Exit

di Tommaso Alisonno
Siete intrappolati in un palazzo in fiamme? In una metropolitana allagata? In una fabbrica sull'orlo del crollo? In un congelatore impazzito? In una pizzeria gestita da cinesi? Niente paura: ho l'uomo che fa per voi! Il suo nome è Mr. ESC, artista della fuga, professionista dell'evasione e soprattutto salvatore di vite. Certo, il suo onorario è elevato, e guai a disturbarlo mentre sorseggia il suo adorato cappuccino, ma credetemi: vale fino all'ultimo centesimo tutti i soldi della tariffa! Exit è un Puzzle-game che per certi versi ricorda il caro buon vecchio Lemmings: qui come lì, infatti, lo scopo del gioco consiste nel condurre delle persone fino ad una "Uscita" situata alla fine del livello di turno, al di là di una serie di ostacoli quali fiamme, strapiombi, porte blindate, casseforti ingombranti, pavimenti elettrificati e così via.


A condurre le danze il già citato Mr. ESC, protagonista del titolo, nonché principale personaggio controllato dal giocatore, che ne avrà sempre il diretto controllo: Mr. ESC può correre, saltare in lungo ed in alto, arrampicarsi su sporgenze, raccogliere ed utilizzare oggetti. Gli altri personaggi da salvare, chiamati "aiutanti" (ma sarebbe probabilmente più corretto "comparse"), all'inizio del livello sono dispersi qua e là per la mappa, e non sapranno fare altro che lamentarsi e invocare aiuto fino a che il protagonista non arriverà a "toccarli". Da quel punto in poi eseguiranno i suoi ordini al meglio delle loro capacità, il che comporterà alcuni vantaggi e svantaggi, a seconda dell'aiutante in oggetto. S'è detto per esempio che Mr. ESC è in grado di correre, e questa sarà una prerogativa solo sua: inutile pertanto chiedere a un qualsiasi aiutante di compiere salti più lunghi di una o due caselle in quanto non ne saranno in grado. Gli aiutanti "giovani" saranno per il resto piuttosto equilibrati, gli "adulti" saranno grossi e possenti e sapranno spostare pesi ingenti, ma pagheranno questo vantaggio con una inferiore agilità, mentre i "bambini" potranno strisciare attraverso passaggi strettissimi, ma avranno bisogno di un aiuto in molte situazioni di scalata. I "feriti", infine, sono totalmente inermi: un vero peso morto che, comunque, Mr. ESC non può permettersi il lusso di abbandonare.

Lo scopo, come s'è detto, è quello di condurre Mr. ESC e (solitamente) tutti gli aiutanti all'Uscita, il tutto entro un tempo limite. Se questo tempo viene superato, o se durante lo svolgimento delle operazioni un qualsiasi personaggio ci "rimane secco" (ad esempio camminando nel fuoco o saltando da un'altezza eccessiva), arriverà implacabile il Game Over. Capita però che spesse volte ci si infili da soli in un vicolo cieco, magari per aver mandato a compiere una determinata azione il personaggio sbagliato: in questo caso solo la nostra capacità analitica ci può evitare di perdere tempo inutilmente e iniziare il livello da capo, perché in caso contrario il gioco non darà il Game Over fino allo scadere del tempo limite. I controlli di Mr. ESC sono relativamente semplici: qualche volta si può fare confusione tra il tasto per la gestione degli oggetti e quello per l'attivazione degli interruttori, ma in linea di massima l'eroe si controlla con scioltezza. I problemi insorgono quando si ha a che fare con gli aiutanti, in quanto alcune scelte degli sviluppatori per quanto concerne la gestione degli stessi dà luogo a un po' di confusione. Un esempio chiarificatore: per far si che Mr. ESC prenda un oggetto da un aiutante è sufficiente avvicinarsi e premere "Quadrato" (tasto di default dedicato alla raccolta e all'utilizzo degli oggetti), mentre per compiere l'azione inversa è necessario selezionare l'aiutante col cursore analogico e poi mandarlo a "prendere" l'oggetto selezionando l'icona sulla testa di Mr. ESC... non sarebbe stato più semplice avvicinarsi col protagonista e premere quadrato?


La grafica di gioco presenta un grosso pregio ed un puerile difetto. Il pregio è quella di essere studiata secondo uno stile da "Comix", ossia dividendo le stanze in maniera che ricorda molto i riquadri di un fumetto e colorando il tutto con tinte pastello molto anni '60, illuminato in cell-shading: uno stile del genere, già adottato in parecchi altri giochi, oltre ad essere molto netto nei contorni e quindi particolarmente chiaro, ha già dimostrato di riscuotere il gradimento e le simpatie del pubblico di tutto il mondo, ed è pertanto sempre una scelta piuttosto azzeccata, specie quando si tratta di supereroi (e Mr. ESC, in un certo senso, è un supereroe). Il difetto puerile è quello di aver limitato la grafica dei modelli e degli elementi animati al minimo sindacale, mischiando tra l'altro un cell-shading molto semplice e animazioni bidimensionali. I modelli dei personaggi, infatti, sono in cell-shading ma colorati quasi esclusivamente in silouette nera, con solo alcuni elementi di colore diverso, gli elementi "mobili" come ascensori e casse sono anch'essi in cell-shading ma per ovvie ragioni piuttosto limitati nel numero di poligoni, e tutti gli altri elementi animati come fiamme, scariche elettriche, getti d'acqua e così via sono tutti realizzati con animazioni 2D. Il risultato finale, per quanto non propriamente "brutto", è comunque quello di un lavoro forse un po' frettoloso, e sicuramente di qualcosa che forse meritava di essere approfondito maggiormente.

Il parco audio si fregia di musiche piuttosto ben realizzate, tutte in uno stile da serial americano degli anni '70-'80 che ben si sposa con la filosofia "comix" del gioco. Gli effetti sonori sono piuttosto ricercati, e più che la pretesa di essere realistici hanno la capacità di essere molto "televisivi", rimanendo ancora una volta in linea con l'impostazioni stilistica del titolo. Le voci sono limitate alla invocazioni d'aiuto dei personaggi e ad altre sporadiche battute, e sono tutte in originale Americano, ma nel complesso sono piuttosto carine. I testi del gioco sono interamente tradotti in Italiano.
La giocabilità di Exit è abbastanza immediata: certo, è necessario qualche livello per prendere perfettamente confidenza con il sistema dei controlli degli aiutanti ed evitare di fare troppo spesso confusione, ma alla lunga il problema dell'interfaccia precipiterà in secondo piano, vuoi perché con la pratica lo si padroneggia comunque, vuoi perché i livelli si faranno via via sempre più impegnativi e pertanto avrete ben altri problemi per la testa. L'intelligenza artificiale degli aiutanti è strutturata in modo che non compiano mai "idiozie", rifiutandosi ad esempio di camminare sul fuoco o di gettarsi da grandi altezze, ma soffre talvolta di un'eccessiva pignoleria: i personaggi, infatti, tenderanno ad andare nel luogo che indicherete loro pretendendo sempre di passare dalla strada più breve in linea d'aria, costringendovi a specificare loro, se sono presenti delle deviazioni, il percorso da effettuare punto per punto; il tutto, inutile dirlo, ruba tempo al controllo di Mr. ESC. I livelli sono veramente numerosi: dopo i primi dieci di tutorial se ne sbloccano immediatamente altri novanta, ed in seguito altri trenta superiori.

Inoltre, è possibile scaricarne di aggiuntivi da internet, per prolungare ulteriormente la longevità. Certo è però che una volta concluso al 100% (ossia ottenendo 100 punti i tutti i livelli), è piuttosto improbabile che lo rigiochiate interamente da capo, ma anche solo per raggiungere questo obiettivo dovrete impiegare numerose ore di gioco, il ché non è affatto cosa da poco per un gioco che, i quanto rompicapo, rimane principalmente un passatempo.
Exit è quindi un gioco interessante, stimolante e divertente, elementi che bastano abbondantemente a far passare in secondo piano i difetti di gestione e la realizzazione tecnica forse discutibile. Dateci un'occhiata se cercate un passatempo-rompicapo degno di questo nome.