Evil Genius
di
Simone 'Simplo' Murtas
Chi non ha mai desiderato, almeno per un istante, di diventare il padrone del mondo? Di avere un potere talmente grande e devastante da sottomettere tutte le nazioni ai propri ricatti, di comandare un esercito di fedelissimi pronti ad obbedire senza discutere capaci delle più immorali nefandezze. Tutto solo ed esclusivamente per placare la propria sete di potere! Solo fantasie, certo, ma che hanno ispirato tanti riuscitissimi personaggi, specialmente nel mondo del cinema di spionaggio. Si pensi solamente ai tipici "Numeri Uno" a capo di organizzazioni come la SPECTRA di 007. Personaggi tanti geniali quanto strampalati, con le loro manie di grandezza e le loro fissazioni. Ecco quindi una base segreta scavata nel cuore di un vulcano, uno stuolo di sgherri senza cervello vestiti tutti uguali e un paio di fidatissimi scagnozzi altrettanto cattivi e "monomaniaci".
Basta condire il tutto con un po' di ironia ed ecco saltar fuori film spassosi e caricaturali come "Austin Powers" e, perché no, giochi come No One Lives For Ever. E' con lo stesso spirito "anni ';60" che Demis Hassabis (realizzatore assieme a Peter Molyneaux di quei capolavori strategico-manageriali del calibro di Syndicate e Theme Park) ha realizzato Evil Genius. Il gioco non è altro che uno strategico manageriale, appunto, dove il giocatore impersona nientemeno che il capo di un'organizzazione criminale che ha come scopo quello di conquistare il mondo. Inizialmente si potrà scegliere il proprio alter ego virtuale fra tre personaggi piuttosto tipici del genere: Shen Yu, un orientale mistico e dall'aspetto simile a quello di certi leggendari imperatori cinesi, Maximilian, ciccione pelato vestito di grigio (ricorda molto da vicino il Dottor Male di Austin Powers) e Alexis, una perfida ma affascinante figura femminile. Tutto ha inizio su un'isola tropicale dove il giocatore dovrà allestire la propria base segreta e, piano piano, sviluppare il suo piano di conquista del mondo.
I soldi, si sa, fanno muovere il mondo e nel caso si voglia portare a termine una missione come quella di diventare imperatori della terra, ne occorrono veramente tanti. Si potrà quindi disporre di un capitale iniziale che permetterà di porre le basi della propria attività, ma sarà indispensabile, in seguito, alimentare le proprie casse con denaro contante. L'isola presenta una montagna che si rivela ideale per creare la propria base sotterranea e, quindi, segreta. Si comincia allora a costruire i corridoi per permettere il collegamento fra le varie stanze, quindi si realizzano i diversi ambienti dedicati alle attività necessarie allo sviluppo dell'organizzazione: una camera blindata per custodire contanti e preziosi, camerate per alloggiare i membri dell'esercito, mense per nutrirli, sale giochi per lo svago e palestre per allenarli. Allo stesso modo sarà indispensabile costruire delle celle frigorifere per conservare i cadaveri degli intrusi, delle celle di sicurezza per rinchiudere i prigionieri e delle attrezzature per gli interrogatori, come la tipica sedia con lampada. Ma il gioco, ironico e spiritoso, offre anche altre possibilità come quella di convincere un agente a passare dalla parte del male torturandolo attraverso il frullatore della cucina!
Spassosissime, comunque, anche le torture "normali" con le quali si estorcono le informazioni ai prigionieri, prima fra tutte quella che costringe il povero malcapitato ad assistere al balletto e alla declamazione della canzone "I'm bad" da parte del suo torturatore. Da non dimenticare la costruzione dell'ufficio del capo che, ovviamente, dovrà ostentare simboli di potere e ricchezza come una scrivania megalitica e opere d'arte trafugate da ogni parte del mondo, collezione che potrà essere arricchita durante il gioco e che contribuirà a far accrescere la propria notorietà e fama (o infamia) sull'intero pianeta. Custodire e proteggere la propria base sarà uno dei compiti principali dei giocatori che si troveranno ad affrontare spesso e volentieri le visite di spie, soldati, assassini, ladri e ogni altra sorta di personaggi. Questi individui, spediti dalle forze di polizia internazionali o da altre organizzazioni malavitose, cercheranno di introdursi nella base con diversi scopi: spiare, sabotare, uccidere e rubare e starà all'abilità del giocatore trovare il miglior modo per difendersi da questi assalti. L'ideale è avere sempre un discreto numero di uomini ben addestrati nella base coadiuvati da sistemi di sicurezza come telecamere, altoparlanti e pannelli di controllo. Disponendo nei punti strategici i sensori, infatti, sarà possibile individuare subito gli intrusi e, attraverso gli uomini ai pannelli di controllo, inviare le guardie armate.
Per fare questo è necessario però far si che i monitor siano sempre preseduti e che, ugualmente, delle guardie siano sempre presenti in armeria, cosa che si può realizzare inserendo in questi ambienti una macchina "timbra cartellino" che permetta di specificare turni e personale. Questo piccolo particolare, da solo, un'idea di quali siano la profondità e la complessità di questo titolo che, dal punto di vista manageriale e strategico, si rivela davvero completissimo. Le strutture della base possono essere integrate con porte di sicurezza a vari livello di accesso e trappole, tanto strampalate quanto efficaci: camere a gas che scendono dal soffitto, manichini che mettono paura, reattori che soffiano aria a velocità pazzesche e così via. Peccato solo che possa capitare che anche i propri fedeli, se particolarmente stanchi e stressati, possano cadere vittima delle stesse trappole. Niente di grave, comunque, visto che un sofisticato sistema di gestione delle risorse umane permette di strutturare al meglio il proprio esercito e di rigenerarlo in continuazione. Gli elementi base della piramide gerarchica dell'organizzazione sono i cosiddetti "worker" (lavoratori). Sono gli operai che provvedono a scavare la montagna, ad allestire le stanze e ad acquistare gli oggetti d'arredamento e le attrezzature.
Basta condire il tutto con un po' di ironia ed ecco saltar fuori film spassosi e caricaturali come "Austin Powers" e, perché no, giochi come No One Lives For Ever. E' con lo stesso spirito "anni ';60" che Demis Hassabis (realizzatore assieme a Peter Molyneaux di quei capolavori strategico-manageriali del calibro di Syndicate e Theme Park) ha realizzato Evil Genius. Il gioco non è altro che uno strategico manageriale, appunto, dove il giocatore impersona nientemeno che il capo di un'organizzazione criminale che ha come scopo quello di conquistare il mondo. Inizialmente si potrà scegliere il proprio alter ego virtuale fra tre personaggi piuttosto tipici del genere: Shen Yu, un orientale mistico e dall'aspetto simile a quello di certi leggendari imperatori cinesi, Maximilian, ciccione pelato vestito di grigio (ricorda molto da vicino il Dottor Male di Austin Powers) e Alexis, una perfida ma affascinante figura femminile. Tutto ha inizio su un'isola tropicale dove il giocatore dovrà allestire la propria base segreta e, piano piano, sviluppare il suo piano di conquista del mondo.
I soldi, si sa, fanno muovere il mondo e nel caso si voglia portare a termine una missione come quella di diventare imperatori della terra, ne occorrono veramente tanti. Si potrà quindi disporre di un capitale iniziale che permetterà di porre le basi della propria attività, ma sarà indispensabile, in seguito, alimentare le proprie casse con denaro contante. L'isola presenta una montagna che si rivela ideale per creare la propria base sotterranea e, quindi, segreta. Si comincia allora a costruire i corridoi per permettere il collegamento fra le varie stanze, quindi si realizzano i diversi ambienti dedicati alle attività necessarie allo sviluppo dell'organizzazione: una camera blindata per custodire contanti e preziosi, camerate per alloggiare i membri dell'esercito, mense per nutrirli, sale giochi per lo svago e palestre per allenarli. Allo stesso modo sarà indispensabile costruire delle celle frigorifere per conservare i cadaveri degli intrusi, delle celle di sicurezza per rinchiudere i prigionieri e delle attrezzature per gli interrogatori, come la tipica sedia con lampada. Ma il gioco, ironico e spiritoso, offre anche altre possibilità come quella di convincere un agente a passare dalla parte del male torturandolo attraverso il frullatore della cucina!
Spassosissime, comunque, anche le torture "normali" con le quali si estorcono le informazioni ai prigionieri, prima fra tutte quella che costringe il povero malcapitato ad assistere al balletto e alla declamazione della canzone "I'm bad" da parte del suo torturatore. Da non dimenticare la costruzione dell'ufficio del capo che, ovviamente, dovrà ostentare simboli di potere e ricchezza come una scrivania megalitica e opere d'arte trafugate da ogni parte del mondo, collezione che potrà essere arricchita durante il gioco e che contribuirà a far accrescere la propria notorietà e fama (o infamia) sull'intero pianeta. Custodire e proteggere la propria base sarà uno dei compiti principali dei giocatori che si troveranno ad affrontare spesso e volentieri le visite di spie, soldati, assassini, ladri e ogni altra sorta di personaggi. Questi individui, spediti dalle forze di polizia internazionali o da altre organizzazioni malavitose, cercheranno di introdursi nella base con diversi scopi: spiare, sabotare, uccidere e rubare e starà all'abilità del giocatore trovare il miglior modo per difendersi da questi assalti. L'ideale è avere sempre un discreto numero di uomini ben addestrati nella base coadiuvati da sistemi di sicurezza come telecamere, altoparlanti e pannelli di controllo. Disponendo nei punti strategici i sensori, infatti, sarà possibile individuare subito gli intrusi e, attraverso gli uomini ai pannelli di controllo, inviare le guardie armate.
Per fare questo è necessario però far si che i monitor siano sempre preseduti e che, ugualmente, delle guardie siano sempre presenti in armeria, cosa che si può realizzare inserendo in questi ambienti una macchina "timbra cartellino" che permetta di specificare turni e personale. Questo piccolo particolare, da solo, un'idea di quali siano la profondità e la complessità di questo titolo che, dal punto di vista manageriale e strategico, si rivela davvero completissimo. Le strutture della base possono essere integrate con porte di sicurezza a vari livello di accesso e trappole, tanto strampalate quanto efficaci: camere a gas che scendono dal soffitto, manichini che mettono paura, reattori che soffiano aria a velocità pazzesche e così via. Peccato solo che possa capitare che anche i propri fedeli, se particolarmente stanchi e stressati, possano cadere vittima delle stesse trappole. Niente di grave, comunque, visto che un sofisticato sistema di gestione delle risorse umane permette di strutturare al meglio il proprio esercito e di rigenerarlo in continuazione. Gli elementi base della piramide gerarchica dell'organizzazione sono i cosiddetti "worker" (lavoratori). Sono gli operai che provvedono a scavare la montagna, ad allestire le stanze e ad acquistare gli oggetti d'arredamento e le attrezzature.
Evil Genius
7.5
Voto
Redazione
Evil Genius
Concludendo si può dire che Evil Genius sia senz'altro un ottimo prodotto per quanto riguarda i titoli manageriali e che garantisce un altissimo grado di coinvolgimento sia grazie alla sofisticata realizzazione tecnica che all'originalità dell'ambientazione e della struttura. Un titolo a cui è davvero difficile imputare dei difetti o delle carenze (eccezion fatta per la mancata localizzazione) a meno che, volendo essere esageratamente puntigliosi, non si rivendichino quelle due o tre funzionalità certamente non fondamentali, ma che avrebbero coronato una realizzazione davvero impeccabile, come la citata assenza di una visuale in soggettiva.