Everquest 2

di Federico 'Chron' Bavastro
COMANDI E CONTROLLI
L'interfaccia grafica di EQ2 può apparire complessa di primo acchito, ma si dimostra versatile e capace di ricompensare il necessario apprendimento per saperla utilizzare con un duplice pregio: la completezza e l'immediatezza. Lo schermo viene suddiviso in stile cinematografico, lasciando le due barre nere orizzontali nel ruolo di spazio adibito ai comandi; nella barra inferiore è collocato il bottone per attivare il menu di gestione della partita, affiancato dal termometro che misura l'esperienza accumulata, e dalle icone per attivare subito determinate azioni. Gli spazi vuoti in questa batteria di hot-keys possono essere riempiti codificando "macros" che corrispondono a stringhe per azionare comandi sofisticati. Nella fascia superiore invece sono collocati l'indicatore della forza magica e l'obiettivo (quest) attualmente assegnato al personaggio. Vicino alla bussola, essenziale per orientarsi nelle vaste radure che fanno da scenario agli stadi più evoluti di EQ2, è posizionata l'icona della gilda di appartenenza, con relativa indicazione dello stato dei suoi componenti. Questa semplice cronaca della schermata tipica di EQ2 ne dimostra visivamente la praticità, per cui il sistema di "navigazione" è già predisposto e funzionante tanto ad un livello iniziale quanto ad uno professionale.
Sebbene sia caldamente consigliabile sviluppare una buona integrazione tastiera-mouse, EQ2 presenta un sistema di controllo che si lascia manovrare anche prediligendo solo uno dei due mezzi di input, spesso però caricando il mouse del pesante fardello di gestire le inquadrature e guidare l'azione, due momenti che, quando coincidono, rischiano di sovraccaricare il mouse richiedendo buone dosi di sangue freddo per portare a termine l'azione. Con la disponibilità di una inquadratura in soggettiva e di una in terza persona, la visuale tende comunque sempre a rispondere in maniera efficace. Purtroppo lo stesso non vale per i movimenti del protagonista, regolati fondamentalmente con la tradizionale quaterna w-a-s-d che in questo caso presenta margini eccessivi di rigidità, sia nella risposta al comando, sia nei movimenti stessi che tendono a farsi meccanici o talvolta bruschi.

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VIVENDO INSIEME: LA SOCIETA' DI EVERQUEST 2
Concluso l'addestramento nell'isola di Refuge, la meta di destinazione si suddivide in Qeynos per i buoni, Freeport per i cattivi, entrambe efficacemente connotate e colorate con i sentimenti più tipici (e forse banali) associati al manicheismo bene-male. Questo si riflette nell'urbanistica, nei giochi di chiaroscuro che colpiscono in maniera opposta i due cuori della civiltà, oltre che nelle opportunità e nelle strutture disponibili in esse. Come si vive in EQ2? Combattendo. A dispetto della tanto proclamata "bontà" dei solari abitanti di Qeynos, il sale della loro vita è proprio versato nel combattimento che, a differenza del primo Everquest, non permette più lo scontro diretto tra giocatori, ma soltanto tra giocatore e mostro o tra squadre di giocatori e squadre di mostri. Niente più PvP, modalità peraltro di secondaria importanza per un MMORPG dove conta il gioco di squadra, a prescindere dalle finalità e dalla lealtà di ognuno dei membri. Adottando questo "divide" nel combattimento, EQ2 non rinuncia all'azione frontale, offrendo anzi numerose opportunità per organizzare spettacolari scontri contro le bestie ferine che infestano le terre di Norrath. EQ2 contempla differenti tipi di attacco a seconda delle risorse impiegate: attacchi a base di arti magiche, invocando l'intervento di "pets" cioè di minuscole creature, attacchi a mani nude, attacchi individuali o collettivi e infine l'atto "eroico", che assesta colpi straordinari dispiegando però notevoli quantitativi di risorse. L'atto eroico è però attivabile soltanto dopo aver raggiunto una certa soglia di potenziamenti.

Se il combattimento è indubbiamente il momento che sprigiona l'ardore del giocatore e lo ripaga del notevole impegno profuso, è anche vero che il combattimento rappresenta solo la metà di quanto EQ2 offre, e direi anche la metà relativamente secondaria per l'intera economia del gioco. Se infatti gli scontri sono il sale che insaporisce la spesso dura vita nell'universo di EQ2, il pane quotidiano sono le missioni, i quests. Se infatti l'anatomia di EQ2 è ritagliata sui suoi personaggi, il quest è il vero traino che anima la fisiologia del gioco, ancora più che non i combattimenti o semplicemente le vanitose prove di eccellenza (o di sfacciata fortuna!). I quests sono molto diversificati, incentivando l'esplorazione e facendo sentire Norrath un mondo realmente palpitante. Il corso delle azioni è una sequenza praticamente ininterrotta di quests, dai più banali ed innocui fino ad imprese ad alto rischio comunque configurabili sempre in maniera individuale o collettiva. A questo proposito, la formazione di gilde è l'esito naturale di un'interazione così fortemente incentivata. Il requisito minimo non è certo stringente: trovare almeno 6 giocatori condividendo una certa somma di denaro per poi consentire alla gilda stessa di guadagnare potenziamenti che vengono distribuiti secondo un criterio di proporzionalità all'impegno, anche economico, profuso. Sostituita la banca centrale del primo Everquest con una serie di banche localmente diffuse, sorge il problema di trasferire le risorse raccolte, offrendosi l'opportunità di ingaggiare appositi corrieri con conseguente necessità di dotarsi di adeguati mezzi di trasporto.

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Ma la vita sociale sa regalare anche momenti di amenità, sottoforma di intrattenimento teatrale o poetico, in strutture gestite collettivamente o privatamente, ma capaci di misurare anche il gradimento riscosso nel pubblico aprendo così vere e proprie stagioni artistiche.
Questi sfuggenti atomi di un titolo davvero maestoso nelle opportunità che offre, sono solo una miriade di punti luce che illuminano in sorvolata l'intricata rete di percorsi biografici che offre EQ2, pensati non solo per una miriade di giocatori ma per circondare ogni singolo giocatore di un universo metà umano e metà informatico. Che poi EQ2 riesca, come affermato all'inizio, a giostrare in maniera efficiente, cioè equilibrando le opportunità rispetto ai costi, quest'enorme mole di giocabilità, resta difficile da stabilire.

LE IMMAGINI: CARTOLINE DI UN ALTRO MONDO
Non è così lontana la metafora della cartoline con la fattura grafica di EQ2. Distinguendo la realizzazione dei personaggi da quella degli scenari, la qualità grafica di EQ2 presenta luci ed ombre. Di sicuro pregio risulta la cura nella caratterizzazione dei particolari dei personaggi, gli accessori del loro corpo, dell'abbigliamento, i loro tratti distintivi all'interno di una cornice grafica che gestisce perfettamente questa marea di dettagli senza mai offuscarli o confonderli. Il giocatore dispone davvero del controllo sul suo personaggio che mantiene fedelmente le caratteristiche e i lineamenti selezionati nella fase iniziale. La varietà degli stessi "addobbi" di ciascun personaggio è amplissima, e soprattutto mutevole, stringendo il rapporto (altrove troppo lasco) tra giocatore e personaggio, senza però implicare gli scenari apocalittici del "risucchio" dell'identità del primo in quella del secondo. Quanto agli scenari, la critica segue una doppia pista. Gli scenari nell'insieme non riescono a colpire l'immaginazione o a soddisfare i palati grafici più raffinati, forse per una serpeggiante sterilità della fantasia, forse per una relativa subordinazione delle strutture paesaggistiche e urbanistiche che rischiano di allontanarsi troppo dall'azione. Questa considerazione trasferisce il discorso sul rapporto personaggi-ambiente, un rapporto che non sembra convincere per una certa sospensione di "sospensione" dei personaggi dal loro contesto fisico, come fossero quasi figurine appiccicate malamente su uno sfondo artificiale, in cui ogni mossa sembra più uno scollamento, uno scivolare "su" anziché un muoversi "dentro" un ambiente più o meno naturale.
Invece si posiziona su livelli di alta qualità la ricerca dei particolari, soprattutto cromatici, che coinvolge anche gli ambienti e in particolar modo le due città, che peraltro riesce a sopperire alla relativa povertà delle strutture, povertà non imputabile direttamente al risparmio poligonale quanto ad un vero e proprio design modesto. Probabilmente la ragione è da ricercare nella volontà di privilegiare gli spazi aperti, anche per favorire l'interazione che è davvero la spina dorsale che sorregge ogni MMORPG ed EQ2 in particolare.

MUSICA IN SINTONIA
Niente di eccelso, niente di infimo: è forse questa la parafrasi elegante per dire: mediocre? Non proprio. La caratterizzazione delle voci è ben realizzata, senza forzature ma calcando in maniera giusta i toni. La colonna sonora è ascoltabile, qualche volta pure godibile, ma priva di una forte impronta forse per non scontentare nessuno, ma sicuramente togliendo a questa ingarbugliata trama di quests, gilde, mostri ed evoluzioni biografiche un adeguato sostegno musicale dai connotati ben definiti. Invece il risultato è una colonna sonora gradevole, a tratti cerimoniosa, che sa seguire il ritmo degli eventi diversificando i propri registri. Ma lo stile sembra latitante, sedendosi in una comoda quanto anonima seconda fila dietro al bisogno di un audio funzionale, pulito, sobrio.

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