Extermination

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E' anche vero che alcune situazioni avrebbero potuto avere un margine di miglioramento notevole: le texture implementate dall'ambiente non sono particolarmente complesse o definite, così come può risultare forse un po' monotona la palette di colore utilizzata, scura e tendente ai toni di grigio. Per ultimo lascia veramente l'amaro in bocca l'aliasing particolarmente marcato che, se minimamente fastidioso durante l'azione di gioco, ha costretto il team di sviluppo a adottare il detestato stratagemma, almeno per chi vi scrive, dell'effetto sfocatura ai contorni degli oggetti durante le sequenze d'intermezzo... cosa che conferisce alla resa finale un discutibile "effetto bagnato"
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Lo stupido mutante se l'è presa per uno dei tanti \"due di picche\" ricevuti...

Già fatta menzione del comparto audio, senza infamia e senza lode ma abbastanza puntuale nello scandire i momenti decisivi dell'azione, un piccolo discorso a parte lo merita la longevità: Extermination non é un gioco duraturo, é bene chiarirlo immediatamente. Tuttavia é intuitivamente una diretta conseguenza del ritmo di gioco atipico, sensibilmente più veloce rispetto a un classico survival horror e che lo porta piuttosto vicino a uno sparatutto. Sotto questa luce le circa otto ore essenziali (se non si ha la tendenza di buttarsi allo sbaraglio) al completamento del gioco non dovrebbero essere viste in modo del tutto negativo: d'altro canto alcuni capitoli della saga di Resident Evil hanno un fattore longevità simile, mentre lo stesso Onimusha ha una durata sensibilmente inferiore
Piccola menzione per i filmati d'intermezzo creati in Computer Grafica: la qualità generale poteva certamente essere migliore tanto più che, soprattutto nella scena iniziale, a volte il parlato non é perfettamente sincronizzato con il labiale. La parola al commento per la valutazione finale.
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Extermination

Gradita sorpresa Extermination. Nell'inflazionato genere del survival horror, l'ultimo prodotto targato Sony può fregiarsi di una buona commistione di generi che lo rendono interessante anche ai fan di vecchia data di questa tipologia di giochi e appetibile ai videogiocatori con meno esperienza. D'altro canto il margine che divide la fatica Deep Space da uno sparatutto è sottilissimo: se Riley avesse avuto la possibilità di sparare in movimento, cosa che non può fare, il gioco sarebbe tranquillamente potuto entrare in questa seconda categoria di titoli. Ad ogni modo, pur richiedendo una certa velocità di pensiero ed esecuzione, Extermination è comunque farcito di nemici e boss piuttosto ostici ai quali in più di un'occasione, una volta opportunamente eliminati, sarete ben felici di mostrare il vostro dito medio. Concludendo, Extermination è sicuramente un bel gioco che potrebbe gettare le basi per una saga dalle pari fortune di Resident Evil, proprio perché in possesso di proprie peculiarità. Già questo, si spera, primo episodio avrebbe ottenuto i massimi riconoscimenti se adeguatamente assistito da un longevità leggermente più consistente e dall'assenza di alcuni inestetismi grafici. Nen complesso un buon titolo, che merita le dovute attenzioni.

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