Fallout New Vegas
di
Mamma mamma, mi compri la Nuka Cola?
Nel passato recente uno dei giochi che é riuscito maggiormente a stupire giocatori e critica é stato Fallout 3, con Bethesda a riesumare i fasti dei primi capitoli della saga nata e cresciuta sotto l'indimenticato binomio Interplay/ Black Isle, dalla cui fine e diaspora sono nati diversi team. Tra questi é impossibile non citare Obsidian, gruppo che sino ad oggi ha dimostrato di sapere il fatto suo, sebbene non abbia mancato di marcare qualche passo falso. Grande interesse ha suscitato l'annuncio di diversi mesi fa riguardante Fallout New Vegas, proprio ad opera di questi ragazzi che, nella attuale generazione, hanno messo la firma su Alpha Protocol, controverso GDR ambientato nel mondo dello spionaggio.
Si torna al mondo di Fallout 3 o meglio si torna alla visione post-atomica che ha introdotto Fallout 3. Si, perché anche se ci troveremo in un lasso temporale che inizia a soli tre anni dai fatti narrati dal terzo capitolo della saga, i più accaniti giocatori di ruolo non faranno troppa fatica nel capire che, l'avventura che ci accingiamo a vivere, prende a piene mani dalla narrazione di Fallout 1 & 2 anche perché, come accennavamo poco sopra, tra gli Obsidian annoverano tra le loro fila elementi che lavorarono attivamente su questi capisaldi del GDR. Insomma cambia la trama, cambia l'ambientazione, ma rimane la nuova impostazione in tre dimensioni “made in Bethesda”. Signori, benvenuti a New Vegas, Nevada!
Ci troviamo dunque in un gioco di ruolo che calca le orme marcate dal motore grafico Gamebryo e da quello fisico Havok, in un colpo doppio che tutto o quasi condivide con il suo diretto predecessore. Questa volta però non siamo nati dentro ad un protettivo e claustrofobico Vault (bunker antiatomico che ha preservato la razza umana dalla guerra nucleare tra Stati Uniti e Cina del 2077) anzi, a dire la verità poco ci importa delle nostre origini, visto che tutto si sviluppa mentre siamo impegnati nel pericoloso, ma remunerativo, lavoro di fattorini. Non che ci sia andata troppo bene, perché questa volte é chiaro che il pacco da noi trasportato non era la solita accozzaglia di scartoffie o simili. O, quantomeno, é quello che devono aver pensato gli strani tizi che ci hanno piantato una pallottola nel cranio, per poi seppellirci ancora agonizzanti e fuggire con il bottino. Il destino ha però voluto che un robot ci salvasse , portandoci da un medico in grado di salvarci e rimetterci in piedi proprio pochi attimi prima che sopraggiungesse la morte. E adesso? Beh, cercare chi ha provato a mandarci al creatore sarebbe un discreto punto di partenza... e non dimentichiamoci che c'é tutto un nuovo mondo da esplorare!
Vacanze al Gomorrah
Prima di avvicinarsi al gioco in questione é necessario fare una chiara premessa: New Vegas non é Fallout 4 e questo va tenuto bene a mente. Niente salto di qualità tecnica, ne continuazione diretta della trama vissuta in precedenza, ma semplicemente lo spostamento dell'obiettivo su nuovi orizzonti, quelli appunto dominati dalla città nata sulle spoglie della defunta Las Vegas. Sempre dedita al gioco d'azzardo e a tutti i possibili vizi anelati dalla mente umana, New Vegas é il faro che illumina e condiziona tutto quello che vi gira intorno, attirando nei suoi pochi chilometri quadrati di terreno persone da ogni angolo dell'America, come una lampadina attira i moscerini. E come moscerini, quasi tutti quelli che giungono a New Vegas si bruciano con alcol, droga, prostituzione e, ovviamente, roulette e slot machines.
Sarà per la desolazione che il mondo é costretto a subire dallo scoppio dell'atomica, sarà perché l'uomo non riesce mai a far tacere i suoi desideri più oscuri, ma New Vegas “brilla” più che mai, con le sue altissime torri piene di neon e luci visibili da ogni dove, riuscendo a condizionare l'intera nazione. Tutti ne parlano, tutti ci vogliono andare, tutti sono disposti a scatenare guerre per conquistarla, sebbene il signor House, il suo “padrone”, paia più che mai inattaccabile. Naturalmente la nostra storia ci porterà a girovagare per il territorio contaminato, sino al cercare di entrare proprio nella città del vizio, in un turbinio di missioni che ci renderanno, poco a poco, centro di una situazione a dir poco intricata e dalle mille sfaccettature.
La razza umana non cambia mai e, anche dopo aver quasi rischiato l'estinzione, le fazioni più potenti non smettono di combattere tra loro per imporre il proprio punto di vista su come far rinascere la scomparsa civiltà. Principali attori sono la Repubblica della Nuova California, organizzazione che si ripromette di portare pace sotto il proprio controllo, e la Legione, gruppo guerrafondaio agli ordini di Cesar, sanguinario dittatore desideroso di creare uno stato militarizzato basato sulla antica moralità (?) dell'impero romano, a suon di battaglie combattute in toga e armatura e crocifissione dei prigionieri, senza dimenticarsi di un po' di sana schiavitù. A margine svariate “famiglie”, tutte intente a cercare di addentare la propria “fetta di torta”. Un background a dir poco variegato e intrigante, in cui ogni nostra mossa potrebbe cambiare i delicati equilibri instaurati.
Nel passato recente uno dei giochi che é riuscito maggiormente a stupire giocatori e critica é stato Fallout 3, con Bethesda a riesumare i fasti dei primi capitoli della saga nata e cresciuta sotto l'indimenticato binomio Interplay/ Black Isle, dalla cui fine e diaspora sono nati diversi team. Tra questi é impossibile non citare Obsidian, gruppo che sino ad oggi ha dimostrato di sapere il fatto suo, sebbene non abbia mancato di marcare qualche passo falso. Grande interesse ha suscitato l'annuncio di diversi mesi fa riguardante Fallout New Vegas, proprio ad opera di questi ragazzi che, nella attuale generazione, hanno messo la firma su Alpha Protocol, controverso GDR ambientato nel mondo dello spionaggio.
Si torna al mondo di Fallout 3 o meglio si torna alla visione post-atomica che ha introdotto Fallout 3. Si, perché anche se ci troveremo in un lasso temporale che inizia a soli tre anni dai fatti narrati dal terzo capitolo della saga, i più accaniti giocatori di ruolo non faranno troppa fatica nel capire che, l'avventura che ci accingiamo a vivere, prende a piene mani dalla narrazione di Fallout 1 & 2 anche perché, come accennavamo poco sopra, tra gli Obsidian annoverano tra le loro fila elementi che lavorarono attivamente su questi capisaldi del GDR. Insomma cambia la trama, cambia l'ambientazione, ma rimane la nuova impostazione in tre dimensioni “made in Bethesda”. Signori, benvenuti a New Vegas, Nevada!
Ci troviamo dunque in un gioco di ruolo che calca le orme marcate dal motore grafico Gamebryo e da quello fisico Havok, in un colpo doppio che tutto o quasi condivide con il suo diretto predecessore. Questa volta però non siamo nati dentro ad un protettivo e claustrofobico Vault (bunker antiatomico che ha preservato la razza umana dalla guerra nucleare tra Stati Uniti e Cina del 2077) anzi, a dire la verità poco ci importa delle nostre origini, visto che tutto si sviluppa mentre siamo impegnati nel pericoloso, ma remunerativo, lavoro di fattorini. Non che ci sia andata troppo bene, perché questa volte é chiaro che il pacco da noi trasportato non era la solita accozzaglia di scartoffie o simili. O, quantomeno, é quello che devono aver pensato gli strani tizi che ci hanno piantato una pallottola nel cranio, per poi seppellirci ancora agonizzanti e fuggire con il bottino. Il destino ha però voluto che un robot ci salvasse , portandoci da un medico in grado di salvarci e rimetterci in piedi proprio pochi attimi prima che sopraggiungesse la morte. E adesso? Beh, cercare chi ha provato a mandarci al creatore sarebbe un discreto punto di partenza... e non dimentichiamoci che c'é tutto un nuovo mondo da esplorare!
Vacanze al Gomorrah
Prima di avvicinarsi al gioco in questione é necessario fare una chiara premessa: New Vegas non é Fallout 4 e questo va tenuto bene a mente. Niente salto di qualità tecnica, ne continuazione diretta della trama vissuta in precedenza, ma semplicemente lo spostamento dell'obiettivo su nuovi orizzonti, quelli appunto dominati dalla città nata sulle spoglie della defunta Las Vegas. Sempre dedita al gioco d'azzardo e a tutti i possibili vizi anelati dalla mente umana, New Vegas é il faro che illumina e condiziona tutto quello che vi gira intorno, attirando nei suoi pochi chilometri quadrati di terreno persone da ogni angolo dell'America, come una lampadina attira i moscerini. E come moscerini, quasi tutti quelli che giungono a New Vegas si bruciano con alcol, droga, prostituzione e, ovviamente, roulette e slot machines.
Sarà per la desolazione che il mondo é costretto a subire dallo scoppio dell'atomica, sarà perché l'uomo non riesce mai a far tacere i suoi desideri più oscuri, ma New Vegas “brilla” più che mai, con le sue altissime torri piene di neon e luci visibili da ogni dove, riuscendo a condizionare l'intera nazione. Tutti ne parlano, tutti ci vogliono andare, tutti sono disposti a scatenare guerre per conquistarla, sebbene il signor House, il suo “padrone”, paia più che mai inattaccabile. Naturalmente la nostra storia ci porterà a girovagare per il territorio contaminato, sino al cercare di entrare proprio nella città del vizio, in un turbinio di missioni che ci renderanno, poco a poco, centro di una situazione a dir poco intricata e dalle mille sfaccettature.
La razza umana non cambia mai e, anche dopo aver quasi rischiato l'estinzione, le fazioni più potenti non smettono di combattere tra loro per imporre il proprio punto di vista su come far rinascere la scomparsa civiltà. Principali attori sono la Repubblica della Nuova California, organizzazione che si ripromette di portare pace sotto il proprio controllo, e la Legione, gruppo guerrafondaio agli ordini di Cesar, sanguinario dittatore desideroso di creare uno stato militarizzato basato sulla antica moralità (?) dell'impero romano, a suon di battaglie combattute in toga e armatura e crocifissione dei prigionieri, senza dimenticarsi di un po' di sana schiavitù. A margine svariate “famiglie”, tutte intente a cercare di addentare la propria “fetta di torta”. Un background a dir poco variegato e intrigante, in cui ogni nostra mossa potrebbe cambiare i delicati equilibri instaurati.