Fable Heroes
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C'era una volta, tanto tempo fa, un giovane game designer di nome Peter Molyneux. Peter era stato colpito da una terribile maledizione: nonostante le promesse altisonanti, non era mai riuscito a realizzare il gioco dei suoi sogni. Il suo destino era ormai segnato: accusato di essere un visionario incapace di concretizzare le proprie fantasie, vide il suo ruolo in Microsoft farsi col tempo sempre più marginale, fino alla definitiva dipartita e la fondazione di un nuovo studio: 22 Cans. Riuscirà Peter a spezzare, una volta per tutte, il terribile incantesimo?
Tutti per uno e uno per tutti
Ad essere sinceri, il buon Molyneux con lo sviluppo di Fable Heroes c'entra come i cavoli a merenda, se non nelle vesti di ispiratore del background. Il titolo, sulla falsariga dei giochi da tavolo rilasciati sempre su Xbox Live Arcade negli anni scorsi, é uno spin-off anticipatore di Fable: The Journey, capitolo esclusivo per Kinect che segnerà la fine del rapporto tra il game designer e Lionhead Studios. Nella speranza che The Journey si riveli l'agognato canto del cigno, con Fable Heroes ci troviamo di fronte al più classico degli hack and slash a scorrimento, che ha nel multiplayer fino a 4 giocatori (sia in locale che online) il suo vero punto di forza. Il gioco non presenta alcun plot narrativo, buttandoci immediatamente nella mischia. Dopo aver impostato il livello di difficoltà (o come vedremo in seguito, di facilità...), potremo scegliere il nostro alter ego. Il titolo propone fin dalle prime battute 4 personaggi, più altri 8 sbloccabili: 6 portando a termine determinate azioni nel corso dell'avventura, e altri 2 acquistando una copia di Fable: The Journey. Ogni personaggio gode di determinate caratteristiche: mentre l'Eroe sarà il paladino dell'arma bianca, Garth si fregerà della magia, diventando una minaccia negli scontri a distanza, e così via.
Il primo impatto é sicuramente gradevole: l'aspetto grafico, un accattivante cell shading, sprizza carisma da tutti i pori, portando in auge l'altisonante nome del brand. Purtroppo, però, il sorriso iniziale lascia spazio, quasi istantaneamente, al rammarico per un titolo che con una maggiore cura nella sua essenza avrebbe potuto regalare autentiche gioie. Il gameplay é infatti la grave mancanza di Fable Heroes: il sistema di controllo é davvero troppo semplicistico, limitandosi all'attacco normale, a quello potente e alla schivata. Esiste anche un attacco “devastante”, ma oltre a far perdere una vita, non vi é nell'arco di tutta l'avventura un solo momento in cui se ne senta la necessità. La mancanza del salto e di una varietà, anche minima, di mosse dà vita ad un'azione di gioco estremamente piatta e compassata, anche per colpa di nemici che, sebbene ben caratterizzati, non rappresentano mai una vera e propria insidia.
Il buon numero di potenziamenti sparsi per i livelli, come ad esempio la trasformazione in gigante del proprio alter ego, oppure l'invisibilità, sono un misero palliativo che non permettono al titolo di emergere come ci si dovrebbe aspettare. L'azione, in alcuni frangenti, é inoltre drammaticamente confusionaria, a causa dei colori molto saturi e del gran numero di nemici e monete su schermo: anche nelle situazioni più concitate il frame-rate regge l'urto, ma spesso dovrete ricorrere al grilletto laterale sinistro per individuare, tramite un comodo nome sopra la testa, il proprio personaggio. L'esperienza si limita quindi alla pressione, nemmeno troppo forsennata, del solo tasto d'attacco normale, annoiando il giocatore dopo poche battute. Ad aggravare la situazione ci pensa un grado di sfida pressoché inesistente: é infatti quasi impossibile morire, ma nel caso si esaurissero i cuori a disposizione continuerete a giocare nelle vesti di “fantasmi”. In questo status proseguirete imperterriti nella mietitura dei nemici, ma non potrete raccogliere le monete.
Monete che, é inutile negarlo, muoveranno anche il fatato mondo di Fable. Ogni volta che un cattivo viene abbattuto rilascerà oro indispensabile per potenziare il proprio personaggio. Una serie di uccisioni prolungata, oppure l'acquisto di utili moltiplicatori, permettono una rendita estremamente soddisfacente, che trasformeranno in un batter d'occhio il vostro alter ego in un autentico portento. La crescita del personaggio é affidata ad un simpatico gioco da tavolo: al termine di ogni livello, in base al numero di monete incassate, avrete a disposizione uno o più lanci del dado. Questo vi porterà, come nel classico gioco dell'oca, su determinate caselle, ognuna dotata di caratteristiche diverse come il potenziamento dell'attacco, l'aumento della velocità, la possibilità di guadagnare più monete, e (molti) altri bonus analoghi. Con il compimento di determinate azioni, sbloccherete inoltre alcune tessere segrete in grado di rendere ancora più completo il proprio palmares di abilità.
Le notizie migliori arrivano dal fronte longevità. Ogni livello é infatti dotato di un bivio che porterà o a uno scontro con il Boss, oppure a un mini-gioco. Mentre i primi si rivelano drammaticamente soporiferi, per via di un pattern di attacchi identico per tutti, i mini-games sono un simpatico diversivo in grado di divertire nel caso abbiate la possibilità di giocare insieme ai vostri amici. Si passa dalle galline esplosive, da evitare o lanciare contro gli avversari per rimanere l'unico superstite, fino a gare sulla slitta o in barca a vela in cui premere ripetutamente i tasti sullo schermo a mo' di Track & Field (ovviamente non con la stessa veemenza). Il giocatore é così chiamato a riaffrontare ogni livello per potersi muovere a piacimento sulla simpatica mappa a caselle, un piacevole “prestito” che fa molto New Super Mario Bros. Le buone notizie non finiscono qui: una volta portati a termine i dieci stage che ci porteranno in luoghi storici della saga come Bowerstone, Millfields e Gravestone, sbloccheremo Albion Nera, una versione meno edulcorata e, almeno in teoria, più ostica dell'intera avventura. A tutto questo bisogna aggiungere un sistema di achieviments davvero molto ricco: Fable Heroes “regala” infatti 400 punti, e soltanto la metà é ottenibile portando a termine la storia principale. Alcuni obiettivi sono davvero molto curiosi, ed obbligano il giocatore a spulciare il titolo in ogni sua sfaccettatura.
Tutti per uno e uno per tutti
Ad essere sinceri, il buon Molyneux con lo sviluppo di Fable Heroes c'entra come i cavoli a merenda, se non nelle vesti di ispiratore del background. Il titolo, sulla falsariga dei giochi da tavolo rilasciati sempre su Xbox Live Arcade negli anni scorsi, é uno spin-off anticipatore di Fable: The Journey, capitolo esclusivo per Kinect che segnerà la fine del rapporto tra il game designer e Lionhead Studios. Nella speranza che The Journey si riveli l'agognato canto del cigno, con Fable Heroes ci troviamo di fronte al più classico degli hack and slash a scorrimento, che ha nel multiplayer fino a 4 giocatori (sia in locale che online) il suo vero punto di forza. Il gioco non presenta alcun plot narrativo, buttandoci immediatamente nella mischia. Dopo aver impostato il livello di difficoltà (o come vedremo in seguito, di facilità...), potremo scegliere il nostro alter ego. Il titolo propone fin dalle prime battute 4 personaggi, più altri 8 sbloccabili: 6 portando a termine determinate azioni nel corso dell'avventura, e altri 2 acquistando una copia di Fable: The Journey. Ogni personaggio gode di determinate caratteristiche: mentre l'Eroe sarà il paladino dell'arma bianca, Garth si fregerà della magia, diventando una minaccia negli scontri a distanza, e così via.
Il primo impatto é sicuramente gradevole: l'aspetto grafico, un accattivante cell shading, sprizza carisma da tutti i pori, portando in auge l'altisonante nome del brand. Purtroppo, però, il sorriso iniziale lascia spazio, quasi istantaneamente, al rammarico per un titolo che con una maggiore cura nella sua essenza avrebbe potuto regalare autentiche gioie. Il gameplay é infatti la grave mancanza di Fable Heroes: il sistema di controllo é davvero troppo semplicistico, limitandosi all'attacco normale, a quello potente e alla schivata. Esiste anche un attacco “devastante”, ma oltre a far perdere una vita, non vi é nell'arco di tutta l'avventura un solo momento in cui se ne senta la necessità. La mancanza del salto e di una varietà, anche minima, di mosse dà vita ad un'azione di gioco estremamente piatta e compassata, anche per colpa di nemici che, sebbene ben caratterizzati, non rappresentano mai una vera e propria insidia.
Il buon numero di potenziamenti sparsi per i livelli, come ad esempio la trasformazione in gigante del proprio alter ego, oppure l'invisibilità, sono un misero palliativo che non permettono al titolo di emergere come ci si dovrebbe aspettare. L'azione, in alcuni frangenti, é inoltre drammaticamente confusionaria, a causa dei colori molto saturi e del gran numero di nemici e monete su schermo: anche nelle situazioni più concitate il frame-rate regge l'urto, ma spesso dovrete ricorrere al grilletto laterale sinistro per individuare, tramite un comodo nome sopra la testa, il proprio personaggio. L'esperienza si limita quindi alla pressione, nemmeno troppo forsennata, del solo tasto d'attacco normale, annoiando il giocatore dopo poche battute. Ad aggravare la situazione ci pensa un grado di sfida pressoché inesistente: é infatti quasi impossibile morire, ma nel caso si esaurissero i cuori a disposizione continuerete a giocare nelle vesti di “fantasmi”. In questo status proseguirete imperterriti nella mietitura dei nemici, ma non potrete raccogliere le monete.
Monete che, é inutile negarlo, muoveranno anche il fatato mondo di Fable. Ogni volta che un cattivo viene abbattuto rilascerà oro indispensabile per potenziare il proprio personaggio. Una serie di uccisioni prolungata, oppure l'acquisto di utili moltiplicatori, permettono una rendita estremamente soddisfacente, che trasformeranno in un batter d'occhio il vostro alter ego in un autentico portento. La crescita del personaggio é affidata ad un simpatico gioco da tavolo: al termine di ogni livello, in base al numero di monete incassate, avrete a disposizione uno o più lanci del dado. Questo vi porterà, come nel classico gioco dell'oca, su determinate caselle, ognuna dotata di caratteristiche diverse come il potenziamento dell'attacco, l'aumento della velocità, la possibilità di guadagnare più monete, e (molti) altri bonus analoghi. Con il compimento di determinate azioni, sbloccherete inoltre alcune tessere segrete in grado di rendere ancora più completo il proprio palmares di abilità.
Le notizie migliori arrivano dal fronte longevità. Ogni livello é infatti dotato di un bivio che porterà o a uno scontro con il Boss, oppure a un mini-gioco. Mentre i primi si rivelano drammaticamente soporiferi, per via di un pattern di attacchi identico per tutti, i mini-games sono un simpatico diversivo in grado di divertire nel caso abbiate la possibilità di giocare insieme ai vostri amici. Si passa dalle galline esplosive, da evitare o lanciare contro gli avversari per rimanere l'unico superstite, fino a gare sulla slitta o in barca a vela in cui premere ripetutamente i tasti sullo schermo a mo' di Track & Field (ovviamente non con la stessa veemenza). Il giocatore é così chiamato a riaffrontare ogni livello per potersi muovere a piacimento sulla simpatica mappa a caselle, un piacevole “prestito” che fa molto New Super Mario Bros. Le buone notizie non finiscono qui: una volta portati a termine i dieci stage che ci porteranno in luoghi storici della saga come Bowerstone, Millfields e Gravestone, sbloccheremo Albion Nera, una versione meno edulcorata e, almeno in teoria, più ostica dell'intera avventura. A tutto questo bisogna aggiungere un sistema di achieviments davvero molto ricco: Fable Heroes “regala” infatti 400 punti, e soltanto la metà é ottenibile portando a termine la storia principale. Alcuni obiettivi sono davvero molto curiosi, ed obbligano il giocatore a spulciare il titolo in ogni sua sfaccettatura.