Enslaved
di
Sempre più in alto
Monkey però é anche un ottimo arrampicatore e mostra una agilità degna di una scimmia, riuscendo a sfruttare appigli che risulterebbero impossibili o inarrivabili per qualsiasi altro essere umano. Si sviluppa così il leit motiv del gameplay, basato sulla combinazione tra le capacità fisiche si Moneky e le abilità di Trip. La ragazza si rivela discretamente utile, potendo distrarre il nemico o indicarci i vari punti deboli dei robot, senza scordare la possibilità di ricevere dettagliate mappature delle zone in modo da evitare mine e altri pericoli, grazie all'uso di alcune libellule robotiche in grado di passare inosservate ai metallici nemici. A dire la verità però, l'azione generale non mostra molta adrenalina, basandosi più che altro su movimenti e situazioni fisse. In ogni livello é sempre ben chiaro quello che si deve fare al punto che, quando dovremo scalare una costruzione o una parete rocciosa, vedremo persino brillare gli appigli da utilizzare, in modo da non avere alcun margine d'errore.
Impossibile anche cadere, motivo per cui il lato “platform” del gioco rimane bello da vedere ma abbastanza sterile per quel che riguarda il divertimento, utile però a spezzare il ritmo tra un combattimento e l'altro. Limitata anche la fase esplorativa, che ci offre semplicemente qualche breve digressione dalla strada principale, giusto per raggiungere bonus particolari (di cui non vogliamo svelarvi nulla) e globi d'energia, importantissimi per permettere a Trip di migliorare il nostro equipaggiamento grazie alle sue capacità tecnico-informatiche. Insomma, l'esperienza risulta abbastanza lineare e, come detto in precedenza, anche il combat system si adegua al trend.
Il vero traino di Enslaved pare essere la trama, capace di interessare e prendere più di una svolta inattesa. Il particolare rapporto che si crea tra i due personaggi pone il giocatore in una situazione delle forti connotazioni empatiche, portandolo a immedesimarsi in Monkey e a porsi verso Trip da vari punti vista. Amica da aiutare? Aguzzina pronta unicamente a sfruttarci? Il turbine di emozioni prosegue con l'avanzamento dell'avventura, confermando i Ninja Theory come ottimi story teller. Molti poi non faranno fatica a notare che il team ha voluto prendere spunto dalla famosissima leggenda di Sun Wukong (Son Goku in Giappone), lo Scimmiotto di Pietra cinese che é stato fonte d'ispirazione di decine di opere come Dragon Ball o Saiyuki. Basta uno sguardo per notare le movenze scimmiesche di Monkey, il suo bastone magico, una fascia che pare una coda e Nuvola, chiare prove dell'omaggio degli sviluppatori all'antico racconto.
Trascinati nel futuro
Si, Enslaved é un gioco lineare, dove difficilmente vi arenerete in qualche sezione (parlando sempre del livello di difficoltà “normale”) e la scelta di guidare salti e arrampicate elimina di fatto la necessità di essere precisi nei propri movimenti, ma tutto sembra rientrare nelle intenzioni degli sviluppatori di dare vita ad una narrazione che é perno di tutto. Si corre, si combatte, ci si arrampica, sempre però con chiaro in mente il tratto di trama in cui ci si sta muovendo, spinti a cercare il proprio obiettivo per scoprire come proseguono i fatti. Se nei primi capitoli qualcosa potrebbe anche sembrarvi un poco dispersivo, con l'andare avanti dei fatti tutto sarà maggiormente serrato, complici alcuni colpi di scena che, naturalmente, non staremo qui a svelarvi, ma si segnalano come degni di nota. Anzi, a dirla tutta sono proprio le ultime fasi di Enslaved a sparare le migliori cartucce, motivo per cui si consiglia all'utenza di tirare dritto verso l'epilogo di questa favola moderna e poi, in un secondo tempo, rigiocare i vari capitoli per sbloccare tutti i bonus.
D'altro canto lo sforzo produttivo ha dalla sua nomi di prim'ordine: la storia arriva direttamente dalla penna di Alex Garland, conosciuto ai più per diversi romanzi (“Coma” e “The Beach”) e la sceneggiatura di “28 Giorni Dopo”, horror cult di fama mondiale. Rimaniamo sempre nel mondo del cinema e passiamo ad Andy Serkis, imprescindibile anima di Gollum del “Signore degli Anelli”, già al lavoro con i Ninja Theory per Heavenly Sword. Questa volta il talentuoso Andy non ha semplicemente prestato il proprio corpo per il motion capture e la voce per il doppiaggio (in favore di Monkey) ma si é anche seduto alla poltrona della direzione artistica per infondere nel gioco la sua esperienza nel mondo del grande schermo. Il tratto cinematografico si fa sentire e si gode pienamente, grazie anche ad una nuova ottima prova degli sviluppatori che dimostrano di essere sempre capaci di rendere al meglio le espressioni facciali e le animazioni. Ambientazioni poi estremamente ispirate, figlie della matita di Alessandro Taini, illustratore italiano (genovese, per la precisione) di enorme talento. Tutto gira senza particolari intoppi, tra una scalata e i feroci assalti dei nemici meccanici.
Poteva rimanere fuori da questo affresco il lato musicale del tutto? Fatto salvo un doppiaggio italiano di valore, capace di tenere testa a diversi film, spicca anche qui un nome celebre, cioé quello di Nitin Sawhney, compositore dalle radici anglo-asiatiche, capace di portare nelle sue musiche un sofisticato mix delle due culture. D'altro canto stiamo parlando di un musicista dal curriculum fittissimo e reduce da molteplici collaborazioni. Un nome per tutte? Paul McCartney, e questo dovrebbe già avervi fatto capire la caratura del personaggio di cui stiamo parlando. Unite il tutto, shekerate a dovere e avrete davanti a voi i motivi per accompagnare Monkey e Trip nel loro viaggio. Un'avventura da vivere, ricordandoci di tenere in debita considerazione i Ninja Theory e guardare con interesse i loro futuri lavori... ma ora non rimane che avventurarci in questo futuro tanto pericoloso quanto affascinante...
Monkey però é anche un ottimo arrampicatore e mostra una agilità degna di una scimmia, riuscendo a sfruttare appigli che risulterebbero impossibili o inarrivabili per qualsiasi altro essere umano. Si sviluppa così il leit motiv del gameplay, basato sulla combinazione tra le capacità fisiche si Moneky e le abilità di Trip. La ragazza si rivela discretamente utile, potendo distrarre il nemico o indicarci i vari punti deboli dei robot, senza scordare la possibilità di ricevere dettagliate mappature delle zone in modo da evitare mine e altri pericoli, grazie all'uso di alcune libellule robotiche in grado di passare inosservate ai metallici nemici. A dire la verità però, l'azione generale non mostra molta adrenalina, basandosi più che altro su movimenti e situazioni fisse. In ogni livello é sempre ben chiaro quello che si deve fare al punto che, quando dovremo scalare una costruzione o una parete rocciosa, vedremo persino brillare gli appigli da utilizzare, in modo da non avere alcun margine d'errore.
Impossibile anche cadere, motivo per cui il lato “platform” del gioco rimane bello da vedere ma abbastanza sterile per quel che riguarda il divertimento, utile però a spezzare il ritmo tra un combattimento e l'altro. Limitata anche la fase esplorativa, che ci offre semplicemente qualche breve digressione dalla strada principale, giusto per raggiungere bonus particolari (di cui non vogliamo svelarvi nulla) e globi d'energia, importantissimi per permettere a Trip di migliorare il nostro equipaggiamento grazie alle sue capacità tecnico-informatiche. Insomma, l'esperienza risulta abbastanza lineare e, come detto in precedenza, anche il combat system si adegua al trend.
Il vero traino di Enslaved pare essere la trama, capace di interessare e prendere più di una svolta inattesa. Il particolare rapporto che si crea tra i due personaggi pone il giocatore in una situazione delle forti connotazioni empatiche, portandolo a immedesimarsi in Monkey e a porsi verso Trip da vari punti vista. Amica da aiutare? Aguzzina pronta unicamente a sfruttarci? Il turbine di emozioni prosegue con l'avanzamento dell'avventura, confermando i Ninja Theory come ottimi story teller. Molti poi non faranno fatica a notare che il team ha voluto prendere spunto dalla famosissima leggenda di Sun Wukong (Son Goku in Giappone), lo Scimmiotto di Pietra cinese che é stato fonte d'ispirazione di decine di opere come Dragon Ball o Saiyuki. Basta uno sguardo per notare le movenze scimmiesche di Monkey, il suo bastone magico, una fascia che pare una coda e Nuvola, chiare prove dell'omaggio degli sviluppatori all'antico racconto.
Trascinati nel futuro
Si, Enslaved é un gioco lineare, dove difficilmente vi arenerete in qualche sezione (parlando sempre del livello di difficoltà “normale”) e la scelta di guidare salti e arrampicate elimina di fatto la necessità di essere precisi nei propri movimenti, ma tutto sembra rientrare nelle intenzioni degli sviluppatori di dare vita ad una narrazione che é perno di tutto. Si corre, si combatte, ci si arrampica, sempre però con chiaro in mente il tratto di trama in cui ci si sta muovendo, spinti a cercare il proprio obiettivo per scoprire come proseguono i fatti. Se nei primi capitoli qualcosa potrebbe anche sembrarvi un poco dispersivo, con l'andare avanti dei fatti tutto sarà maggiormente serrato, complici alcuni colpi di scena che, naturalmente, non staremo qui a svelarvi, ma si segnalano come degni di nota. Anzi, a dirla tutta sono proprio le ultime fasi di Enslaved a sparare le migliori cartucce, motivo per cui si consiglia all'utenza di tirare dritto verso l'epilogo di questa favola moderna e poi, in un secondo tempo, rigiocare i vari capitoli per sbloccare tutti i bonus.
D'altro canto lo sforzo produttivo ha dalla sua nomi di prim'ordine: la storia arriva direttamente dalla penna di Alex Garland, conosciuto ai più per diversi romanzi (“Coma” e “The Beach”) e la sceneggiatura di “28 Giorni Dopo”, horror cult di fama mondiale. Rimaniamo sempre nel mondo del cinema e passiamo ad Andy Serkis, imprescindibile anima di Gollum del “Signore degli Anelli”, già al lavoro con i Ninja Theory per Heavenly Sword. Questa volta il talentuoso Andy non ha semplicemente prestato il proprio corpo per il motion capture e la voce per il doppiaggio (in favore di Monkey) ma si é anche seduto alla poltrona della direzione artistica per infondere nel gioco la sua esperienza nel mondo del grande schermo. Il tratto cinematografico si fa sentire e si gode pienamente, grazie anche ad una nuova ottima prova degli sviluppatori che dimostrano di essere sempre capaci di rendere al meglio le espressioni facciali e le animazioni. Ambientazioni poi estremamente ispirate, figlie della matita di Alessandro Taini, illustratore italiano (genovese, per la precisione) di enorme talento. Tutto gira senza particolari intoppi, tra una scalata e i feroci assalti dei nemici meccanici.
Poteva rimanere fuori da questo affresco il lato musicale del tutto? Fatto salvo un doppiaggio italiano di valore, capace di tenere testa a diversi film, spicca anche qui un nome celebre, cioé quello di Nitin Sawhney, compositore dalle radici anglo-asiatiche, capace di portare nelle sue musiche un sofisticato mix delle due culture. D'altro canto stiamo parlando di un musicista dal curriculum fittissimo e reduce da molteplici collaborazioni. Un nome per tutte? Paul McCartney, e questo dovrebbe già avervi fatto capire la caratura del personaggio di cui stiamo parlando. Unite il tutto, shekerate a dovere e avrete davanti a voi i motivi per accompagnare Monkey e Trip nel loro viaggio. Un'avventura da vivere, ricordandoci di tenere in debita considerazione i Ninja Theory e guardare con interesse i loro futuri lavori... ma ora non rimane che avventurarci in questo futuro tanto pericoloso quanto affascinante...