F1 2002

di Marco Musu

Il motore fisico di F1 2002 è il migliore di tutti quelli che abbiamo provato finora: senza l'ausilio degli aiuti l'auto si trasforma in un vero mostro, ed è realmente difficile fare un paio di curve senza finire in testacoda o andare lunghi (a causa del bloccaggio delle gomme) a una staccata.
La scalabilità del motore fisico è una delle sue caratteristiche fondamentali: è possibile abilitare e disabilitare una serie di aiuti del computer che possono aiutare nella fase di training iniziale. Si va dal banale controllo del volante (che aiuta a impostare correttamente le traiettorie), all'antispin (che evita i testacoda o le perdite di controllo in caso di fondo stradale sdrucciolevole), dall'abs al controllo della trazione, passando per la "staccata assistita" (che vi permette di frenare al momento giusto) e per il cambio automatico.

Ognuno dei suddetti aiuti ha due modalità di utilizzo, quando attivo: l'impostazione "high" fa prevalere gli effetti dell'aiuto su quelli delle manovre del pilota, l'impostazione "low" interviene solamente in condizioni limite. Ciò significa ad esempio che un controllo della stabilità "high" non vi consentirà la minima sbavatura nella percorrenza di una curva, mentre l'impostazione "low" vi lascerà un po' di margine (per un'eventuale manovra correttiva) prima di intervenire e salvarvi dal testacoda.
Con un basso utilizzo di aiuti il gioco rivela il migliore compromesso dal punto di vista giocabilità-realismo: l'auto si muove in maniera simile a quella di una vera monoposto ma le reazioni sono abbastanza controllabili.

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L'impostazione fully-manual richiede invece una perizia enorme nel controllo di sottosterzi, sovrasterzi e trazione: molto probabilmente ci saranno poche persone che si vorranno cimentare nell'impresa della totale mancanza di aiuti...
Sempre sul versante realismo dobbiamo evidenziare la presenza di un tasto per la procedura del launch-control: come nelle moderne formula 1, abbiamo infatti la possibilità di utilizzare una procedura elettronica che possa ottimizzare le nostre partenze. L'utilizzo del launch-control (che riduce la partenza alla pressione totale dell'acceleratore e al rilascio del tasto apposito al momento dello spegnimento dei semafori rossi) semplifica molto la vita al giocatore, togliendolo dall'impaccio di controllare il pattinamento delle ruote soprattutto in caso di asfalto bagnato.

Se portato al limite il motore fisico di F1 2002 mostra però alcune mancanze: gli urti e i danni ad esempio potevano essere realizzati con più cura, e gli effetti degli stessi sulla fisica della vettura non sono all'altezza delle aspettative.
La gestione dell'usura delle gomme e dello sporco sulle stesse è di basso livello: oltre a non essere presente un effetto grafico nel caso si vada a fare qualche scampagnata sulla sabbia o sull'erba, non sembra che il problema di detriti sulle gomme influenzi il motore fisico.

Quando poi si porta la simulazione al livello più alto si nota inoltre come il gioco diventi quasi impossibile da controllare, ma non ci sia per contro la possibilità di imparare pian piano dai nostri errori. Sembra quasi che la monoposto reagisca indistintamente a ogni sollecitazione eccessiva, e sia molto difficile calibrare accelerate che possano evitare il pattinamento del posteriore o sterzate eccessive che causano problemi di stabilità.
Non siamo quindi ai livelli simulativi di Grand Prix Legends (che invece dà la sensazione che il pilota possa sempre imparare qualcosa in più del controllo della vettura), ma comunque possiamo tranquillamente affermare che dal punto di vista fisico il prodotto della EA Sports è il migliore presente sul mercato.

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