Eye toy: Play 3

Eye toy Play 3
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Ad un anno di distanza dall'uscita di Play 2, è nuovamente tempo di rispolverare l'Eye Toy grazie a Play 3, l'ultimo atteso capitolo della trilogia dello studio londinese di Sony. Per i pochi che ancora non lo conoscessero, l'Eye Toy è una piccola telecamera usb da collegare alla Playstation2, in grado di rilevare e riprodurre sullo schermo le fattezze del giocatore ed i suoi movimenti, che consente di giocare (ed anche di muoversi tra i menù) senza l'ausilio del joypad, ma utilizzando esclusivamente il proprio corpo. Ciò consente quindi un approccio totalmente differente rispetto al passato con i videogiochi, una formula letteralmente esplosa con il primo "Play" e poi ulteriormente migliorata con il seguito, decisamente più curato e profondo rispetto al predecessore. Questo terzo episodio avrà ancora qualcosa da insegnare in termini d'originalità e divertimento?

La beauty farm, uno dei minigiochi meno ispirati
La beauty farm, uno dei minigiochi meno ispirati
Campo d'addestramento, divertente anche se un po' ripetitivo.
Campo d'addestramento, divertente anche se un po' ripetitivo.
Gli ambienti di gioco sono decisamente migliorati.
Gli ambienti di gioco sono decisamente migliorati.

Così come i primi due illustri esponenti della serie, anche Play 3 è nella sua modalità principale una raccolta di minigiochi; il giocatore singolo sarà chiamato a cimentarsi in nove differenti prove (più alcuni sottogiochi) suddivisi in tre differenti categorie, musica, sport e varietà. Come già accennato in precedenza, per poter superare le diverse sfide a cui saremo sottoposti, ci sarà richiesta una buona coordinazione e soprattutto dei precisi movimenti degli arti superiori e delle altre parti del corpo chiamate in causa. Per fare degli esempi, nel gioco del bowling dovremo muovere il braccio verso la direzione dei birilli per simulare appunto il lancio della palla, e potremo correggere "in diretta" la traiettoria della stessa muovendo le mani per impartire un effetto diverso. Nel football americano dovremo invece destreggiarci in più ruoli, assumendo prima quello del quarterback (nelle cui vesti dovremo lanciare la palla) e poi quello di ricevitore, il cui compito sarà sia quello di raggiungere il pallone durante la corsa, che portarlo fino alla meta evitando placcaggi (saltando o abbassandoci) e superando gli avversari diretti utilizzando le maniere forti. Passando ad i minigiochi legati al mondo musicale, il simulatore di rock band (in cui bisogna alternarsi tra batteria, chitarra, pianola ed altri strumenti) porta in dote una fastidiosa sensazione di dejavù, mentre "Dj" (dove il giocatore deve scretchare a tempo giusto i piatti della console) si fa apprezzare per il suo stile scanzonato e l'originalità.

Dopo il preciso lancio bisognerà poi correre in direzione della palla.
Dopo il preciso lancio bisognerà poi correre in direzione della palla.
Inchinatevi, nascondetevi, ma evitate di essere colpiti.
Inchinatevi, nascondetevi, ma evitate di essere colpiti.
Beach volley; davvero troppo semplicistico.
Beach volley; davvero troppo semplicistico.

Infine "varietà" presenta tre giochi dalla qualità altalenante, divertente ma un po' ripetitivo "la casa dei fantasmi" (dove dovremo colpire gli spettri e nel contempo evitare i vari oggetti che ci verranno scagliati contro), discreto "campo d'addestramento" (per lo più corse e salti in un percorso di guerra), mentre appare decisamente poco ispirato "il salone di bellezza", una beauty farm dove dovremo soddisfare entro il tempo limite le richieste delle clienti in merito a trucco, manicure ed acconciatura. C'è da registrare purtroppo un deciso passo indietro rispetto a "Play 2", sia dal punto di vista quantitativo (esiguo il numero di giochi disponibili per il giocatore singolo) e sia dal punto di vista qualitativo, molte delle prove, infatti, sono dei rifacimenti da altri titoli della serie (come Groove) e non tutte le new entry convincono pienamente. Il magico elisir di semplicità ed originalità che era stato il fulcro della giocabilità delle serie, arriva ormai logoro e privo di novità in questo terzo episodio, contrassegnato da alcuni minigiochi poco profondi e troppo semplicistici.
Migliora la situazione con il multiplayer, che offre un maggior numero di mini games, caratterizzati decisamente da una migliore varietà ed un maggior coinvolgimento rispetto a quelli disponibili per il single player. Anche in questo terzo episodio è presente il laboratorio, una modalità particolare che offre esperienze extra ludiche; potremo per esempio elaborare delle immagini riprese con la telecamera e scambiare grazie ad un'apposita opzione le teste dei soggetti inquadrati. Inoltre sarà possibile anche provare altri simpatici e particolari effetti dell'Eye toy; peccato però che non tutte le nostre creazioni possono essere salvate.

Il gioco si salva in parte grazie al multiplayer.
Il gioco si salva in parte grazie al multiplayer.
Dj, probabilmente il gioco più originale.
Dj, probabilmente il gioco più originale.
Correre, anche se solamente sul posto, è un ottimo esercizio fisico.
Correre, anche se solamente sul posto, è un ottimo esercizio fisico.

Graficamente si riscontrano dei notevoli passi avanti rispetto al prequel, non è certo quello estetico il parametro di valutazione più importante in un titolo di questo genere, però è apprezzabile l'ottima cura dei menù e i coloratissimi ambienti di gioco. È inoltre migliorata decisamente la qualità delle immagini catturate dalla videocamera. Il sonoro offre motivetti semplici ma azzeccati ed effetti sonori piuttosto verosimili, il gioco è invece doppiato in un buon italiano.
Dopo tanti apprezzamenti per Play2, i London Studios devono essersi adagiati sugli allori, sviluppando un seguito, deficitario nel gioco in singolo per quantità e qualità di situazioni offerte e solamente sufficiente nella modalità multigiocatore. Peccato, perché l'Eye toy ha dimostrato di poter essere sfruttato in maniera decisamente più proficua.
Eye toy: Play 3
5

Voto

Redazione

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Eye toy: Play 3

Il terzo episodio della serie Play, non riesce purtroppo a bissare lo standard qualitativo dei primi due; il titolo Sony deficita infatti nel gioco in singolo per quantità e qualità dei minigiochi offerti, ed anche il multiplayer stenta purtroppo a decollare. Peccato, perché l'Eye toy ha dimostrato di poter essere sfruttato in maniera decisamente più proficua.

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