Fable Anniversary
di
Luca Gambino
A volte é il tuo stesso mantra a giocarti un brutto tiro. Quello di Fable é sempre stato: “Per ogni scelta, una conseguenza”. Detto, fatto. In questo caso la scelta é stata quella di mettere mano al capostipite di una delle saghe meglio riuscite apparse sulla prima Xbox e portarlo ai fasti estetici di Xbox 360. La conseguenza é che il lavoro fatto é riuscito non solo a peggiorare la situazione ma anche a rovinare il ricordo di tutti coloro abbiano amato incondizionatamente il primo Fable. Insomma, Fable é invecchiato male. Talmente male che puzza tanto di operazione commerciale, ed é un vero peccato.
E' vero, ora il gioco é sicuramente migliorato da un punto di vista prettamente estetico. I modelli poligonali sono più ricchi, le texture più definite e l'audio rimasterizzato aiuta nell'opera di coinvolgimento del giocatore. Ma che senso ha tutto questo se poi ci troviamo di fronte a problemi di instabilità di frame rate, di tearing e di pop up degli oggetti sullo schermo che vanno a rovinare l'esperienza di gioco? Soprattutto, che senso ha rimettere mano ad un gioco di questa caratura se non si risolvono i problemi che l'hanno afflitto in origine?
Intendiamoci, nessuno ha mai chiesto a Lionhead di riscrivere completamente il gioco, sia chiaro. Il mondo “Da Favola” ideato da Peter Molyneux, almeno nella sua prima uscita é ridotto a una serie di corridoi, o poco più, inseriti all'interno di un mondo decisamente più grande, che possiamo solo ammirare a debita distanza. Ecco, era impensabile che questo nuovo lavoro potesse abbattere queste barriere regalandoci un'esplorazione più profonda e degna di quello che a tutti gli effetti doveva essere un viaggio di “crescita” del nostro personaggio. Era ammissibile, però, che questa nuova uscita potesse in qualche modo limitare i frequenti caricamenti tra gli ambienti di gioco, alcuni di questi talmente ristretti da non trovare un senso logico su una piattaforma nettamente più performante rispetto all'originale.
Quello che rimane é un action/adventure dalle accennate venature morali che fanno si che ogni nostra scelta “allinei” il nostro personaggi verso la sfera del bene o del male. Quello che vivremo in Fable é un vero e proprio viaggio di formazione che ci vedrà inizialmente bambini per poi crescere sviluppando quei valori che decideremo noi stesso di seguire. L'avere accesso ai poteri del bene o del lato più oscuro della moralità ci permetterà di avere a disposizione particolari set di armi o magie, di essere amato o temuto dalla folla e, perché no, avere più o meno successo con la controparte femminile (o maschile, in Fable non esistono barriere di nessun genere).
In Fable sarà possibile sposarsi, avere rapporti intimi con il proprio partner, metter su famiglia e svolgere il doppio ruolo di padre/avventuriero, anche grazie ad un sistema di assegnazione delle missioni che permette al giocatore di “vivere” in maniera completa l'ambiente che lo circonda, cercando il dialogo con gli NPC che incontra durante il cammino e setacciando per quanto possibile l'ambiente circostante. Eppure, malgrado di cosmesi il lavoro svolto da Lionhead, Fable dimostra tutti gli anni che ha. Si avverte quella mancanza di stratificazione del personaggio che hanno caratterizzato il secondo e, soprattutto, il terzo episodio della saga. Si avverte come spesso le scelte morali svolte nel corso del gioco siano spesso molto, troppo, auto referenziate e cadono inevitabilmente nel vuoto.
Insomma, com'é forse giusto che sia, il primo episodio della trilogia ha posto le basi per tutto quello che poi é stato costruito negli episodi successivi. Rigiocare però con il capostipite della saga é un po' come guardare il Re nudo e, dopo lo sciagurato lavoro di restauro, notare le profonde rughe sotto il cerone. Considerando che l'operazione commerciale di Lionhead prevede la riedizione completa della trilogia, ci si chiede se anche gli altri due episodi saranno in qualche modo “tirati a lucido” per l'occasione. Si salva, ma solo parzialmente, l'interazione con SmartGlass, che consente di tenere sempre sott'occhio la mappa di gioco, comprese le location di particolare interesse, grazie all'interazione del gioco con i vostri Tablet/Smartphones dotati della speciale app scaricabili dai rispettivi marketplace. Menzione d'onore, e sicuramente elemento meglio riuscito dell'intera conversione va sicuramente all'audio. Ripulito e rimasterizzato in modo da far risaltare ancora meglio l'immensità della colonna sonora di Fable. Se solo tutto il resto fosse stato all'altezza..
11
E' vero, ora il gioco é sicuramente migliorato da un punto di vista prettamente estetico. I modelli poligonali sono più ricchi, le texture più definite e l'audio rimasterizzato aiuta nell'opera di coinvolgimento del giocatore. Ma che senso ha tutto questo se poi ci troviamo di fronte a problemi di instabilità di frame rate, di tearing e di pop up degli oggetti sullo schermo che vanno a rovinare l'esperienza di gioco? Soprattutto, che senso ha rimettere mano ad un gioco di questa caratura se non si risolvono i problemi che l'hanno afflitto in origine?
Intendiamoci, nessuno ha mai chiesto a Lionhead di riscrivere completamente il gioco, sia chiaro. Il mondo “Da Favola” ideato da Peter Molyneux, almeno nella sua prima uscita é ridotto a una serie di corridoi, o poco più, inseriti all'interno di un mondo decisamente più grande, che possiamo solo ammirare a debita distanza. Ecco, era impensabile che questo nuovo lavoro potesse abbattere queste barriere regalandoci un'esplorazione più profonda e degna di quello che a tutti gli effetti doveva essere un viaggio di “crescita” del nostro personaggio. Era ammissibile, però, che questa nuova uscita potesse in qualche modo limitare i frequenti caricamenti tra gli ambienti di gioco, alcuni di questi talmente ristretti da non trovare un senso logico su una piattaforma nettamente più performante rispetto all'originale.
Quello che rimane é un action/adventure dalle accennate venature morali che fanno si che ogni nostra scelta “allinei” il nostro personaggi verso la sfera del bene o del male. Quello che vivremo in Fable é un vero e proprio viaggio di formazione che ci vedrà inizialmente bambini per poi crescere sviluppando quei valori che decideremo noi stesso di seguire. L'avere accesso ai poteri del bene o del lato più oscuro della moralità ci permetterà di avere a disposizione particolari set di armi o magie, di essere amato o temuto dalla folla e, perché no, avere più o meno successo con la controparte femminile (o maschile, in Fable non esistono barriere di nessun genere).
In Fable sarà possibile sposarsi, avere rapporti intimi con il proprio partner, metter su famiglia e svolgere il doppio ruolo di padre/avventuriero, anche grazie ad un sistema di assegnazione delle missioni che permette al giocatore di “vivere” in maniera completa l'ambiente che lo circonda, cercando il dialogo con gli NPC che incontra durante il cammino e setacciando per quanto possibile l'ambiente circostante. Eppure, malgrado di cosmesi il lavoro svolto da Lionhead, Fable dimostra tutti gli anni che ha. Si avverte quella mancanza di stratificazione del personaggio che hanno caratterizzato il secondo e, soprattutto, il terzo episodio della saga. Si avverte come spesso le scelte morali svolte nel corso del gioco siano spesso molto, troppo, auto referenziate e cadono inevitabilmente nel vuoto.
Insomma, com'é forse giusto che sia, il primo episodio della trilogia ha posto le basi per tutto quello che poi é stato costruito negli episodi successivi. Rigiocare però con il capostipite della saga é un po' come guardare il Re nudo e, dopo lo sciagurato lavoro di restauro, notare le profonde rughe sotto il cerone. Considerando che l'operazione commerciale di Lionhead prevede la riedizione completa della trilogia, ci si chiede se anche gli altri due episodi saranno in qualche modo “tirati a lucido” per l'occasione. Si salva, ma solo parzialmente, l'interazione con SmartGlass, che consente di tenere sempre sott'occhio la mappa di gioco, comprese le location di particolare interesse, grazie all'interazione del gioco con i vostri Tablet/Smartphones dotati della speciale app scaricabili dai rispettivi marketplace. Menzione d'onore, e sicuramente elemento meglio riuscito dell'intera conversione va sicuramente all'audio. Ripulito e rimasterizzato in modo da far risaltare ancora meglio l'immensità della colonna sonora di Fable. Se solo tutto il resto fosse stato all'altezza..
Fable Anniversary
6
Voto
Redazione
Fable Anniversary
Lo sciagurato lavoro di restauro (che sarà sicuramente oggetto di numerose patch post lancio), ha mostrato tutti i difetti ormai dimenticati del titolo Lionhead. Intendiamoci, Fable é un grandissima avventura, che merita di essere vissuta ma che paga diversi punti nei confronti dei suoi predecessori. Rigiocare un esordio così acerbo dopo aver raggiunto la piena maturità lascia effettivamente un retrogusto un po' amaro. Se non avete mai giocato con Fable, pensate all'acquisto, magari a prezzo scontato. Se invece siete stati tra i fortunati che l'hanno affrontato alla sua uscita originale, lasciatelo lì dov'é: tra i vostri ricordi.