Everblue 2
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Gli sfondi appaiono ben definiti e studiati, con prospettive tali da dare al giocatore la totale visione del panorama circostante, come in una precisa, quanto statica fotografia.
Il puntatore risulta un po' piccolo ed in alcuni casi si confonde con lo sfondo per colpa del suo colore.
Riguardo alle parti tridimensionali, si può affermare che riempiono lo schermo, dato che la visuale nella parte d'esplorazione sottomarina è in prima persona; purtroppo, questa modalità mette in evidenza alcuni difetti non da poco.
In primo luogo, da uno sguardo iniziale, si nota la totale assenza di movimento della flora marina, e non vi è alcun cambiamento neanche al nostro passaggio: questa dimenticanza, non da poco per un gioco del genere, toglie molto di quel realismo che i programmatori hanno cercato di rendere, se avete l'occhio abbastanza attento da notarlo.
A dispetto della quasi totale assenza d'interazione con gli sfondi, si nota una cura dei diversi particolari delle specie che compongono il variopinto ambiente: le sfumature dei colori dei vari coralli, la loro forma e posizione sono solo un esempio di quest'aspetto.
La fauna che col suo movimento da vita al fondale, è varia e realistica: si possono vedere sia piccoli branchi di pesci che si muovono l'uno seguendo l'altro, sia singoli esploratori branchiati che orbitano intorno ai coralli alla ricerca di cibo.
L'unico appunto negativo sugli abitanti sottomarini è la totale assenza delle loro ombre in qualsiasi situazione; identico discorso per ciò che concerne l'assenza di variazione di luminosità, una volta che si procede nell'esplorazione del fondale.
Le musiche giocano il ruolo d'accompagnatrici del giocatore nei suoi spostamenti sulla terra ferma, con temi chiaramente ispirati alle atmosfere caraibiche, ma leggermente ripetitivi a lungo andare: alcuni possono addirittura diventare noiosi.
I rumori sottomarini sono convincenti e realistici: infatti, si presentano ovattati proprio come se ci si trovasse sott'acqua.
La totale assenza di sequenze frenetiche permette di controllare facilmente tutti i movimenti: quelli sottomarini avvengono in soggettiva e con l'ausilio di entrambe le leve analogiche, ma i principianti di tali sistemi possono farci la mano con calma, senza rischiare di perdere il controllo.
I comandi sono disposti in modo ottimale sul pad; per contro, c'è da dire che il Dualshock 2 sarebbe potuto essere sfruttato in modo più estensivo, consentendo esplorazioni in tutte e tre le dimensioni spaziali, infatti, i movimenti subacquei sono possibili solo in piano, non in altezza.
Per finire, il recupero dei reperti è totalmente automatico.
Il gioco si presenta complesso e ampio: l'esplorazione sottomarina, ed il relativo recupero dei reperti, sembra non avere fine, visto che è anche l'unico modo di guadagnare quei crediti necessari all'acquisto delle attrezzature utili ad ampliare il raggio delle ricerche.
La parte sulla terra ferma, invece, attira l'interesse del giocatore sia con gli svariati interlocutori, sia con le molteplici risposte possibili fornite dagli stessi.
Purtroppo, le parti da giocare sulla terra ferma perdono rapidamente mordente, a causa della scarsa interattività presentata.
Ci troviamo di fronte ad un prodotto difficilmente classificabile.
Le sue evidenti meccaniche da RPG vecchia scuola sono state sfruttate solo sotto alcuni punti di vista, come le lunghe sequenze di dialoghi ed altri approcci precedentemente citati.
Le parti esplorative sono al tempo stesso intriganti e deludenti, per via della grafica e delle scarse possibilità di gioco.
L'ambientazione è intrigante e pittoresca, un buon supporto per una storia che, di evento in evento, promette interessanti svolte.
Tirando le somme, Everblue 2 è un gioco che presenta in sé numerose sfaccettature e diversi generi di gioco: a monte di tutto ciò, purtroppo non è stato fatto abbastanza perché tutti questi eterogenei elementi venissero amalgamati a dovere.