Fallout: Brotherhood of Steel
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Coloro i quali avessero una certa familiarità con i giochi di ruolo di stampo occidentale usciti per PC, non possono non ricordare un titolo che segnò in maniera indelebile una folta schiera di appassionati. Fallout, questo è il nome del gioco, portava il giocatore in un ambientazione post apocalittica e lo immergeva in una densa atmosfera resa viva grazie alla sapiente mescolanza di elementi quali esplorazione, combattimenti condotti per mezzo dello splendido sistema a turni, e dialoghi con i personaggi non giocanti. Fallout ebbe poi un seguito di successo, Fallout 2, che limò le meccaniche quasi perfette del predecessore e portò l'esperienza di gioco a livelli di profondità sublime. Oggi Interplay ha deciso di importare il brand nel mondo delle console, mescolando le carte in tavola e proponendo un titolo che poco ha a che spartire con i due illustri capostipiti se non per alcuni elementi di tangenza. Restano invariata l'ambientazione, come è ovvio che sia, ed i fitti dialoghi con i png utili per carpire le informazioni necessarie per il proseguimento dell'avventura. L'impronta base invece si allontana ad ampie falcate dal genere dei giochi di ruolo, storicamente più riflessivi, per approdare nella landa dei giochi "smanettoni".
Fallout: Brotherhood of Steel è in sostanza un gioco d'azione con forti elementi di esplorazione e sparatutto, ambientato in uno scenario desolato da una guerra conclusasi con l'utilizzo delle armi nucleari. Gli umani vivono oramai nascosti sotto terra, e nuove specie mutanti, nate a causa delle radiazioni, calcano i suoli contaminati del pianeta. Il nostro "semplice" scopo sarà quello di fermare i mutanti il cui obiettivo principale è quello di sterminare la razza umana. La Brotherhood of Steel è una congregazione di umani in grado di sopravvivere sulla superficie del pianeta, e graverà sulle loro spalle, e su quelle del giocatore che farà attivamente parte di questa congrega, il peso del destino della razza umana. La primissima cosa da fare prima di cominciare a giocare sarà scegliere il proprio personaggio tra i tre disponibili; anche se, a dire il vero, le uniche differenze riscontrabili sono prettamente estetiche, a parte alcune abilità specifiche che non ritroviamo nei personaggi restanti. A Nadia, Cain e Cyrus, i tre personaggi selezionabili inizialmente, se ne aggiungeranno altri nel corso del gioco. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Prima di calcare i velenosi suoli di Fallout è possibile usufruire di un completissimo tutorial che permette di familiarizzare velocemente e gradualmente con i comandi di gioco. I controlli risultano essere piuttosto semplici ed intuitivi; al joystick analogico sinistro è affidato il compito di muovere il personaggio, mentre col joystick destro è possibile ruotare la visuale a piacimento.
A proposito di visuale, questa è posizionata a volo d'uccello in modo tale da consentire un'inquadratura che ben si sposa con la tipologia di gioco proposta, molto simile per certi versi al vetusto Alien Breed o all'ancor più anziano Gauntlet; e la visuale funziona generalmente bene tranne in alcune particolari situazioni nelle quali si sarebbe gradito un controllo maggiore a causa degli elementi di fondale che tendono a coprire l'azione. Tornando ai comandi, i tasti rimanenti sono riservati al cambio delle armi, al fuoco, al salto, all'attivazione degli interruttori ed all'interazione con gli oggetti ed i png. Con il tasto dorsale destro è possibile inquadrare il nemico più vicino per averlo comodamente sotto tiro durante le fasi di combattimento (che sia a mani nude o con armi da fuoco non importa), ed inoltre c'è la possibilità di effettuare uno scarto laterale in tuffo per evitare di incassare i colpi più pericolosi. Un sistema di controllo che sfrutta praticamente tutti i tasti del joypad, quindi, ma che non si fatica ad assimilare grazie anche all'ottimo tutorial di cui accennato poco sopra.