Extermination

Extermination
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VOGLIO COMBATTERE IN UN DESERTO!
Veniamo ad un altro dei fattori determinanti per un survival horror: il feeling trasmesso. Il gioco riesce a impaurire l'utente? E' capace di tenere sempre alta la tensione del giocatore senza stressarlo eccessivamente? La risposta é affermativa per entrambe le domande. Il character design dei mostri é sufficientemente ben realizzato da disgustare quanto basta l'occhio al solo incontro ravvicinato, tanto più che presto s'imparano a conoscere le potenzialità di ogni avversario e, di conseguenza, a temerli. La tensione é sempre viva sia grazie al buon accompagnamento sonoro, che pur non eccessivamente ingombrante riesce a sottolineare efficacemente i momenti topici, sia alla "bastardaggine" innata degli insidiosi mostri, che non ci penseranno due volte a sbucare improvvisamente dalle fiamme o a comporsi magicamente da una piccola pozza d'acqua. Gli stessi, oltre a essere generalmente duri a morire, seguono dei pattern comportamentali ben precisi che non sono comunque facilmente prevedibili e non eccessivamente intuitivi. Infine, per gli amanti di questa ormai proverbiale aggiunta di tensione... ebbene, sì: "escono dalle fottute pareti!". Non farete in tempo a ucciderne uno, che un altro paio vi piomberà dal soffitto o emergerà magicamente dai muri contaminati per omaggiarvi del proprio veleno
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Riley ha deciso di squoiare una bella porchetta mutante

Altro elemento essenziale per un survival horror é quindi la presenza di porte immancabilmente chiuse, che necessitano di chiavi particolari o della pressione di interruttori generalmente dislocati da tutt'altra parte, di claustrofobici ascensori e di un certo numero di enigmi. I primi due elementi sono presenti in buona quantità, i terzi piuttosto raramente invero, adeguandosi al ritmo di gioco veloce che contraddistingue Extermination
L'intera summa di fattori é poi calata adeguatamente in un contesto stuzzicante, corroborato da una trama interessante, che lentamente sa pianificare i propri colpi di scena, e che, essenzialmente, é qualcosa di differente ed alternativo all'ormai classico mondo degli zombie... e già questo potrebbe bastare. Dato che anche l'occhio esige la sua parte, non rimane che verificare i pregi ed i limiti della realizzazione tecnica allestita dai Deep Space
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Extermination

Gradita sorpresa Extermination. Nell'inflazionato genere del survival horror, l'ultimo prodotto targato Sony può fregiarsi di una buona commistione di generi che lo rendono interessante anche ai fan di vecchia data di questa tipologia di giochi e appetibile ai videogiocatori con meno esperienza. D'altro canto il margine che divide la fatica Deep Space da uno sparatutto è sottilissimo: se Riley avesse avuto la possibilità di sparare in movimento, cosa che non può fare, il gioco sarebbe tranquillamente potuto entrare in questa seconda categoria di titoli. Ad ogni modo, pur richiedendo una certa velocità di pensiero ed esecuzione, Extermination è comunque farcito di nemici e boss piuttosto ostici ai quali in più di un'occasione, una volta opportunamente eliminati, sarete ben felici di mostrare il vostro dito medio. Concludendo, Extermination è sicuramente un bel gioco che potrebbe gettare le basi per una saga dalle pari fortune di Resident Evil, proprio perché in possesso di proprie peculiarità. Già questo, si spera, primo episodio avrebbe ottenuto i massimi riconoscimenti se adeguatamente assistito da un longevità leggermente più consistente e dall'assenza di alcuni inestetismi grafici. Nen complesso un buon titolo, che merita le dovute attenzioni.

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