Enclave

di Alessandro 'Alenet' Cossu
Avremo a disposizione due campagne di gioco, quella della Luce e quella delle Tenebre, ciascuna con un party di sei personaggi tra cui scegliere in base alle loro abilità uniche. Per conoscere meglio i personaggi, l'apposito box che trovate qui (link) vi spiegherà in modo più dettagliato ogni aspetto dei carachters disponibili.
Nella Campagna della Luce, saremo chiamati ad impedire a Mordessa di riuscire di nuovo ad impossessarsi del libro delle anime ed evocare Vatar, attraverso la bellezza di quattordici livelli lunghi e affascinanti, ognuno dei quali potrà essere giocato e rigiocato con ciascuno dei personaggi disponibili. Quello che invece non sarà possibile fare è...salvare. Infatti alla Starbreeze hanno pensato di inserire solo dei checkpoint all'interno del gioco, (per la verità, sono uno, massimo due per sezione, in base alla lunghezza del livello)che comunque perdono di validità nel momento in cui smettiamo di giocare: questo significa che, se perdiamo la vita dopo aver "checkpointato", ripartiremo da li, ma se abbandoniamo il gioco per qualsiasi motivo, anche dopo aver superato il "punto di salvataggio", saremo costretti a ripetere per intero il livello.

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Passando per ridenti villaggi infestati dagli orchi, attraverso castelli maledetti e città fortificate, fino all'Inferno stesso, la Campagna della Luce, con i suoi quattordici livelli, è leggermente più lunga di quella delle Tenebre e ci porterà all'inevitabile "EndGame", contro Mordessa...e forse un altro avversario ben più letale, ma preferisco non anticiparvi nulla. La campagna delle Tenebre vede invece undici livelli di gioco (come è facile supporre, anche in questa modalità non è possibile salvare), e potremo parteciparvi da protagonisti solo dopo aver completato interamente la Campagna della Luce. In questo caso, la storia cambia radicalmente, sfociando in un finale che lascia l'amaro in bocca, ma del quale, ancora una volta, preferisco non rivelare nulla.

Graficamente, Enclave, si attesta ad altissimi livelli. Certamente, i programmatori hanno fatto un grandissimo lavoro soprattutto per quello che riguarda le ambientazioni esterne, davvero mozzafiato. La foto alla cascata che trovate qui intorno è solo vagamente esplicativa...Anche i personaggi, sia i protagonisti che gli avversari, pur non disponendo di un numero altissimo di poligoni risultano credibili e ben realizzati, anche se, forse, le texture che li ricoprono sono state realizzate con un pizzico di sollecitudine. Anche la varietà di avversari può lasciare un po' a desiderare, ma la loro fluidità di movimenti, uniti ad una Stupidità Artificiale di livello decisamente alto ne fanno una vera gioia per gli occhi. Pur essendo stato implementato un ottimo sistema di rag-doll (bambola di pezza, ovvero i personaggi appaiono "snodabili" in più punti, come se simulassero le nostre articolazioni), il sistema di calcolo dei danni non fa assolutamente gridare al miracolo: a differenza di quanto accadeva in Rune, o meglio nel bellissimo e mai sufficientemente apprezzato Severance, dove un colpo assestato ad arte poteva staccare un arto al nostro nemico o addirittura decapitarlo, in Enclave, ovunque colpiamo, vedremo solo un imbarazzante spruzzo di rosso uscire sempre dallo stesso punto del nostro nemico.

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