End Game
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Dal punto di vista grafico "End Game", che in sé unisce il sistema di gioco alla "Time Crisis" con le vaste ambientazioni tipiche della serie "Virtua Cop" di SEGA, presenta luci ed ombre. Grazie ad un engine grafico in grado di sostenere situazioni anche assai caotiche senza subire il minimo rallentamento (cosa tra l'altro affatto comune, visto l'elevato numero di poligoni in movimento) e a delle texture molto ricche, la grafica si dimostra assai realistica.
Ottimi gli effetti luce e le animazioni dei nemici, in grado di assumere diverse pose e dotati di un'intelligenza artificiale assai spiccata (come dimostra ad esempio la loro capacità di tuffarsi letteralmente dietro il primo riparo possibile), ma soprattutto straordinaria la completa interattività delle ambientazioni: ogni proiettile sparato sia da voi che dai vostri nemici potrà scalfire o distruggere qualunque cosa, quindi potrete dare libero sfogo alla vostra mania distruttiva colpendo tutto quello che vorrete (tenendo presente che tutto ciò che colpirete reagirà in maniera diversa ai colpi ricevuti: potrebbe quindi capitarvi di distruggere sedie e vetrate oppure di eliminare un avversario di rimbalzo sparando contro il muro).
Di negativo invece va segnalata la modesta fattura dei frequenti filmati disseminati lungo il gioco per chiarire lo story-line della vicenda, fatto tra l'altro inatteso viste le eccellenti proprietà del motore grafico del gioco stesso.
La giocabilità rappresenta una delle note più dolenti di "End Game": pur avendo un sistema di gioco assai collaudato e simile a quello del famoso "Time Crisis" di Namco, infatti, esso pecca di evidenti limiti di velocità che ne condizionano decisamente la resa complessiva. Questo lo si può già notare dai frequenti filmati che fanno da filo conduttore a tutta la vicenda: pur se esplicativi essi appaiono davvero troppo frequenti, e hanno inoltre dei caricamenti talmente lenti da spezzare in modo fastidioso l'azione di gioco.
Manca inoltre la possibilità di salvare una partita appena conclusa e di poterla così proseguire successivamente, elemento che da un lato incrementa indubbiamente l'aspetto longevità ma dall'altro mina enormemente il grado di piacevolezza complessiva del gioco per l'obbligo di dover ogni volta ricominciare tutto dal principio; mancano altresì le opzioni di settaggio difficoltà e di settaggio controller: la prima sarebbe stata molto utile visto che il grado di difficoltà scelto dalla casa madre appare spesso poco bilanciato, con eccessiva semplicità di molte aree di gioco, mentre la seconda sarebbe stata addirittura fondamentale visto l'uso della Neg-Con .
Di negativo ancora vanno segnalate l'eccessiva brevità della modalità 'End Game' (anche se, fortunatamente, la presenza della modalità 'Mighty Joe Jupiter' evita l'abbandono precoce del gioco) ed il livello di difficoltà troppo basso; quest'ultimo appare tra l'altro minato dalle segnalazioni che riceverete quando starete per essere colpiti, le quali vi daranno la possibilità di evitare i nemici più pericolosi tralasciando invece gli altri. Non proprio azzeccata inoltre la scelta della modalità multiplayer in cooperative match, mal gestita dal punto di vista del game play in virtù della presenza del solito personaggio principale che altro non farà che usare due pistole, lasciando tutto il resto praticamente inalterato evidenziando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che End Game manca di tutti quei particolari che generalmente differenziano un buon gioco da un capolavoro.