Empires Shall Fall, il cugino dieselpunk di Advance Wars – Recensione PC
La recensione dello strategico a turni di Weird Penguin Games, come Wargroove un nuovo approccio indie alla filosofia dell’Advance Wars di Nintendo, riuscito e con carattere
Empires Shall Fall: com'è rispetto ad Advance Wars?
Per chi come il sottoscritto desiderava nuova carne al fuoco non c’è niente di meglio, e il bilanciamento adottato rende molti ingaggi avvincenti come non mai. Merito dell’assenza di elementi randomici e di “hard counter”, o meglio di rapporti di forza in bianco e nero che rendevano alcune unità completamente inutili contro altre. Intendiamoci, come sempre abbiamo truppe chiaramente studiate per fronteggiare determinate situazioni, come l’antiaerea su velivoli e fanteria, l’artiglieria sui carri, i caccia contro le unità aeree e così via, ma i parametri codificati dagli sviluppatori rendono gli scontri molto più interattivi e ragionati.
I bombardieri, ad esempio, hanno poche munizioni e possono attaccati dalle unità di terra, i tank soffrono di più il fuoco indiretto, i caccia possono attaccare (seppur in modo lieve) tutti i bersagli, le unità di fanteria a cavallo o armate di gatling forniscono soluzioni economiche a problemi logistici e difensivi, e così via. Lungi dal sottoscritto considerarsi un giocatore espertissimo (il competitivo è un mondo che non mi appartiene NdR), ma se come in passato (tranne forse in Dark Conflict) pensate di cavarvela ammassando cannoni di grosso calibro e buttandoli tutti insieme addosso all’avversario preparatevi a ricevere brutte sorprese.
Empires Shall Fall: più di una semplice copia
Ma facciamo un passo indietro: abbiamo sì fatto numerosi paragoni con Advance Wars, ma c’è chi non l’hai mai provato e ora si starà domandando di cosa diavolo stiamo parlando. Ebbene, Empires Shall Fall (come già accennato) è uno strategico a turni. Si gioca su mappe a scacchiera e vede fronteggiarsi un massimo di 4 squadre, con l’obiettivo di eliminare tutte le forze nemiche oppure di conquistare il loro quartier generale. Solo le unità di fanteria, reclutate nelle apposite caserme, possono conquistare basi e città, che forniranno crediti, nuove reclute e riparazioni, ma sono fragili, e devono essere scortate dalle unità di terra, i “Diesel”, e da quelle aeree. Carri armati, veicoli di rifornimento, elicotteri, dirigibili e molto altro, ogni componente dell’esercito ha un costo e una certa rilevanza sul campo, che può essere conquistato solo gestendo con sapienza mosse, finanze e terreno, creando così la strategia perfetta (o quasi).
In aggiunta, se concesse, ogni fazione può beneficiare delle abilità del suo ufficiale comandante (o UC per gli amici), in grado di rinforzare le truppe con apposite skill, caricate seminando distruzione, e inoltre di una quantità circoscritta di punti con cui potenziare le unità che si preferiscono (una delle novità del titolo), come garantire ai meccanizzati di muovere subito dopo essere scesi dai trasporti, o conferire all’artiglieria una casella di raggio d’attacco extra, e così via.
Abbiamo già elogiato il lavoro svolto da Weird Penguin Games, e ci teniamo a ribadirlo: la formula di gioco funziona e diverte. Tuttavia, dobbiamo lamentare una certa carenza di varietà e contenuti al momento. Non sappiamo se gli sviluppatori hanno intenzione di espandere la loro creatura in futuri aggiornamenti, ma abbiamo l’impressione che solo due fazioni siano poche, specie quando non c’è nulla a distinguere i vari UC, che attingono tutti dallo stesso bacino di abilità (quindi, a conti fatti, abbiamo solo due potenziali schieramenti tra cui scegliere). Abbiamo notato inoltre una certa penuria di mappe per la modalità Skirmish, soprattutto quelle dedicate a 3 e 4 giocatori.
Quanto alla campagna, il design dei vari livelli è intrigante e offre numerosi spunti tattici; meno interessanti trama e personaggi, ridotti a poco più di un pretesto (non che ci aspettassimo miracoli). L’IA è discretamente competente, però commette spesso errori grossolani che non la rendono esattamente un avversario degno di nota. L’assenza dell’online, anche asincrono, in tal senso tarpa non poco le ali a Empires Shall Fall. Peccato.
Pulita e funzionale l’interfaccia, con sprite generosi e facilmente riconoscibili, molto dettagliati, e informazioni utili sempre a colpo d’occhio. D’accompagnamento la colonna sonora, minuta a livello di scaletta e non esattamente memorabile, ma svolge dignitosamente il suo lavoro. Curiosamente, in modalità finestra l’audio si distorce a più riprese, e già che ci siamo non farebbero male più opzioni grafiche, almeno per regolare la risoluzione dello schermo.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Empires Shall Fall
Una piacevole alternativa al classico Advance Wars, un discreto “clone”, eccellente nel gameplay ma un po’ povero a livello di contenuti. Ottima l’interfaccia di gioco, acerbi i menù. Eccellente la presentazione di mappe e unità, meno per quanto riguarda character design e trama in generale. Forse non sarà lo strategico che ricorderemo negli anni a venire, ma ha stile, intrattiene e regala ai fan del genere un’ottima scusa per trascorrere le prossime 2-3 dozzine di ore a spremersi le meningi, da soli o in compagnia (sullo stesso divano). Consigliato.