Extermination

di Redazione Gamesurf
E' anche vero che alcune situazioni avrebbero potuto avere un margine di miglioramento notevole: le texture implementate dall'ambiente non sono particolarmente complesse o definite, così come può risultare forse un po' monotona la palette di colore utilizzata, scura e tendente ai toni di grigio. Per ultimo lascia veramente l'amaro in bocca l'aliasing particolarmente marcato che, se minimamente fastidioso durante l'azione di gioco, ha costretto il team di sviluppo a adottare il detestato stratagemma, almeno per chi vi scrive, dell'effetto sfocatura ai contorni degli oggetti durante le sequenze d'intermezzo... cosa che conferisce alla resa finale un discutibile "effetto bagnato"

Già fatta menzione del comparto audio, senza infamia e senza lode ma abbastanza puntuale nello scandire i momenti decisivi dell'azione, un piccolo discorso a parte lo merita la longevità: Extermination non é un gioco duraturo, é bene chiarirlo immediatamente. Tuttavia é intuitivamente una diretta conseguenza del ritmo di gioco atipico, sensibilmente più veloce rispetto a un classico survival horror e che lo porta piuttosto vicino a uno sparatutto. Sotto questa luce le circa otto ore essenziali (se non si ha la tendenza di buttarsi allo sbaraglio) al completamento del gioco non dovrebbero essere viste in modo del tutto negativo: d'altro canto alcuni capitoli della saga di Resident Evil hanno un fattore longevità simile, mentre lo stesso Onimusha ha una durata sensibilmente inferiore
Piccola menzione per i filmati d'intermezzo creati in Computer Grafica: la qualità generale poteva certamente essere migliore tanto più che, soprattutto nella scena iniziale, a volte il parlato non é perfettamente sincronizzato con il labiale. La parola al commento per la valutazione finale.