Evil Dead: Hail To The King

di Redazione Gamesurf
LOTTA SENZA FINE
In Evil Dead: Hail To The King tutto é permeato dal Male. Non servirà a nulla massacrare intere armate di non-morti e affettare decine e decine di demoni perché, in primo luogo, il livello di esperienza del nostro protagonista non subirà alcuna modifica e poi, per elevato che sia l'impegno nell'eliminazione degli avversari, la terra continuerà comunque a sfornarne in quantità tale che saranno sempre troppi per le nostre forze e soprattutto per i nostri medikit! Fermarsi a combattere sperando di fare piazza pulita é dunque praticamente impossibile. Tuttavia questo incessante assalto delle forze del male é al contempo un pregio e un grosso difetto di Evil Dead: Hail To The King al punto tale da sfinire anche il più paziente dei videogiocatori. Fortunatamente la versione Dreamcast di questo gioco sembra un po' più semplice della rovinosa edizione pubblicata per PlayStation dal momento che i mostri risultano leggermente più "generosi" nel lasciare oggetti e soprattutto é stata alzata la resistenza di Ash ai colpi. Il gioco rimane comunque estremamente difficile ed esageratamente impegnativo, anche in virtù dello scarso numero di salvataggi effettuabili (uno per ciascuno dei rarissimi nastri raccolti nel corso dell'avventura). Un maggior bilanciamento del livello di difficoltà gli avrebbe reso maggiore giustizia

IL NECRONOMICON NEL DREAMCAST
La versione Dreamcast di Evil Dead: Hail To The King si differenzia da quella per PlayStation principalmente per quel che concerne la veste grafica. Personaggi in alta risoluzione, maggior numero di colori e ottime animazioni dei fondali conferiscono al gioco un aspetto decisamente gradevole, specialmente per quel che riguarda la fedeltà di riproduzione delle ambientazioni già viste nella versione cinematografica. Tuttavia problemi come animazioni dei personaggi un po' scattose e modelli poligonali talvolta poveri affliggono e impoveriscono questo titolo potenzialmente interessante. Di discutibile qualità i filmati che narrano le evoluzioni della trama del gioco. Piccole e grandi imperfezioni nel sistema di controllo e nella rilevazione delle collisioni contribuiscono poi a rendere i frequentissimi combattimenti ancor più frustranti. Il sonoro, inquietante e adatto al contesto del gioco, é di qualità sufficiente anche se non particolarmente rilevante. In conclusione Evil Dead: Hail To The King sarebbe potuto essere un buon videogioco se solo non ci fossero stati difetti di base capaci di minarne la giocabilità e di privarlo di parte delle qualità necessarie per entusiasmare e divertire.