifica.
Tuttavia, nonostante la qualità visiva e l’atmosfera coinvolgente e come accennato poco sopra, le missioni esplorative tendono talvolta a risultare ripetitive. La struttura delle missioni non varia molto, e le azioni richieste possono diventare prevedibili, riducendo in parte la sensazione di scoperta. Inoltre, la telecamera può rappresentare una sfida: in alcune occasioni, il movimento in spazi ristretti può diventare confusionario, disorientando il giocatore, soprattutto nelle aree più intricate e soprattutto per l’inversione dei comandi, che non sempre corrisponde idealmente alla direzione che vorremmo intraprendere.
Alcune formiche leggevano Sun Tzu?
Il vero fulcro di Empire of the Ants risiede nella sua componente strategica, che combina meccaniche di gestione delle risorse e tattica in tempo reale. In quanto membro della colonia, il giocatore è chiamato a costruire e difendere il formicaio principale, raccogliendo risorse come legna e cibo per potenziare la colonia e formare un esercito di insetti. La raccolta di risorse è fondamentale per lo sviluppo delle truppe e la difesa del territorio, rendendo ogni unità creata una pedina strategica in una lotta continua per la sopravvivenza.
Le battaglie si basano su un sistema sasso-carta-forbice in cui le diverse unità di formiche hanno ruoli complementari: le guerriere sono efficaci contro le operaie nemiche, mentre queste ultime, oltre a raccogliere risorse, sono specializzate nel contrastare le formiche artigliere, capaci a loro volta di attaccare dalla distanza le guerriere. A supporto delle formiche, il giocatore può anche arruolare altre specie di insetti: scarabei e lumache, ad esempio, offrono un supporto prezioso, grazie alla loro resistenza e alla capacità di trasportare gruppi di formiche su grandi distanze.
Ogni missione strategica richiede di trovare un equilibrio tra attacco e difesa, sfruttando al meglio le truppe disponibili e tenendo conto delle risorse limitate. Come per ogni RTS che si rispetti, il giocatore può potenziare le unità del formicaio tramite tecnologie e abilità speciali, come i feromoni, che migliorano le capacità di combattimento o aumentano la velocità delle truppe. Queste abilità aggiungono un tocco di varietà e possono fare la differenza nelle situazioni più difficili, anche se la sfida rimane accessibile e le meccaniche strategiche risultano, nel complesso, piuttosto semplici.
Per chi cerca un’esperienza più competitiva, Empire of the Ants include una modalità multigiocatore online, che consente di sfidare altri giocatori in duelli uno contro uno o in battaglie a tre partecipanti. Questi scontri introducono una dinamica più complessa, in cui le abilità strategiche vengono messe alla prova contro avversari ipoteticamente più furbi, rendendo la sfida più imprevedibile e meno soggetta alla ripetitività riscontrabile nelle missioni single-player.
Anche il numero limitato di unità controllabili tende a ridurre la profondità tattica, facendo sì che le missioni strategiche perdano, a lungo andare, un po’ della loro intensità. Tuttavia, le opzioni offerte dal multiplayer ampliano le possibilità di gioco e rappresentano un’alternativa interessante per chi cerca scontri più dinamici e imprevedibili.
Sembra di essere tra loro
Uno degli elementi più impressionanti di Empire of the Ants è senza dubbio il suo comparto grafico, che porta il giocatore in un mondo fotorealistico dove ogni dettaglio è pensato per amplificare il senso di scala e immersione. Grazie alla potenza dell’Unreal Engine 5, Tower Five ha ricreato ambienti ricchi di particolari: foglie, rametti, e gocce d’acqua si trasformano in imponenti ostacoli, mentre oggetti abbandonati dall’uomo diventano monumenti in un paesaggio minuziosamente dettagliato. L’effetto visivo è sorprendente, rendendo il mondo delle formiche sia affascinante che inquietante.
Particolarmente affascinante è la gestione dinamica delle luci, che svolge un ruolo essenziale in molte missioni, specialmente quelle ambientate nel sottosuolo. Gli scenari sotterranei offrono un colpo d’occhio unico, in cui le fonti di luce naturali conferiscono alle aree una qualità visiva accattivante. La combinazione di dettagli ambientali e illuminazione rende ogni grotta e tunnel suggestivi, donando un’atmosfera quasi ipnotica che contribuisce a rendere viva l’ambientazione.
Anche il comparto audio completa perfettamente l’immersione, con musiche ben realizzate che alternano toni tranquilli nelle fasi esplorative e brani più intensi durante le battaglie. Gli effetti sonori sono curati nei minimi dettagli: dai rumori della natura agli effetti degli insetti, tutto concorre a creare un microcosmo realistico, dove ogni movimento e ogni combattimento sono arricchiti da un’accurata resa sonora.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Empire of the Ants (2024)
La combinazione tra narrazione avvincente, ambientazione fotorealistica e meccaniche strategiche intuitive riesce a trasportare il giocatore nel microcosmo di una colonia di formiche, mantenendo alta l’attenzione grazie a una cura notevole per i dettagli visivi e sonori. Nonostante alcuni difetti, come una certa ripetitività nelle missioni e qualche compromesso prestazionale, il titolo di Tower Five e Microids riesce nel suo intento: far vivere al giocatore un mondo minuscolo ma sorprendentemente complesso. Empire of the Ants è un’avventura che merita di essere esplorata, soprattutto da chi è alla ricerca di un’esperienza diversa dal solito.