F1 Racing Championship

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Effettuata finalmente la scelta del tipo di competizione si proseguirà con la selezione del team e del relativo pilota. Come già precisato le texture che ricopriranno il tutto faranno, ahinoi, riferimento alla stagione ufficiale del 1999, palesando un ritardo cronologico nei confronti della concorrenza inspiegabile e difficilmente sottovalutabile. Che si tratti, comunque, del vecchio modello dal muso alto o della nuova versione dal musetto basso, le Ferrari non mancheranno all'appello, affiancate da Prost, Sauber, Minardi, Jordan et similia, oltre a piloti del calibro di Villeneauve, Alesi, Hakkinen, Barrichello, Hill e colleghi. Magra consolazione é, almeno, la presenza dell'allora (mi riferisco al 1999) nuovissima pista di Sepang, Malaysia, a dar manforte alla buona, ma non eccellente, riproduzione delle varie Monza, A1 Ring, Suzuka o Imola. Sul versante "customizzazione e impostazioni generali" nulla da eccepire, a cominciare dalla varietà di tipologie presenti per il sistema di controllo, per arrivare alla lista delle opzioni dei guasti (guasti radio, problemi al motore, surriscaldamento dei freni, rottura dello scarico, guasti a una o più marce del cambio e perdite di olio o acqua). Non mancherà la possibilità di decidere il numero degli avversari in pista, le condizioni meteo o regole realistiche quali stop and go per partenza anticipata, regola del 107% per la qualificazione in griglia o le limitazioni relative ad un solo muletto per week end. A dar manforte all'aspetto simulativo di F1 Racing Championship entrerà in gioco la roulette dei settagli delle monoposto
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Una delle possibili visuali, funzionale e suggestiva

QUELLA MALEDETTA LAUREA IN INGEGNERIA
Ogni minimo dettaglio elettronico e/o meccanico potrà essere passato a modifica; nel particolare, potremo scegliere la lunghezza dei rapporti del cambio, in base alla necessità di una maggiore o minore velocità di punta, l'angolo di sterzata, da calibrare sul campo, equilibrio di frenata anteriore e posteriore, sovrasterzo, sottosterzo, carico aerodinamico, da valutare in relazione al carico verticale, al fattore d'attrito, all'angolo d'incidenza degli alettoni e all'effetto suolo. Un'apposita interfaccia consentirà all'utente di giocherellare con gli assetti dell'ingegnere, in modo da regolare molle, rollio e beccheggio, altezza della scocca da terra, barre stabilizzatrici, tamponi anti-shock, campanatura, giri e potenza del motore. Nulla che non si fosse già visto nelle interfacce di gioco del prequel, nulla di così eclatante da far acclamare al miracolo, ma, senza ombra di dubbio, molto più di quanto un attuale titolo di Formula 1 sappia offrire al panorama delle console. Con il passaggio dal piano della forma al piano della sostanza, F1 Racing Championship non riesce a mettere in pratica le ottime potenzialità in mostra. A cominciare dal sistema di controllo, reso, sì, ora più gestibile e sfruttabile, ma ancora legnoso e non capace di trasmettere il giusto feeling al pilota di turno, per passare agli alti e bassi del comparto grafico
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F1 Racing Championship

F1 Racing Championship va considerato quanto di meglio, nel reparto Formula 1, sia attualmente possibile veder girare su Dreamcast. Grande appeal e immediato coinvolgimento per l'utente, complice un sistema di controllo permissivo e un modello fisico di guida mai severo o pedantemente rigoroso. Anche se la curva di apprendimento non sarà chilometrica, la longevità del titolo viene messa in salvo dalla semplicità di utilizzo delle interfacce, dall'ampia possibilità di customizzare il veicolo e dalla modalità Campionato, lunga ed estenuante. Il trono di F355 per ora non viene minimamente scalfito, ma il settore Formula 1 ha finalmente trovato un degno portabandiera.

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