Fallout Tactics: Brotherhood of Steel

Fallout Tactics Brotherhood of Steel
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Dopo una devastante guerra nucleare il pianeta Terra é ridotto a un secco guscio di macerie e dolore, su cui si aggirano gli ultimi sopravvissuti della razza umana. La violenza regna suprema, e i deboli soccombono sotto i colpi della fame e di bande di farabutti. No, non si tratta del videogame di Ken il Guerriero, bensì dell'apocalittica visione concepita (senza molta originalità) da Interplay per ambientare Fallout, un ottimo RPG per PC che qualche anno fa ricevette un ampio consenso di critica e di pubblico, e a cui fece seguito un secondo episodio altrettanto valido. Probabilmente uno degli aspetti più caratteristici e interessanti dei due giochi era l'ottimo sistema di combattimento, interamente basato sulla gestione molto particolareggiata del party, come in un piccolo gioco di strategia militare. Questo aspetto é stato per l'appunto estrapolato dal mondo di Fallout ed espanso fino a creare questo Fallout Tactics: Brotherhood of Steel, con grande disappunto per coloro che attendevano il terzo episodio della saga, ma allo stesso tempo con grandissima gioia degli amanti di videogame strategici, che dopo la cancellazione di Dreamland sono ancora alla ricerca di un gioco che sia in grado di ricalcare le orme dello storico UFO: Enemy Unknown di MicroProse

DERELITTI DEL FUTURO
Fallout Tactics: Brotherhood of Steel é un gioco equamente suddiviso tra modalità per singolo giocatore e opzioni multiplayer: quale che sia il genere di gioco che più vi aggrada un aspetto comune riguarderà la creazione del vostro personaggio principale. Questa é una delle sezioni del gioco più vicine ai due precedenti giochi della serie, e permette una personalizzazione praticamente totale del personaggio. Le razze a disposizione in Fallout Tactics sono basilarmente le stesse già incontrate in precedenza, e cioé esseri umani, androidi, mutanti e disgustose specie di non-morti, cui si aggiungono particolari animali piuttosto intelligenti come cani e persino una pericolosissima mucca (che il virus BSE si sia evoluto ancor di più?). Il personaggio viene delineato da una completa scheda di punteggi, che comprendono due differenti set di valori: le statistiche primarie e le statistiche derivate. Le prime rappresentano i valori principali delle caratteristiche del personaggio, come forza, percezione, intelligenza, fortuna e altre, e possono contenere punteggi che vanno da uno a venti (un comune essere umano ha una media di valori pari a cinque, tanto per fare un proporzione): la loro definizione avviene tramite un sistema di distribuzione di punteggi, legato a regole ben precise. Le statistiche derivate sono invece delle caratteristiche del personaggio definite dai valori di quelle primarie: ad esempio, il valore della statistica primaria "resistenza" influenza direttamente quello della statistica derivata "punti ferita", mentre alla statistica primaria "agilità" é correlata la derivata "protezione". Chiaramente non é possibile modificare direttamente le statistiche derivate durante la creazione di un personaggio
Fallout Tactics: Brotherhood of Steel
Il sangue nel gioco non manca mai: in questo caso sto civilmente massacrando dei soldati nel sonno...

Fallout Tactics: Brotherhood of Steel
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Fallout Tactics: Brotherhood of Steel

Un gioco tanto apprezzabile quanto criticabile, questo Fallout Tactics: Brotherhood of Steel. Se da un lato non si può che elogiare l'enorme sforzo riposto nella personalizzazione dei personaggi e nella grande varietà di armi ed oggetti, così come si può lodare la simpatica fusione tra RPG e gioco strategico, dall'altra non si può non citare i difetti riportati nella recensione, riguardanti l'intelligenza artificiale discutibile e la pessima interazione con i fondali, che appaiono chiaramente anacronistici e limitanti. Insomma, gli amanti della serie e gli appassionati di videogame strategici possono avvicinarsi a Fallout Tactics: Brotherhood of Steel con una certa tranquillità, ma rimanendo ben consci che non si tratta di un nuovo classico, bensì di un gioco ben fatto e promettente stroncato sulla strada dell'eccellenza da alcune scelte molto poco giustificabili. Consigliato, ma con riserva.