Empires: Dawn of the Modern World
di
Neanche a dirlo, ogni civiltà avrà le sue unita, innovazioni e poteri (chiamati pomposamente "Progetti Segreti") particolari: tanto per citarne qualcuno i Franchi disporranno, ad esempio, delle Mongolfiere per attaccare dall'alto e della Chiamata alle Armi (potere che riduce il costo d'arruolamento dei paesani nella milizia); i Russi potranno contare sui Rivoluzionari, unità travestite da contadini capaci di farsi saltare in aria e danneggiare gli obiettivi e sulla Propaganda Comunista per ripristinare la potenza dei propri soldati. Se ricordate che in totale le civiltà sono nove, capirete come ci siano davvero tanti diversi tipi di unità e poteri.
Non manca la modalità multiplayer via Lan o Internet; per quanto riguarda quest'ultima Empires si appoggia al famigerato GameSpy. Degna di nota è l'opzione "Automatch" che permette a giocatori di pari livello (in base alle statistiche dei giocatori) di creare e avviare automaticamente partite uno contro uno: in questo modo la curva di difficoltà iniziale dovrebbe diventare meno ripida.
INSETTI FASTIDIOSI!
Gli ultimi RTS di successo hanno tutti implementato degli ottimi motori grafici tridimensionali: Empires non sfugge alla regola. I pregi sono l'ottima versatilità (è infatti possibile zoomare e ruotare la visuale completamente a nostro piacimento fino a vedere i più piccoli particolari delle unità), belle esplosioni e riflessi (l'acqua è stata realizzata molto bene), l'implementazione della fog of war e il design di alcune unità (come, ad esempio, i vascelli marini). I lati negativi sono invece l'eccessiva legnosità di alcune animazioni (guardate ad esempio come camminano i cavalieri medievali nei vari filmati) e la pesantezza del motore che, paragonandolo ad altri che garantiscono a mio parere una qualità leggermente superiore (come quello di Age Of Mythology) trovo eccessiva. Nel complesso per la grafica possiamo, però, dare un giudizio decisamente positivo. Niente che stupisca, invece, dal comparto sonoro: delle varie musiche mi è rimasta in mente soltanto quella del tema principale (epica al punto giusto); intendiamoci: non sono brutte, anzi risultano funzionali al gioco, solo che, una volta spento il computer, non le ricorderete più. Niente da evidenziare neanche per quanto riguarda gli effetti sonori: le solite frasette da RTS (sebbene il doppiaggio dei personaggi francesi sia involontariamente divertente)... Nel complesso senza infamia e senza lode. Piuttosto è necessario spendere due parole su alcuni fastidiosi bug del gioco, il principale dei quali riguarda la funzione di salvataggio: di tanto in tanto capiterà infatti che, quando andrete a salvare la situazione in corso, Empires uscirà a Windows senza memorizzare un bel niente. La cosa risulta notevolmente irritante se non salvate da molto: sarà per questo che gli autosalvataggi sono così frequenti? Ci sono poi bug minori (ma è possibile chiamarli in tal modo?) che causeranno anche questi un ritorno a Windows se cercate di saltare i filmati d'intermezzo o d'introduzione.
L'ALBA DEI NUOVI RTS?
Per quella bisognerà aspettare ancora qualche altro gioco. Chiariamolo subito: nonostante l'idea delle varie epoche, i progetti segreti, gli eroi delle campagne Empires non propone davvero nulla di nuovo che non sia stato già visto nei giochi passati (magari sotto una forma leggermente diversa, ma ugualmente già vista). Mi sto riferendo, in particolare, ai vari Age of Empires e allo stesso Empire Earth (tutti giochi in cui Rick Goodman ha messo lo zampino). E' da lodare il tentativo di legare tutte le missioni di ciascuna campagna con una trama coerente, tuttavia può considerarsi solo parzialmente riuscito: la storia offre notevoli spunti, ma la pesantezza della trattazione (davvero eccessiva la lunghezza di alcune scene animate e di alcuni dialoghi) azzoppa un po' la realizzazione tenendola a debita distanza da quello che, nel campo della trama, può essere considerato il top del settore: Warcraft III. Niente di nuovo sotto il sole, eppure quello che c'è è realizzato discretamente bene: con tutta la miriade di unità, innovazioni, progetti segreti l'incallito player di strategici troverà pane per i suoi denti, anche tenendo conto del fatto che la difficoltà è sufficiente per garantire al titolo un'ottima longevità. E' infatti questa la categoria principale di gamers a cui consiglierei il gioco: coloro che amano gli strategici con un ritmo non troppo veloce, nello stile di Age Of Empires, un'ambientazione storica e che abbiano già finito i "pezzi grossi" presenti in commercio (nella fattispecie Generals, Age of Mythology ed espansioni varie). Per tutti gli altri, soprattutto i novizi degli RTS, consiglio di rivolgersi ai titoli citati precedentemente che rappresentano, senza dubbio, un primo passo ben più appetibile.