Endless Ocean Luminous, un oceano con la profondità di una pozzanghera – Recensione Switch

La recensione dell’avventura subacquea di Arika, una cocente delusione per i fan della serie e un prodotto che fatica a stare a galla da solo

di Jacopo Retrosi

Sono trascorsi quasi 15 anni dal debutto su Wii di Endless Ocean 2: Avventura negli Abissi. Da grande appassionato del franchise, potete immaginare la gioia del sottoscritto quando il nome di Endless Ocean è saltato fuori a sorpresa durante uno degli ultimi Nintendo Direct. Fast-forward di alcuni mesi, Endless Ocean Luminous esce nei negozi per la console ibrida Nintendo, lo acquisto, cercando di ignorare le prime “tiepide” recensioni, a voler usare un eufemismo, lo avvio, e bastano veramente pochi minuti per rendermi conto che per una volta tanto le opinioni negative del web avevano un fondo di verità. Ma andiamo con ordine.

Endless Ocean Luminous: perdersi in mare aperto

Endless Ocean Luminous abbandona la struttura a livelli e narrativa dei primi capitoli in favore di ampie mappe open world in cui darsi alla libera esplorazione, con il cavillo di poterlo fare in compagnia di altri 29 giocatori. Ne derivano sessioni esplorative di gruppo in cui condividere le scoperte, comunicare tramite adesivi ed emote ed in linea generale collaborare allo scandaglio del fondale alla ricerca di tutti i pesci presenti e dei tesori sotterrati. 

L’idea è di sicuro interessante e anche se non c’è reale interazione tra i giocatori, sapere di essere in compagnia aiuta a darsi la spinta per passare al setaccio ogni angolo di costa, grotta sommersa o abisso che dir si voglia, consci che anche gli altri giocatori sono al lavoro come noi (si spera). L’unico neo è che questa attività ha come tempo limite un’ora, più che sufficiente per vedere tutto, sia chiaro, ma in caso si preferisca fare le cose con calma e per conto proprio si può sempre partire all’esplorazione da soli e avere a disposizione tutto il tempo di questo mondo, con la possibilità poi di interrompere in qualunque momento e riprendere in seguito.

Un’idea carina, magari non perfetta, ma che può portare via alcune ore di relax, date le atmosfere serene e i ritmi pacifici. E il resto? Non c’è un resto. Endless Ocean Luminous finisce qui. 50 sacchi per una modalità multigiocatore discutibilmente valida che si spegne piuttosto in fretta e una modalità in singolo monca. C’è in realtà una storia da seguire, ma si tratta di brevi filmati parzialmente interattivi con una narrazione senza senso e una progressione da app mobile, che chiede al giocatore ogni volta di scansionare un numero crescente di specie ittiche per accedere al capitolo successivo. Non sarebbe un problema, è lo scopo del gioco dopotutto, se solo fin da subito non chiedesse migliaia di scansioni e i banchi più popolosi siano al più nell’ordine delle decine. 

Endless Ocean Luminous: poco più di un acquario interattivo

Alla base Endless Ocean Luminous non è neanche così male. Il titolo comprende qualcosa come quasi 600 animali, tra pesci dacqua dolce e salata, pesci comuni, pesci tropicali, pesci abissali, squali, tartarughe, crostacei, cetacei, persino mutazioni genetiche e specie mai viste prima create appositamente per l’occasione, le CMS. Ogni creatura poi è accompagnata da una breve descrizione, con dettagli anche molto interessanti per chi ama la fauna marina, ma essendo disposta in modo randomico sulla mappa e non in livelli creati ad hoc, l’impressione è più quello di essere in una sorta di showroom, dove i pesci nuotano sì liberi ma in una teca di vetro, isolati dagli altri e dal giocatore.

Non c’è alcun tipo di interazione tra gli animali e i sub, ma neanche tra di loro o con l’ambiente, e senza neanche uno straccio di contesto: erbivori nuotano vicino a carnivori come se nulla fosse, pesci soliti nascondersi si muovono alla luce del giorno, gli squali non cercano di azzannarci, nemmeno l’inquietante Thanatos (descritto come una sorta di calamità naturale, ma qui è più mansueto di un pesce rosso), specie diurne si muovono nel buio e viceversa, pesci artici bazzicano vicino ai coralli, i banchi di pesci non reagiscono alla nostra presenza, ci sono persino dei fossili viventi, e altro che ora non mi sovviene. Non funziona ed è brutto a vedersi. 

Sulla stessa scia, anche l’attrezzatura del giocatore è ristretta al minimo indispensabile e non presenta alcun tipo di equipaggiamento o potenziamento con cui espandere il proprio repertorio. È tutto a portata di mano, a partire dalla quantità di ossigeno, illimitata. Sì, possiamo investire i crediti accumulati in colorazioni alternative per maschera, tuta e bombola, adesivi ed emoticon, ma avremmo preferito più sostanza.

Peccato, perché graficamente la resa dell’acqua e degli animali non è affatto male, con modelli dettagliati e un’ottima effettistica, con il silenzio dei flutti occasionalmente interrotto da soavi melodie. Il frame rate poi è stabile e online non abbiamo notato lag o caricamenti di sorta, anche giocando con utenti dal Giappone. Diciamo però che l’assenza di un vero level design di fa sentire durante l’esplorazione, visto che gran parte del fondale è una sconfinata distesa di sabbia o rocce (nel caso degli abissi), intervallato da sporadiche barriere coralline e promontori che si ergono fino alla superficie. Qualche grotta e foresta di alghe, ma sono veramente uno sputo nell’oceano rispetto al restante, mesto piattume. Serve varietà, serve carattere, servono biomi ben definiti, e in questo Endless Ocean Luminous fallisce miseramente.