Europa Universalis

di Redazione Gamesurf
NIENTE AL CASO
Sono ancora molti gli aspetti che vengono presi in considerazione in Europa Universalis, come le relazioni diplomatiche (che vi permetteranno anche di annettere interi stati senza dover muovere una sola truppa) o i problemi derivanti dalle nuove religioni. E' lodevole il lavoro compiuto dai ragazzi di Paradox che sono riusciti sia a semplificare senza esagerazioni fenomeni complessi come quelli economici, sia a considerare fattori come il logoramento pur senza appesantire troppo la struttura del gioco

La grafica, seppur limitata alla rappresentazione delle varie città e della mappa mondiale, é comunque buona: nessun fronzolo, un'impostazione pulita e alcuni piccoli dettagli (le città cambieranno stile con l'aumentare dei loro abitanti e secondo la loro disposizione geografica) che fanno sempre piacere. Il sonoro invece non fa gridare di certo al miracolo: sono pochi gli effetti relativi alle battaglie e a parte qualche squillo di campanelli, gli unici suoni che sentirete saranno quelli delle musiche, curate ma non molto varie. D'altra parte non sono questi i punti di forza di Europa Universalis, gioco che riesce nell'obiettivo di coinvolgere il giocatore nella titanica impresa che il suo stato dovrà affrontare nel corso degli anni. Discorso a parte per la longevità: oltre al numero già alto di scenari (si segnala la presenza nella versione italiana delle inedite "Campagne d'Italia"), la disponibilità in linea di nuove ambientazioni non fa altro che aumentare la durata di questo titolo, già ottima di per sé. Certamente non é un gioco perfetto sia a causa di alcuni bug sparsi in giro, sia perché a fronte di una buona cura di alcuni aspetti come quelli economici ci si scontra poi con una gestione delle alleanze non proprio eccelsa (sono solo di stampo militare e si riducono a "società di mutuo soccorso", mentre sarebbe stato interessante, per esempio, poter almeno chiedere a un alleato di indire un blocco commerciale nei confronti di qualche nazione nemica). Ciò comunque non inficia le qualità di un titolo veramente interessante e capace di far passare molte ore piacevoli mentre si tenta in tutti i modi di approfittare dei conflitti e delle divisioni che caratterizzarono l'Europa del diciassettesimo secolo.