Fairy Tail 2, la nostra recensione!

Torna fairy Tail e questa volta giocheremo l'arco narrativo dell'impero Alvarez!

di Fabio Fundoni

Quando Alvarez attacca, Fairy Tail risponde!

Il ritorno di Fairy Tail nel mondo dei videogiochi, visto il successo dell'omonimo manga con relativo anime, merita semplicemente un evento, cioè la nostra recensione di Fairy Tail 2, titolo sviluppato del real GUST sotto l'etichetta di Koei Tecmo. Naturalmente stiamo parlando della nuova interazione videoludica dedicata al brand nato dalla matita di Hiro Mashima, capace di crearsi una folta schiera di appassionati grazie a una storia decisamente “shonen” tra azione, combattimenti e magia.


Questo nuovo capitolo, che abbiamo testato su PlayStation 5, si basa sull'arco narrativo dell'impero Alvarez e come i fan del brand sanno alla perfezione, tutto prende il via con il regno di Fiore e la sua capitale Magnolia alle prese con l'invasione delle truppe di Alvarez, comandate dal potentissimo mago Zeref. Naturalmente il compito di sventare la minaccia ricade sulle spalle della gilda di maghi guerrieri Fairy Tail, sotto la sapiente guida del vecchio Makarov. Ritroviamo così tutti i protagonisti più amati di Fairy Tail, con gli immancabili Natsu (vero e proprio protagonista), Lucy, Gray, Ezra e compagnia magica al gran completo. Già da queste battute capiamo che Fairy Tail 2 è chiaramente indirizzato verso un pubblico di appassionati e lascia davvero poco spazio a chi non conosce la storia creata da Mashima, andando a narrare fatti avvenuti nel bel mezzo della trama principale.

Fairy Tail 2 è un JRPG che si divide tra fasi esplorative e combattimenti, lasciando un discreto spazio alla trama, per quanto la narrazione si sia dimostrata abbastanza altalenante. Partiamo dal presupposto che per quanto l’opera originale abbia tratti anche drammatici, di certo siamo davanti a un prodotto che punta principalmente all’azione (senza negarsi qualche intermezzo più leggero),con Hiro Mashima che ha saputo dare vita a un mondo capace di essere coerente con se stesso senza dimenticare di dare la giusta caratterizzazione ai tanti personaggi presenti, nonostante alcuni classici stereotipi da opera adolescenziale giapponese. Per quanto siano presenti molte fasi narrative, queste non risultano quasi mai eccessive e problematiche per i ritmi del gioco, ma alcuni fatti, anche abbastanza importanti nell’economia della trama, sono riportati in maniera sbrigativa e insoddisfacente e sebbene non si possa parlare di buchi narrativi, alcune situazioni vengono date quasi per scontate, lasciando un po’ di amaro in bocca. Rimane il fatto che l’arco narrativo dell’impero di Alvarez rimane, a parer mio, il migliore di tutta l’opera grazie a battaglie esaltanti e a un'atmosfera che riflette le dinamiche di un gruppo di eroi impegnato a contrastare un'invasione all’apparenza inarrestabile. 

A dare grande spessore al tutto c’è anche Zeref, un villain che spesso ruba il palcoscenico agli stessi protagonisti e nasconde una delle personalità più profonde di Fairy Tail, coadiuvato dagli Spriggan 12, i suoi più fedeli luogotenenti, anch’essi dotati di pericolose e potenti arti magiche. Insomma, l’opera originale offriva tanti spunti narrativi, ma il titolo sviluppato da GUST riesce a coglierne solo alcuni, perdendo alcuni spunti che lasciano un po’ l’amaro in bocca. Anche la gestione della fase esplorativa sembra mostrare un lavoro un po’ superficiale, con ambientazioni spoglie, dove gli NPC latitano e tutto sembra essere un semplice sfondo poco animato. Invece  nelle mappe in cui si svolgono le fasi di esplorazione (possiamo guidare uno a scelta tra i membri del party) si possono trovare moltissimi contenuti, per quanto non propriamente vari. Le nostre basi saranno gli accampamenti, dove riposarci, approfondire i rapporti tra i personaggi e magari fare qualche compra dai vendor, considerando che le mappe sono ricolme di nemici e punti di interesse, tra tesori da raccogliere, missioni secondarie e mostri “oversize” da sconfiggere. Per quanto avremo sempre una missione principale da seguire, le attività secondarie (tra cui anche alcuni collezionabili legati a Plue, la mascotte di Fairy Tail) abbondano, nonostante non brillino di originalità.

Un combat system coi fiocchi

Lo stesso impatto tecnico non offre molti spunti che possano far considerare Fairy Tail 2 un prodotto capace di spiccare nel panorama dei JRPG su licenza, con una grafica abbastanza nella media e pericolosamente vicina a quella del precedente episodio (non compare nessuna opzione per gestire il frame rate o la risoluzione) e musiche che tendenzialmente passano inosservate, senza contare che manca l’adattamento in italiano, con testi tutti in inglese e voci in inglese e giapponese, con quest’ultima opzione che regala il doppiaggio più coinvolgente. Arrivati a questo punto, sembrerebbe proprio di essere davanti a un videogioco dedicato unicamente ai fan più accaniti di Fairy Tail e per quanto questa non sia certo una bugia, rimane da considerare un elemento che è in grado di impreziosire tutta la produzione, cioè il combat system. Le battaglie di Fairy Tail 2 godono di un sistema completamente riveduto e corretto che si pone come ibrido tra i classici turni e meccaniche più action. Quando incontreremo un nemico (sempre ben visibile sulla mappa) scenderemo sul campo di battaglia con tre personaggi a nostra scelta tra quelli che in quel momento avremo in squadra, ma ne guideremo solo uno, mentre gli altri saranno gestiti dall’intelligenza artificiale. 

Ogni combattente sul campo, sia i nostri che gli avversari, potranno agire solo quando la loro barra dell’azione si sarà riempita, a prescindere da quello che staranno facendo tutti gli altri contendenti. L’unica mossa che potremo sempre compiere, anche senza aver raggiunto il nostro “turno” sarà la parata, ma questa fermerà il progredire della barra d’azione, ritardando la nostra occasione per attaccare. Oltre ad avere la classica barra dei punti vita, avremo anche degli indicatori chiamati SP che potremo riempire mandando a segno colpi normali, preparandoci a usare le classiche mosse speciali. Queste andranno a consumare SP e quindi dovremo sempre cercare un equilibrio tra spendere questi punti e ricaricarli, sfruttando il fatto che una volta giunto il nostro turno potremo portare a termine diversi colpi. Più mosse speciali utilizzeremo, più faremo crescere il nostro Fairy Rank, aumentando il numero di SP che potremo raccogliere e potendo così sferrare sempre più colpi , andando a creare quello che risulta un circolo virtuoso appagante e divertente. Se le battaglie normali passano via in modo semplice, sono i boss e i mostri opzionali più grossi a mostrare tutto il buono che c’è nel combat system di Fairy Tail 2, con il risultato che vivremo epiche battaglie davvero soddisfacenti. 

Non tutto è magico quanto si vorrebbe

Come se non bastasse, potremo anche sfruttare azioni combinate con i nostri compagni quando andremo a spezzare le difese nemiche. I Link Attack e Unison Raid permettono di scegliere con quale compagno unire le nostre forze, così da lanciare attacchi estremamente potenti o mirati a colpire le debolezze avversarie. Oltre a questo ci saranno anche azioni di supporto che potremo sbloccare per farci aiutare da personaggi che non potremo gestire in battaglia ma saranno darci una preziosa mano per avere ragione dei nemici. Giocare a difficoltà “normale” rende le cose un po’ troppo facili, soprattutto se useremo un po’ di tempo per grindare, ma aumentare il livello (ne sono disponibili quattro) renderà la sfida molto più impegnativa e gratificante. Come già hanno fatto altri titoli, quando incontreremo avversari estremamente più deboli di noi, potremo sconfiggerli in un solo colpo senza perdere tempo, scelta che snellisce di molto le meccaniche di gioco. Quello che rimane il fiore all’occhiello dell’esperienza sono le boss fight che sembrano portarci di peso nelle lunghe battaglie che abbiamo apprezzato nel manga e nell’anime di Fairy Tail. Per riuscire ad avere ragione dei boss dovremo impiegare diverso tempo, visto che tutti saranno davvero lunghi da sconfiggere, ma non preoccupatevi: anche se i personaggi in campo dovessero essere battuti, potrete richiamare quelli che avrete lasciato in “panchina”. 

I fattori da tenere sotto controllo sono diversi, soprattutto se alzerete il livello di difficoltà, ma questo non va a discapito del ritmo ddelle lotte che rimane altissimo e riesce a divertire sfruttando una formula estremamente fresca e vincente. A questo dobbiamo aggiungere che ogni personaggio ha un complesso sistema di crescita grazie al quale potrete scegliere come spendere l’esperienza conquistata, ma potrete anche lasciar gestire il tutto all’intelligenza artificiale, che porterà avanti una progressione equilibrata, magari per i personaggi che vorrete usare e seguire di meno. Non mancano gli equipaggiamenti, tra cui spiccano le Lacrima, specifici oggetti che potranno potenziare i nostri eroi sotti diversi punti di vista. Facile capire come dal punto di vista del combat system e della progressione del parti, il team GUST abbia lavorato davvero bene, lasciando ancor di più l’amaro in bocca per il fatto che gli altri elementi di Fairy Tail 2 lascino abbastanza a desiderare. Se gli sviluppatori hanno sicuramente messo a punto un sistema di combattimento che potranno sfruttare a dovere nelle loro future produzioni, allo stesso modo non può bastare da solo per dare a una svolta a Fairy Tail 2, che riesce a intrattenere senza particolari picchi qualitativi se non, appunto, quando si deve passare alle maniere forti. Se siete fan sfegatati di Natsu e compagnia, Fairy Tail 2 rimane consigliato, anche perché arrivati alla fine della trama potrete godervi una parte inedita che sicuramente potrà interessarvi, ma dovrete comunque scendere a patti con elementi che potevano sicuramente essere sviluppati meglio. Peccato, perché con un po’ di impegno in più staremmo parlando di un gioco capace di spiccare in mezzo alla massa invece che risultare uni dei tanti titoli su licenza per soli fan.