eRacer

di Redazione Gamesurf
Ma nel sito internet di eRacer si cela la chiave di volta dell'intero gioco: diamo un'occhiata ai punteggi fatti registrare dai giocatori online e sbarriamo gli occhi. C'é gente che ha corso per centinaia di gare, tutte rigorosamente in multiplayer e il gioco é in distribuzione solo da poche settimane! Il miracolo é avvenuto. Basta una connessione ad internet decente (ADSL, magari) che permetta di avere un ping accettabile sul server nazionale (ce n'é già uno italiano, a chi interessasse) ed il gioco é fatto. La sfida con l'avversario umano ravviva gli animi degli ormai stanchi piloti virtuali; stanchi di intelligenze artificiali sempre promesse e mai mantenute, stanchi di avversari che non parlano mai, stanchi di uscire alla seconda curva e non poter mandare a quel paese il matto che ti ha buttato fuori, stanchi di non poter esultare dopo la vittoria sapendo che davanti agli altri monitor monta il desiderio di rivincita (epica a parte, chi gioca a Quake III contro i bot sa benissimo che giocare online é tutta un'altra esperienza). E adesso il nostro arduo compito é parlarvi di questo gioco come se fosse "anche" un gioco single player, ben sapendo che l'enfasi posta dagli sviluppatori sull'opzione multiplayer non fa che accentuare la sensazione di trovarsi davanti ad un gioco decisamente orientato ad internet. Ma del resto, se c'é qualcuno che si diverte a Quake III contro i bot..

COME TI SPOMPO IL G-FORCE
Su filmato di presentazione, menu e interfaccia c'é poco da dire... é tutto in linea con un certo stile futuristico che non guasta mai, anche se di futuristico nel gioco non c'é niente. Passiamo alla grafica, che sfrutta massicciamente l'accelerazione hardware delle moderne schede video, decisamente nitida e piacevole nonché sufficientemente fluida da rendere al meglio la sensazione di velocità. Nulla di rivoluzionario ovviamente ma, come si suol dire, al passo coi tempi. La quantità di poligoni in ballo é sufficiente a modellare le vetture in modo credibile e a deformarne realisticamente la carrozzeria nel caso di incidenti e urti accidentali. Lo stesso si può dire dei tracciati, ricchissimi di oggetti e strutture a bordo pista e soprattutto texturizzati con gusto e uso sapiente della palette cromatica a 32 bit. L'effetto forse più spiacevole graficamente é il classico "lucido" sulla vettura che é una specie di enviromental mapping della serie "vorrei ma non posso". Le macchine sembrano uscite da una friggitrice e con le carrozzerie incidentate é ancora peggio. Cotrariamente a quanto ci aspettassimo il lens flaring non é invece così invadente e si rivela invece brillantemente sostituito da un effetto quasi di abbagliamento, col sole che sbuca all'improvviso quando usciamo da una zona d'ombra e per un attimo quasi la vista diviene impossibile. Sulle superfici che invece dovrebebro essere bagnate (le pozzanghere, quando piove, più ovviamente fiumi e laghetti vari) é applicato un effetto di riflessione totale dell'ambiente circostante (ricordate il pavimento specchiato nel primo livello di Unreal?) molto carino a vedersi